Frequenze Tv: dove sono i nuovi entranti nel Beauty contest?

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Con l’uscita di Sky Italia, non c’è più nessun new entrant. A complicare la situazione il dossier El Towers.

Italia


Corrado Passera

Con l’uscita di Sky Italia dal Beauty contest, l’Italia allo stato attuale non sta aprendo il mercato ai new entrant e “finirà per regalare frequenze a chi già le ha”.

E’ quanto si legge su Repubblica che sottolinea come, con l’uscita del gruppo di Rupert Murdoch, la corsa per i 5 multiplex del digitale terrestre sia limitata a Mediaset, Rai e TI Media. Con il rischio però che la Tv pubblica possa essere esclusa a seguito del ricorso di TI Media, perché di fatto già userebbe 5 frequenze (Leggi Articolo Key4biz).

Anche se con una nota l’azienda ha detto di non correre alcun rischio, in quanto in regola con i limiti di concentrazione (Leggi Articolo Key4biz).

Dopo di loro ci sono Prima Tv di Tarak Ben Ammar e H3g che ha appena avuto dal ministero l’Ok a passare dalle trasmissioni su standard DVB-H per la Tv mobile al normale DVB-T e resta adesso in attesa della pronuncia dell’Agcom, che deciderà in proposito nel corso di questa settimana. Infine Canale Italia, Europa7 e TivuItalia.

Per Repubblica, “Nessun nuovo entrante, quindi. A questo punto l’intera operazione può essere considerata a rischio“.

 

A complicare la situazione c’è anche il forte ruolo di Ei Towers (società di nuova costituzione interamente posseduta da Mediaset, tramite Elettronica Industriale) che ha acquisito DMT.

La scorsa settimana l’Agcom ha dato l’OK all’operazione e adesso si attende il parere dell’Antitrust, ma c’è già chi dice che non sarà una passeggiata.

L’Autorità ha infatti aperto un’istruttoria spiegando che questa acquisizione darà vita a un soggetto che avrà un controllo vicino al 100% su siti e tralicci.

 

Per il commissario Agcom Nicola D’Angelo, “Dare il via libera a una concentrazione di questo genere nel mercato delle torri Tv sembra incorerete con la posizione di Bruxelles alla base dello stesso Beauty contest: ossia aprire il mercato”.

“Non dimentichiamo – ha aggiunto D’Angelo – che il Beauty contest serve a far entrare nuovi operatori in un settore a forte integrazione verticale ed è sull’effettiva apertura di mercato che Bruxelles cancellerà definitivamente la procedura di infrazione contro l’Italia per le forzature della legge Gasparri”.

In questo contesto, l’uscita di Sky dal Beauty contest potrebbe rispondere sia alle possibile difficoltà a trattare con Ei Towers, quindi Mediaset, per l’eventuale affitto dei siti necessari a trasmettere in digitale terrestre, sia invece alla volontà di dare una spallata definitiva a questo sistema di assegnazione contrastato da tanti.

 

Su tutta questa situazione pende ancora la posizione delle Tv locali, che attraverso Aeranti-Corallo, continuano a chiedere la revisione degli indennizzi, “assolutamente insufficienti“, per le emittenti espropriate dalle frequenze a favore della banda larga mobile.

Aeranti-Corallo chiede anche che una parte delle frequenze destinate al Beauty contest venga destinata alle tv locali e che l’altra parte venga, invece, assegnata alle tv nazionali, mediante una gara con una procedura competitiva, come già avvenuto per l’asta destinata agli operatori telefonici, che ha fruttato alle casse dello Stato quasi 4 miliardi di euro.