Digitale terrestre: nella Finanziaria francese emendamento per tassare il ‘commercio delle frequenze Tv’

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Dall’avvio della DTT si sono infatti moltiplicate le vendite di canali da parte delle società a cui sono state assegnate gratuitamente frequenze nazionali, a volte con enormi profitti per queste aziende.

Francia


TDT in Francia

Il governo francese mette mano all’emendamento che aveva promesso di depositare sullo spinoso dossier riguardante la vendite delle frequenze tv del digitale terrestre, nell’ambito della legge Finanziaria suppletiva, il cui esame comincia oggi al senato.

Un primo emendamento era già stato depositato dal ramo alto del parlamento e proponeva di tassare del 5% gli introiti derivanti dalla rivendita di canali televisivi ed emittenti radiofoniche (Leggi Articolo Key4biz).

 

L’obiettivo? Dissuadere gli operatori dell’audiovisivo dal praticare il ‘commercio della frequenze’, ottenute gratuitamente e a volte rivendute a prezzo d’oro.  

Alcuni, come AB Groupe, Lagardère o Bolloré, hanno incassato, dopo pochi anni, un considerevole plusvalore.

 

Ma questa versione era poco soddisfacente per il governo, poiché nel novero venivano ricompresi anche operatori di taglia più modesta, come le piccole stazioni radiofoniche.

Il governo dovrebbe quindi proporre un emendamento che fissi una soglia minima di 20 milioni di euro, a partire dalla quale si applicherebbe la tassa. L’imposta colpirebbe così solo le transazioni di grosse dimensioni. Altra novità introdotta dal governo, la tassazione riguarderebbe solo le prime cessioni.

 

Dall’avvio della Tv digitale terrestre si sono infatti moltiplicate le vendite di canali da parte delle società a cui sono state assegnate gratuitamente frequenze nazionali, a volte con enormi profitti per queste aziende.