Netflix: trimestrale superiore alle attese ma si annunciano perdite per il 2012

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Previsto calo del 13% degli utili nel 2012, per la politica di forte espansione all’estero.

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Reed Hastings

Netflix ha pubblicato risultati trimestrali largamente superiori alle attese, ma ha annunciato perdite per l’anno in corso, principalmente per via dell’espansione all’estero.

“L’utile netto a 41 milioni di dollari per il quarto trimestre, vale a dire 73 cent per azione, ha superato le nostre previsioni“, grazie alla performance realizzata dai servizi streaming negli Stati Uniti, ha spiegato il gruppo in una lettera agli azionisti, firmata congiuntamente dal Ceo Reed Hastings e dal direttore finanziario David Wells.

 

Gli analisti si aspettavano 55 cent per azione e il mercato ha fatto balzare il titolo del 12,88% a 107,28 dollari negli scambi after hours, nonostante il previsto calo del 13% degli utili nell’anno.

Anche il fatturato trimestrale, in crescita del 47% a 876 milioni di dollari, supera le attese (857,89 milioni di dollari).

I risultati del 2011 evidenziano un balzo del 44% dell’utile netto a 232 milioni di dollari e del 48% del fatturato a 3,20 miliardi di dollari.

 

Il 2012, anno durante il quale la società californiana intende consolidare la sua espansione in Canada, Regno Unito e America Latina, s’annuncia tuttavia meno redditizio, soprattutto per via dei costi di acquisizione di un catalogo di forte appeal per attirare nuovi utenti.

“A causa della crescita degli investimenti all’estero, in particolare quelli legati al lancio in Gran Bretagna, la nostra attuale previsione è di una perdita consolidata di 9-27 milioni di dollari nel primo trimestre (…)”, hanno detto i vertici dell’azienda.

In base al numero di azioni dovrebbe rappresentare una perdita trimestrale di 16-49 cent, vicina alle attese degli analisti (30 cent).

 

Nonostante la soddisfazione del mercato giovedì notte, il valore dell’azione è ben lontano dal picco di 304,79 dollari raggiunto la scorsa estate. Il titolo è poi crollato per via della grossa perdita di abbonati negli Stati Uniti, dopo la decisione di aumentare i prezzi del servizio e lo sdoppiamento dell’offerta streaming da quella per corrispondenza annunciata a luglio.