Centro Sperimentale di Cinematografia: la scelta della nuova dirigenza sia orientata da criteri di competenza, creatività, innovazione e apertura internazionale

di di Giorgio De Vincenti (Professore ordinario di cinema, Direttore del Dipartimento Comunicazione e Spettacolo, Università Roma Tre) |

Il governo Monti operi le scelte che appaiono necessarie, all’insegna dei principi ricordati dal documento della Consulta Universitaria del Cinema.

Italia


Centro Sperimentale di cinematografia

Il Centro Sperimentale di Cinematografia ha bisogno di scelte in grado di accentuare il suo ruolo di protagonista nel rinnovamento di cui il cinema italiano ha bisogno.
E’ necessario che si costituisca, a tutti i livelli, un gruppo dirigente capace di armonizzare le istanze che devono ad evidenza essere considerate come fondative dell’auspicato successo culturale e di mercato sia del nostro cinema sia della nostra maggiore scuola professionale nel campo audiovisuale.

Queste istanze possono essere così riassunte:

1. Specifica capacità imprenditoriale e manageriale nel contesto nazionale;
2. Autorevolezza e capacità diplomatica e promozionale nel contesto internazionale;
3. Profonda conoscenza del cinema e dell’audiovisivo italiano e internazionale in tutti gli aspetti (creativo, storico, produttivo, economico, di incidenza sociale e culturale);
4. Capacità tecnico-professionale;
5. Creatività, capacità di innovazione, capacità di rilanciare i valori propri del tessuto culturale nazionale in prodotti cinematografici e audiovisivi che quei valori sappiano comunicare e dinamizzare a livello sia nazionale sia internazionale, cogliendo ed esaltando ciò che di quei valori è oggi in grado di inserirsi nel dibattito socio-culturale planetario e di contribuire così alla crescita della nostra e delle altre società, europee ed extraeuropee.

In particolare sul punto 5 va osservato che la storia del cinema mostra fin dai primi decenni il ruolo che nei suoi momenti più propulsivi è stato svolto dall’armonizzazione di azione e pensiero: l’operatività che ha consentito salti di qualità nel percorso più che centenario del cinema internazionale in tutte le sue forme si è accompagnata infatti quasi sempre alla riflessione culturale che su quella operatività hanno saputo svolgere sia gli stessi protagonisti creativi di quei momenti (registi, sceneggiatori, produttori, in primis) sia i contesti di pensiero, realizzativi e produttivi, che di quelle svolte culturali ed economiche, caratterizzate dall’innovazione, sono stati gli incubatori.

Sono queste – cultura, innovazione, internazionalizzazione, incidenza economica – le parole-chiave del successo che tutti auspichiamo per il cinema e l’audiovisivo italiano del futuro. 

Dovrà essere compito precipuo del Centro Sperimentale di Cinematografia contribuire in modo decisivo a creare l'”ambiente” giusto per le dinamiche culturali, creative e produttive di cui il cinema e l’audiovisivo italiani hanno bisogno, nel segno dell’innovazione e dell’internazionalizzazione.

E ciò potrà essere fatto solo garantendo l’armonizzazione di una quantità di competenze come quelle ricordate nei punti 1-5, che vanno tutte considerate parimenti rilevanti, senza sottovalutazioni e discriminazioni che avrebbero come conseguenza il perdurare di una crisi annosa dalla quale si deve e si può uscire, puntando sull’armonizzazione di esperienza, saperi e ricambio generazionale.

E’ per queste considerazioni che appare giusto invitare il Governo guidato da Mario Monti e il Ministro Lorenzo Ornaghi a operare le scelte che appaiono necessarie, all’insegna dei principi ricordati dal documento della Consulta Universitaria del Cinema.

Per maggiori informazioni:
Centro Sperimentale di Cinematografia: i docenti del CUC chiedono al Ministro Lorenzo Ornaghi trasparenza e competenza per la scelta del nuovo presidente