Privacy: dopo l’intervento del Congresso, Apple prende provvedimenti sul caso ‘Path’

di Alessandra Talarico |

Diverse app, anche Twitter, memorizzano e trasmettono le informazioni della rubrica senza il consenso degli utenti. Apple promette un aggiornamento per migliorare il servizio. Basterà per mettere al sicuro i nostri dati e quelli dei nostri contatti?

Stati Uniti


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Dopo una settimana di silenzio, Apple è finalmente intervenuta in merito alle accuse secondo cui dozzine di applicazioni iOs hanno memorizzato e trasmesso le informazioni contenute nella rubrica degli utenti – inclusi nomi, numeri di telefono e indirizzi email – senza il loro consenso esplicito.

La prima app a finire nel mirino è stata quella del social network Path: lo sviluppatore Arun Thampi ha infatti scoperto per puro caso che l’app era in grado di caricare la rubrica indirizzi verso i server di altri sviluppatori senza autorizzazione preventiva e, quindi, in evidente violazione degli stessi termini di Apple sulla privacy.

Path, in seguito alle accese polemiche a alle scuse degli sviluppatori, ha cancellato tutti i dati così raccolti e ha realizzato una nuova versione dell’app che chiede il consenso agli utenti prima di eseguire l’upload dei contatti.

 

Dopo Path, anche Twitter, Yelp e Fourquare hanno ammesso qualche colpa simile e l’ennesimo caso di violazione della privacy degli utenti ha provocato anche l’intervento del Congresso che – attraverso una lettera di Henry Waxman e G.K. Butterfield – ha chiesto spiegazioni formali a Apple.

“Questo episodio – scrivono i due membri Commissione commercio e produzione della Camera Usa nella lettera indirizzata al Ceo Tim Cooksolleva interrogativi sul fatto che le politiche adottate dagli sviluppatori di applicazioni per Apple iOS possano risultare inadeguate quando si tratta di proteggere le informazioni degli utenti iPhone e dei loro contatti”.

 

La lettera, in cui i due membri del Congresso hanno rivolto una serie circostanziata di domande sulle linee guida e le politiche di Apple, conclude con l’invio a spiegare, entro il 29 febbraio, perchè Apple, “che ha inserito nei suoi dispositivi la possibilità di disattivare completamente o in base all’app la trasmissione delle informazioni di posizione, non abbia fatto lo stesso per le informazioni della rubrica”.

 

La società, dopo un lungo silenzio, ha risposto alle accuse secondo cui gli sviluppatori sarebbero lasciati troppo liberi di accedere ai dati degli utenti e si è impegnata a fare in modo che tutte le app che utilizzano la rubrica richiedano il consenso esplicito degli utenti.

 

Il portavoce di Apple Tom Neumayr ha rilasciato una dichiarazione al sito AllThingsD, spiegando che “le app che collezionano o trasmettono i dati della rubrica degli utenti senza la loro autorizzazione preventiva violano le nostre linee guida. Stiamo pertanto lavorando per migliorare il servizio, come abbiamo fatto con i servizi di localizzazione, affinché ogni app che desideri avere accesso ai contatti richieda l’approvazione esplicita nei futuri aggiornamenti del software”.