KPN respinge l’assalto di Carlos Slim: ‘L’offerta ci sottovaluta, esploriamo altre opzioni’

di Alessandra Talarico |

La crisi europea apre grandi opportunità di acquisizioni a ‘buon mercato’, ma le telco europee non vedono di buon occhio le incursioni di Slim che aveva tentato di entrare anche in Italia, con un’offerta, respinta, su Telecom Italia.

Olanda


Carlos Slim Helu

Nonostante l’ottima reazione della Borsa alla notizia di un’offerta di acquisizione da 2,6 miliardi di euro proveniente dal miliardario Carlos Slim di America Movil, l’operatore olandese KPN punta più alto: la proposta, non sollecitata (8 euro per azione per il 28% della società) è troppo bassa e la società intende esplorare “altre opzioni strategiche”.

 

In una nota, KPN – che ha scelto Goldman Sachs e JPMorgan Chase come consulenti –  spiega che l’offerta di Carlos Slim “sottovaluta in modo sostanziale la compagnia”.

 

Carlos Slim, 72 anni, secondo il Bloomberg Billionaires Index è l’uomo più ricco del pianeta e controlla l’operatore America Movil che già detiene una quota del 4,8% nell’ex monopolista delle tlc olandesi. L’assalto a KPN rappresenterebbe il maggior investimento della compagnia fuori dall’America Latina.

 

La crisi europea, del resto, apre grandi opportunità di acquisizioni a ‘buon mercato’, ma le telco europee non sembrano vedere di buon occhio le offerte di Slim che aveva tentato di entrare anche in Italia, (anche in questo caso l’assalto a Telecom Italia è stato respinto), Spagna, Polonia e Serbia.

 

Ma KPN è nelle condizioni di rifiutare? La società ha perso dall’inizio dell’anno il 30% della sua capitalizzazione e il 40% negli ultimi 12 mesi e sta facendo fatica a mantenere il livello dei ricavi a fronte degli investimenti sul mercato broadband nazionale.

Il titolo di KPN, tra l’altro, è tra i più economici dell’Europa occidentale: viene scambiato a un rapporto prezzo-utili di 7,5, circa la metà della media del settore che si attesta a 17. Il rapporto tra enterprise value e Ebitda, quindi è di 4,3, contro una media di settore di 28, mentre il rapporto debito-Ebitda è salito a 2,46 da 2,15 di un anno fa.

 

Per il CFO di America Movil, Carlos Garcia-Moreno, l’acquisizione di una ulteriore quota in KPN permetterebbe alla società di generare sinergie attraverso accordi di roaming, marketing e acquisizioni congiunte. Sarebbe, ha detto, “un investimento strategico a lungo termine“.

 

Anche gli analisti ritengono che l’offerta di Slim rappresenti una ‘buona opportunità’ per gli azionisti KPN, anche se c’è chi teme che dopo l’acquisizione il prezzo delle azioni potrebbe risentirne.

 

L’offerta di Slim rappresenta un premium del 24% rispetto al prezzo di chiusura di lunedì ma è inferiore del 13% rispetto ai livelli dell’inizio di quest’anno. Secondo i dati stilati dagli analisti di Bloomberg su 42 transazioni, gli accordi di questo tipo sul mercato tlc europeo hanno fruttato mediamente un premium del 42%.

 

Nonostante l’avversione all’offerta palesata da KPN, America Movil crede che l’operazione possa chiudersi entro giugno. Il pagamento sarebbe effettuato in contanti, visto che il gruppo dispone di liquidità per circa 4,6 miliardi di dollari.

 

KPN conta attualmente 44,5 milioni di utenti tra i Paesi Bassi, il Belgio e la Germania ma i profitti sono sotto pressione, soprattutto sul mercato domestico e la società ha annunciato l’accelerazione del piano di taglio dei costi, che prevede 5 mila licenziamenti entro il 2013. Il governo ha ceduto l’ultimo 8% detenuto nella società nel 2006.

 

“L’Europa – ha affermato Garcia-Moreno – sta affrontando un momento difficile per l’economia ma crediamo che la situazione si stabilizzerà e tornerà normale a un certo punto, per tornare poi a crescere in un futuro non troppo distante”.

 

Riguardo la strategia dell’acquisizione, oltre alle ‘affinità culturali’ citate da Garcia-Moreno, gli investitori ritengono che Slim punti in realtà a uno scambio di asset con qualche operatore europeo, primo fra tutti Telefonica.

KPN controlla E-Plus, il terzo operatore mobile tedesco dopo T-Mobile e Vodafone ed è considerato in lizza per una fusione con O2, controllato dall’operatore spagnolo e quarto player sul mercato.

E-Plus è tra l’altro l’unico operatore presente sul mercato a non essere riuscito ad acquistare spettro dall’asta del dividendo digitale e dovrà quindi appoggiarsi a un altro operatore per espandere i propri servizi a banda larga mobile.