AT&T non rinuncia ancora a T-Mobile: pronti a ulteriori compromessi per salvare il merger da 39 mld

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AT&T non sembra disposta a mollare la presa e sarebbe pronta a cedere fino al 40% degli asset di T-Mobile, rispetto al 25% proposto inizialmente.

Stati Uniti


Julius Genachowski

Non ci sta, AT&T, a rinunciare a T-Mobile: di fronte a una penale da 4 miliardi di dollari da versare a Deutsche Telekom e al blocco dei progetti 4G e nonostante l’opposizione della FCC e del dipartimento di Giustizia,  la società starebbe preparando una proposta di compromesso per convincere quest’ultima.

Secondo fonti citate da Bloomberg, AT&T starebbe mettendo insieme una serie di rimedi per rendere l’operazione più accettabile agli occhi del DoJ, che la considera ‘pericolosa’ per la concorrenza nel settore. T-Mobile è il quarto operatore mobile americano ed è stato il primo operatore a lanciare negli Usa i piani tariffari illimitati e i primi smartphone Android.

Un obiettivo arduo, ma AT&T non sembra disposta a mollare la presa e sarebbe pronta a cedere fino al 40% degli asset di T-Mobile, rispetto al 25% proposto inizialmente.

Una soluzione dall’esito quanto mai incerto visto che sono pochi i player che potrebbero permettersi di acquistare una porzione così grande delle attività di T-Mobile. E se si facesse avanti un altro grande player come Verizon potrebbero esserci nuovi problemi antitrust.

L’ultima proposta potrebbe essere avanzata mercoledì in occasione del prossimo incontro con il dipartimento di Giustizia.

 

Se anche dovesse andare a buon fine l’opera di convincimento nei confronti del DoJ – la prima udienza del processo si terrà a febbraio – ci sarebbe poi lo scoglio della FCC. Al momento, la società ha presentato richiesta di annullamento dell’operazione alla FCC, per potersi concentrare sull’udienza con il DoJ.

Se la FCC non dovesse accettarla, AT&T minaccia di citare in giudizio l’Authority. “Abbiamo tutto il diritto di ritirare la richiesta di merger dalla FCC e la FCC non ha il diritto di fermarci”, ha sottolineato Wayne Watts, general counsel di AT&T.

Anche in questo caso, tuttavia, la FCC potrebbe respingere la richiesta con pregiudizio, con un effetto che varrebbe come dire: “il gioco è fatto, non tornare più da noi con qualcosa di simile”.