Cyber-war: Iran e Israele nel mirino di un potente attacco informatico. Chi c’è dietro?

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Secondo gli esperti di Kasperky Labs si tratterebbe della terza cyber-arma più potente, dopo Stuxnet e Duqu.

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Cyber attack

Esperti di sicurezza informatica hanno scoperto un attacco complesso e mirato che ha raccolto dati privati provenienti da Paesi come Israele e Iran. Lo hanno annunciato i ricercatori della società russa di eSecurity Kasperky Labs.

Il virus, noto come Flame, è in circolazione dal almeno cinque anni, nascosto in migliaia di computer del Medio Oriente. I ricercatori sostengono che il maggior numero di pc infettati da Flame si trovino in Iran, poi nella zona Israele/Territori palestinesi, in Sudan e Siria.

 

Kasperky Labs ha detto di ritenere che l’attacco sia stato promosso da alcuni governi nell’ambito di un preciso piano di cyber-war, anche se ha ammesso di non poter essere certa delle sue origini esatte.

Si tratta del più complesso tipo di software malevolo scoperto finora, ha detto Roel Schouwenberg, ricercatore senior nel settore della sicurezza di Kaspersky Lab.

 

Flame è stata descritta come “una delle minacce più complesse mai scoperte“. Se l’analisi è corretta, potrebbe trattarsi della terza principale cyber-arma scoperta, dopo il virus Stuxnet che attaccò il programma nucleare dell’Iran nel 2010 e Duqu, un virus ruba-dati che porta il nome di un cattivo di Guerre Stellari.

Il virus contiene circa 20 volte la quantità di codice presente in Stuxnet, che attaccò un centro iraniano per l’arricchimento dell’uranio, alterando il funzionamento delle centrifughe.

 

Secondo Kasperky Labs, Flame è stato commissionato dalla stessa nazione o dallo stesso gruppo di nazioni all’origine di Stuxnet e Duqu. (r.n.)