Dividendo digitale: Massimo Vari (MiSE) replica alle Tv locali: ‘Spazi adeguati solo a soggetti in grado di dare un vero valore aggiunto al sistema’

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Con riferimento alla richiesta delle Tv locali di far slittare gli ultimi switch-off, Vari ha affermato che non è possibile procrastinare i tempi previsti dal calendario ministeriale.

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Grande successo per la VII edizione del RadioTv Forum di Aeranti-Corallo. A distanza di alcuni giorni, gli organizzatori tirano le somme e forniscono i dati: la due giorni a Roma ha registrato tremila presenze all’evento, articolato in incontri, convegni, seminari e workshop e con un’ampia area expo, con circa 70 aziende del settore broadcast, audio e video.

Alla giornata inaugurale, martedì 22 maggio, erano presenti il Sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Massimo Vari, assieme al Segretario generale dell’Agcom, Roberto Viola, e al Presidente del Coordinamento nazionale dei Corecom, Filippo Lucci.

Presenti anche il senatore Vincenzo Vita del Pd; il vicesegretario generale dell’Agcom Laura Aria; il direttore delle reti di comunicazione elettronica dell’Agcom, Vincenzo Lobianco; il Direttore generale della Dgscer del Ministero, Francesco Saverio Leone; il Direttore generale della Dgpgsr Francesco Troisi.

Ma anche il Direttore generale dell’Istituto superiore delle comunicazioni del Ministero, Rita Forsi; il Presidente della Associazione Tv Locali Frt, Maurizio Giunco e il Presidente dell’Associazione Radio Frt, Roberto Giovannini; il Segretario della Rna Sergio Natucci; i Presidenti del Corecom Campania, Gianni Festa e del Corecom Friuli Venezia Giulia, Paolo Francia; il Presidente Rai Way, Francesco De Domenico e l’a.d. di Rai Way, Stefano Ciccotti.

 

Nella propria relazione annuale, il coordinatore Aeranti-Corallo e presidente Aeranti, Marco Rossignoli, ha esordito evidenziando come quello attuale sia un momento particolarmente delicato e, allo stesso tempo, decisivo, per il futuro del settore.

Rosignoli ha spiegato che tutto il comparto radiofonico e televisivo sta affrontando un periodo di forte crisi, “derivante dalle crescenti difficoltà del mercato pubblicitario, nonché dalla concorrenza operata dalle nuove piattaforme, le quali stanno anche modificando le abitudini e le preferenze degli utenti nella scelta e nella fruizione dei contenuti.”

Rossignoli ha quindi proseguito, lamentando la “mancanza di iniziative, a livello governativo, per la ripresa del mercato pubblicitario; le difficoltà per le emittenti di reperire i mezzi finanziari per realizzare gli investimenti in tecnologia e in contenuti, necessari per affrontare adeguatamente i futuri scenari digitali. Il continuo cambiamento delle regole del processo di digitalizzazione, che genera una situazione di incertezza permanente, impedisce programmazioni e scelte aziendali a medio e lungo termine, mentre è eccessiva e ingiustificata la burocrazia cui è sottoposta l’emittenza locale”.

Sarebbero, invece, opportuni, ha proseguito Rossignoli, “forti interventi di semplificazione e di liberalizzazione. In questo contesto, a parere di Aeranti-Corallo, è assolutamente necessaria una maggiore attenzione alle problematiche del settore radiotelevisivo locale da parte del Ministero dello Sviluppo economico e della Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, al fine di individuare percorsi capaci di affrontare e risolvere le criticità in atto”.

 

Sul tema televisivo, Rossignoli ha esordito affermando che con l’approvazione della legge di stabilità 2011, i canali complessivamente disponibili per le trasmissioni televisive digitali sono stati ridotti da 56 a 47. Tale riduzione degli spazi trasmissivi doveva riguardare l’in-tero sistema televisivo, mentre, invece, è stata inaccettabilmente posta a carico del solo comparto televisivo locale. Rossignoli ha, quindi, sostenuto la necessità da una parte, che vengano recuperate ulteriori risorse radioelettriche per il settore televisivo locale e, dall’altra parte, che vengano favoriti gli accordi tra le emittenti interessate a condividere le reti e i relativi multiplex per diffondere i rispettivi programmi. Il recupero di ulteriori frequenze dovrebbe avvenire destinando al sistema televisivo locale almeno due frequenze del cosiddetto beauty contest. Inoltre, il dividendo dovrebbe essere ridotto da sei a quattro frequenze, affinché due frequenze possano essere utilizzate per incrementare le risorse disponibili per le tv locali.

Sempre sul fronte televisivo, Rossignoli ha chiesto che venga chiarita la posizione italiana in ordine a quella che sarà la destinazione a partire dal 2015-2016, della banda 700 (canali 49-60) e ha giudicato del tutto inaccettabile per il settore l’eventuale sottrazione di ulteriori canali alla radiodiffusione televisiva. Sul fronte radiofonico, Rossignoli ha chiesto maggiore attenzione alle problematiche di questo comparto, spesso trascurato. Lamentando di come la radiofonia stia scontando un grande ritardo nella evoluzione tecnologica.

 

Luigi Bardelli, componente dell’esecutivo Aeranti-Corallo e presidente Corallo, ha lamentato la mancanza in questi anni, per il sistema dell’emittenza radiofonica e televisiva locale, di un interlocutore politico e ha evidenziato di come, a suo parere, l’emittenza locale sia stata vista come elemento residuale del sistema.

Oggi si parla correntemente di preoccupazione per i livelli di bassa occupazione giovanile; in tale contesto, Bardelli ha rivendicato il ruolo di formidabile palestra professionale per i giovani che le emittenti locali hanno sempre rappresentato. Attualmente, nelle emittenti radiofoniche e televisive lavorano oltre duemila giornalisti, e questo è un dato molto positivo. L’altro elemento sottolineato da Bardelli è quello del valore “promozionale” delle emittenti locali e della possibilità che queste promuovano sul territorio prodotti e servizi; sarebbero necessari sgravi fiscali per chi investe in pubblicità sull’emittenza locale.

 

Bardelli ha infine lamentato che, a fronte dei tagli perpetrati nei confronti dell’emittenza locale, cui sono state tolte da tempo le provvidenze editoria, permangano ingiustificati sostegni alle emittenti di partito, e questo è uno dei motivi per cui ritiene che l’emittenza locale venga vista come elemento residuale, e non come vero protagonista nello scenario dei media.

 

Il Sottosegretario Massimo Vari, prendendo atto delle difficoltà lamentate dal comparto, ha affermato che il mondo televisivo locale deve uscire dalla mentalità tipicamente “analogica” e non avere eccessivo attaccamento al bene rappresentato dalle frequenze: circa 3600 spazi di programmazione sono – a suo avviso – troppi, per un settore che anche a livello di emittenza nazionale spesso non è in grado di riempire tali spazi con una adeguata offerta di programmazione. Vari ha riconosciuto il valore dell’informazione e programmazione di servizio offerte dalle emittenti locali, informazione il cui valore ineludibile è rapportabile al rilievo che anche in Costituzione hanno le autonomie locali. Tale ruolo, ha affermato Vari, è testimoniato dai tanti eccezionali servizi svolti dall’emittenza locale, non ultimi quelli sui tragici avvenimenti che nelle ultime ore hanno funestato il nostro territorio. L’obiettivo rimane, dunque, quello di un utilizzo efficiente dello spettro, con spazi adeguati a soggetti in grado di dare un vero valore aggiunto al sistema, prescindendo da fatturati e dimensioni.

Con riferimento ai problemi dello switch-off, Vari ha affermato che non è possibile procrastinare i tempi previsti dal calendario ministeriale: il 30 giugno resta una data non differibile; tuttavia, si è impegnato a far sì che la graduatoria per l’assegnazione delle frequenze in Sicilia venga anticipata, per farne coincidere la pubblicazione con quella della Calabria. Con riferimento alle misure compensative, Vari detto che nei prossimi giorni dovrebbero essere rese note le domande. Il Ministero farà il possibile per evitare conseguenze in danno degli operatori legittimamente operanti nei vari territori. In merito alla richiesta di defiscalizzazione delle misure compensative fatta da Aeranti-Corallo, Vari ha affermato che “la strada è in salita”, dopo la risposta fornita dalla Agenzia delle entrate a un quesito posto dal Corecom Lazio  – risposta che nega la possibilità di defiscalizzare gli eventuali introiti derivanti dalla dismissione volontaria delle frequenze -.

 

Sul beauty contest e la richiesta di assegnare una parte delle frequenze del dividendo alle tv locali, Vari ha osservato che la legge demanda all’Agcom la composizione dei lotti da mettere a gara, in un contesto dove la massimizzazione dei ricavi per lo Stato derivante da un’offerta economica assume un grande rilievo, tanto che Vari non è stato in grado di dire in quale misura questa pretesa potrebbe trovare accoglimento.

 

Roberto Viola dell’Agcom ha evidenziato che l’Autorità ha il compito di definire la destinazione del dividendo interno, in linea con i principi espressi dalla Commissione europea, la quale insiste soprattutto sul fatto di voler garantire più concorrenza e pluralismo nel settore dell’emittenza nazionale. Con riferimento a quanto fatto dall’Agcom su materie riguardanti il settore dell’emittenza, il Segretario generale dell’Autorità ha ricordato che quest’ultima ha difeso il principio dell’assegnazione di un terzo delle frequenze all’emittenza locale (riprendendo tale principio nella delibera 181, poi legificata). Viola ha inoltre affermato l’importanza e la validità del regolamento sull’LCN, che dà il giusto spazio di visibilità anche alle emittenti locali. La battaglia giudiziaria, ha affermato Viola, non è ancora finita, ma sinora l’Agcom ha difeso con forza in sede giudiziale questo regolamento.

Per il futuro, Viola ha affermato che il valore delle emittenti è quello del marchio e dei contenuti; il tema nuovo, su cui l’Agcom si dovrà impegnare a fondo, è quello di far sì che le emittenti locali possano accedere a condizioni eque alle reti a larga banda, al fine di consentire loro di essere presenti su tutte le piattaforme di trasmissione, e ha auspicato la convocazione di un tavolo tecnico sulla materia.

 

Il Presidente del coordinamento nazionale dei Corecom, Filippo Lucci, ha, infine, parlato del ruolo dei Corecom, “antenne del territorio”, cioè enti capaci di raccogliere le istanze provenienti dal territorio stesso. Lucci ha ribadito che è necessario premiare le emittenti che fanno programmazione di qualità e che dovrebbero essere stabiliti meccanismi di valorizzazione delle emittenti che fanno informazione.

 

Ai temi di attualità della radiofonia locale è stato dedicato un ampio seminario pomeridiano di martedì 22 maggio. Nel corso dello stesso, Remo Lucchi e Giorgio Licastro di Gfk Eurisko, hanno presentato la ricerca Radio Monitor, realizzata dallo stesso Istituto, sull’ascolto radiofonico in Italia.

Ugo Stocco di Advantage ha effettuato una analisi delle possibili linee di sviluppo della radiofonia in internet. I temi di attualità della televisione digitale terrestre sono stati invece illustrati da Marco Rossignoli nel corso del seminario pomeridiano di mercoledì 23 maggio. (r.n.)