AT&T: la FCC concede acquisizione di nuovo spettro da Qualcomm. Nubi sull’accordo tra Verizon e gli operatori via cavo

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Il dipartimento di Giustizia indaga sul ‘colpaccio’ di Verizon, che si credeva immune da approfondimenti. Dopo il fallimento dell’acquisizione di T-Mobile, ‘consolazione’ per AT&T che potrà così rafforzarsi sul versante LTE.

Stati Uniti


Verizon

Dopo il fallimento del tentativo di acquisizione di T-Mobile, AT&T ottiene dalla FCC il via libera all’acquisizione di 700 Mhz di spettro da Qualcomm.

Un’operazione da 1,9 miliardi (contro i 39 miliardi messi sul piatto per T-Mobile) che consentirà ad AT&T di rimpolpare la sua dotazione frequenziale e di migliorare la propria offerta di servizi mobili 4G. L’approvazione dell’accordo, arrivata con 3 voti favorevoli e uno contrario, consentirà al gruppo di chiudere il deal entro la fine dell’anno.

 

Si apprende, intanto, da Bloomberg che il Dipartimento di Giustizia avrebbe aperto un’indagine anche sull’accordo tra Verizon e gli operatori via cavo Comcast, Time Warner Cable e Bright House Networks Friday per l’acquisizione dello spettro inutilizzato da questi ultimi. L’accordo da 3,6 miliardi annunciato all’inizio di questo mese, si credeva potesse passare indenne dalle maglie delle Autorità perché, a differenza di quello tra AT&T e T-Mobile non implicherebbe la scomparsa dal mercato di un operatore. Invece anche in questo caso il DoJ ha deciso di approfondire la questione per capire se ci sono rischi per la concorrenza nei settori del wireless e delle offerte via cavo.

 

Gli operatori via cavo hanno deciso di vendere lo spettro acquistato nel 2006 dopo aver capito che la realizzazione di una propria rete wireless a supporto dell’offerta di servizi quad-play (Tv, telefonia fissa, mobile, internet) non era un progetto economicamente sostenibile. Verizon, dal canto suo, ha colto la palla al balzo per aggiungere 20Mhz di spettro per i servizi LTE, che portano il totale a 60Mhz. Un bottino essenziale per sostenere la crescita esponenziale della domanda di servizi internet mobili. L’intesa prevede altresì l’offerta, da parte degli operatori via cavo, dei servizi video, internet e mobili di Verizon, che in cambio ha annunciato la chiusura del suo servizio Fios, diretto concorrente delle offerte degli operatori via cavo.

Una mossa azzardata, probabilmente, quest’ultima, visto che se il dipartimento di Giustizia dovesse bloccare l’accordo allora sì che anche Verizon potrebbe ritrovarsi a mani vuote.

Lo spettro ceduto dagli operatori via cavo, infatti, è stato concesso dal governo per promuovere la concorrenza nel mercato dei servizi senza fili. L’accordo con Verizon, tuttavia, va nella direzione opposta, poiché permetterebbe all’operatore, che già domina il mercato, di rafforzare ulteriormente la propria posizione. D’altro canto, tuttavia, dal momento che non si prevede il lancio di nuove offerte wireless da parte degli operatori via cavo, quelle risorse frequenziali andrebbero sprecate.

Ecco perché anche le associazioni dei consumatori si sono divise su questo accordo: alcune lo ritengono positivo perché lo spettro finora rimasto inutilizzato potrà essere finalmente usato per offrire nuovi servizi ai consumatori; altre credono che anche in questo caso ci saranno ripercussioni non proprio positive poiché l’intesa metterà la parola fine a ogni seria prospettiva di competizione tra le telco e le Tv via cavo.