Diritto d’autore, legge tedesca colpisce i motori di ricerca. Big G dovrà pagare gli editori per le notizie pubblicate su Google News

di Raffaella Natale |

Per Google, il provvedimento rappresenta ‘un'interferenza su Internet che non ha paragoni nel resto del mondo’.

Germania


Google News

Google pagherà una tassa sui contenuti che indicizza nella sua sezione News. Il governo tedesco ha, infatti, adottato una controversa legge volta a proteggere i diritti d’autore degli editori di giornali online, obbligando i motori di ricerca a versare un compenso.

 

Un provvedimento sul quale s’è molto discusso e che ha visto l’immediata contrapposizione del partito tedesco dei verdi e del partito pirata che hanno già minacciato azioni di protesta.

 

Questo progetto di legge viene chiamato ‘Lex Google‘ dai suoi detrattori, visto che colpisce in maniera diretta il servizio Google News di Big G, ma ha trovato ampio sostegno presso i grandi editori tedeschi come Axel Springer e Bertelsmann.

Google News è già da tempo nel mirino del tycoon dei media Rupert Murdoch, editore tra l’altro anche del Wall Street Journal, che lo scorso anno aveva usato parole molto forti nei confronti dei fondatori di Google, arrivando a definirli ‘parassiti’, perché il servizio Google News “ruba” dai giornali senza alcun rispetto del diritto d’autore (Leggi Articolo Key4biz).

Due deputati verdi hanno chiesto al governo di ritirare immediatamente quello che definiscono un ‘progetto folle, ritenendo che i contributi modesti garantiti da questa legge non salveranno gli editori dalla crisi, né tantomeno i giornalisti dalle difficoltà che sta attraversando il settore.

 

Google ha subito commentato dicendo che oggi in Germania “è un giorno nero” per la rete, esprimendo la speranza che venga respinto dal Parlamento. “La ricerca sulla Rete sarebbe enormemente danneggiata in Germania – ha detto il portavoce tedesco di Google, Kay Oberbeck è un’interferenza su Internet che non ha paragoni nel resto del mondo”.

 

La Federazione per le tecnologie Bitkom ha accusato i Ministri di aver inviato un messaggio sbagliato agli operatori internet e agli investitori che potrebbero vedere nel provvedimento una messa all’indice dei servizi online in Germania.

 

Le nuove norme, adottate dal Consiglio dei Ministri, intendono garantire agli editori “un’equa partecipazione” ai profitti guadagnati dai motori di ricerca e aggregatori di notizie”.

Le disposizioni sono state presentate dal governo in una conferenza stampa tenutasi a Berlino, ma al momento non è stato fornito alcun dettaglio sul meccanismo che verrà adottato per calcolare i compensi dovuti agli editori.

 

“In questo modo verranno garantiti i diritti degli editori della stampa online“, ha commentato il Ministro della Giustizia, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, eletta col Partito Liberale (Fdp).

Secondo il Ministro tedesco della Cultura, il cristiano-democratico (Cdu) Bernd Naumann, il “governo lancia un messaggio importante in direzione della tutela del diritto d’autore nell’era digitale”.

Quest’ultimo ha, infatti, definito come ‘inaccettabile’ che portali con scopi commerciali possano servirsi gratuitamente dei contenuti disponibili su internet, frutto del lavoro di giornalisti e giornali, sui quali vengono investite ingenti risorse economiche da parte degli editori.

 

Utenti privati, blogger, aziende, federazioni e associazioni potranno tuttavia continuare a citare liberamente le notizie e pubblicare i link ai siti ufficiali dei giornali.

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