Diritto d’autore. Andrea Purgatori (100Autori): ‘Telco e Isp sanno chi sono i pirati’

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Ma Assoprovider replica: ‘Non siamo la sponda dei pirati internet. Esistono leggi sulla Privacy che dobbiamo rispettare’.

Italia


Copyright

Copyright e Internet sono stati al centro del convegno “Autori nella rete. Come tutelare il diritto d’autore e la libertà d’espressione online” organizzato a Roma dall’Associazione 100Autori con il sostegno di Cinecittà Luce, Siae e Roma & Lazio Film Commission.

Erano presenti i principali rappresentanti della filiera dell’audiovisivo online: autori, produttori, internet provider, istituzioni e rappresentanti internazionali come la Saa, che protegge i diritti di autori e registi di 18 Paesi.

Focus sulle problematiche tecniche e normative poste dall’esigenza di proteggere il diritto d’autore, ma anche i diritti degli spettatori, in un mondo sempre più digitalizzato.

Oggi il mercato della Tv online, specie della catch-up Tv, è in forte espansione in tutti i maggiori Paesi e i servizi on-demand rappresentano una valida alternativa all’home video.

Questo profondo mutamento pone sfide non solo alle imprese e ai regolatori ma anche agli autori, che vedranno sempre più le loro opere transitare sulle reti digitali. Occorrono quindi nuove norme e strumenti che tutelino le opere.

 

Dopo i saluti del Presidente 100Autori Stefano Rulli, l’analista dei media Andrea Marzulli ha presentato un interessante studio sul valore del mercato dei film on demand, valore cresciuto rapidamente negli ultimi 5 anni e che solo nei 5 maggiori Paesi europei nel 2010 supera i 385 milioni di euro (erano meno di 120 milioni nel 2006). Inghilterra e Francia hanno la leadership nel mercato europeo mentre nettissimo è il ritardo italiano (meno di 10 milioni di euro). Le ragioni del ritardo italiano nel consumo legale di film on demand possono essere ricondotte a  diversi fattori: da un interesse verso il cinema inferiore alla media degli altri Paesi europei, al numero più basso di utenti Internet,  da una minore disponibilità (e possibilità) a pagare fino alla relazione fra una scarsa offerta legale e il download massiccio di contenuti audiovisivi.

Il primo panel, moderato dal coordinatore nazionale 100autori Nicola Lusuardi, è stato aperto con il contributo di Luigi Berlinguer (Vice Presidente Commissione Europea Affari Giuridici) e ha ospitato poi gli interventi delle società di collecting europee con la partecipazione di Debora Abramowicz (direttore dei Progetti di sviluppo internazionali della SACD – Societé des Auteurs et Compositeurs Dramatiques) Cécile Despringre (Executive director della SAA – Society of Audiovisual Authors) e Manlio Mallia (vicedirettore generale della Siae e direttore dell’Area internazionale Accordi Broadcasting e New Media).

 

Il secondo panel, moderato da Maurizio Sciarra ha invece approfondito il rapporto tra “Gli autori e la rete” e ha visto  la partecipazione di Angelo Barbagallo (Presidente sezione produttori Anica), Mauro Orlandi (portavoce Associazione Produttori Televisivi APT), Paolo Nuti (presidente Associazione Italiana Internet Provider AIPP), Giambattista Frontera, (vicepresidente Assoprovider), Andrea Purgatori (portavoce Associazione 100Autori), Piers Haggard (VP & Chairman FERA – Federation of European Film Directors) e Marco Scialdone (Responsabile Team Legale Agorà Digitale).

 

“La pirateria è l’equivalente dell’andare in una banca dei contenuti e spaccare le vetrine per appropriarsene. E’ la stessa filosofia dei Black Bloc. Le Telecom sanno chi sono i pirati e gli Internet Provider pure – ha polemizzato Andrea Purgatori – E prima di arrivare alla rete, anche i network televisivi non pagano il diritto d’autore sui canali digitali. E ancora oggi Sky, che ha appena reso noto di aver raggiunto 5 milioni di utenti, ci chiede di applicare l’equo compenso come se fosse una start-up”.

In Italia esiste – ha incalzato Purgatori – un cartello di attori che non hanno intenzione di sborsare un centesimo agli autori a fronte di loro profitti. In Francia il prelievo di scopo ha permesso di garantire un fondo di 750 milioni di euro al cinema, in Italia ne abbiamo solo 18 milioni e senza tassa di scopo. La Siae ha fatto una simulazione di offerta a pagamento, 1 euro per i film e 10 centesimi per la musica, da cui si potrebbero recuperare 450 milioni di euro. Non vogliamo vengano nelle nostre tasche, ma che servano alla costituzione di un fondo. Richiamo tutti gli attori di questo settore a rispettare le regole esistenti, solo così possiamo sederci ad un tavolo”.

 

La replica è arrivata da Giambattista Frontera che a Purgatori ha dichiarato: “State difendendo una rendita di posizione: noi non possiamo fare controlli degli utenti siamo sottoposti alla Privacy. Vado via perché non sono disposto a farmi insultare”.

Prima di abbandonare il convegno, Frontera si era reso disponibile a nome della categoria a sedersi ad un tavolo perché tutti “abbiano il legalmente dovuto“, sottolineando che “i provider non sono la sponda dei pirati Internet” e che “la rete è un gasdotto e deve essere neutrale”.

 

“In Italia siamo in ritardo rispetto all’offerta legale, ma trovo inaccettabile che non si dia un segnale forte rispetto all’offerta illegale”, ha sottolineato Andrea Barbagallo.

Per Manlio Mallia, “C’è un deficit normativo ed è bene che tutte le associazioni si facciano sentire”.Serve un provvedimento europeo – ha sottolineato Luigi Berlinguer – faremo di tutto perché vada in porto, anche se c’è un po’ d’inerzia. C’é bisogno di una globalizzazione giuridica accanto ad una globalizzazione tecnologica”.

 

Le conclusioni invece sono state affidate a Sebastiano Sortino, commissario dell’AGCOM, chiamata in queste settimane a emanare il regolamento mirato a inibire lo sfruttamento illegale delle opere sul web.  Dal convegno è emersa chiaramente la necessità di armonizzare attraverso una legislazione comunitaria alcuni elementi fondamentali della remunerazione del diritto d’autore.

“Dobbiamo promuovere l’offerta legale – ha detto Sebastiano Sortino -. La nostra proposta sul diritto d’autore è stata sottoposta alla consultazione pubblica e terremo conto di tutti gli apporti”.

 

L’incontro è stato organizzato ad un anno dalla morte di Francesco Scardamaglia, produttore, sceneggiatore e membro dell’Associazione 100autori, sempre in prima linea nelle battaglie a tutela degli autori.