4G: il regolatore UK rinvia di sei mesi l’asta delle frequenze per il timore di possibili azioni legali

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Secondo l’Open Digital Policy Organisation il ritardo nella realizzazione delle reti 4G costerà 732 milioni all’anno e porrà le aziende britanniche in svantaggio rispetto a quelle degli altri paesi dove la tecnologia è già disponibile.

Regno Unito


Frequenze 4G

Ci vorrà almeno ottobre 2012 perché anche nel Regno Unito vengano assegnate le frequenze del dividendo digitale agli operatori mobili. Lo ha reso noto il regolatore per le tlc britannico – Ofcom – che ha maturato la decisione di posticipare di almeno sei mesi l’asta di assegnazione delle licenze alla luce della complessità del processo e delle preoccupazioni su possibili azioni legali da parte degli operatori del paese.

 

L’Ofcom procederà quindi a un nuovo round di consultazioni, con l’intenzione di pubblicare una dichiarazione nell’estate del 2012.

 

L’asta avrebbe dovuto svolgersi nella prima metà del prossimo anno, ma in ogni caso l’Autorità aveva già fatto sapere che le frequenze non sarebbero state pronte all’uso prima del 2013. Il rinvio, quindi, “non dovrebbe avere un impatto sostanziale sulla tabella di disponibilità dei nuovi servizi ai consumatori”, ha riferito l’Ofcom.

 

Il regolatore ha imposto rigidi paletti alla quantità di spettro acquistabile da ciascun operatore così da stimolare la concorrenza e gli investimenti nella tecnologia 4G LTE.

Ofcom intende assicurare che almeno 4 operatori nazionali resistano sul mercato, dopo che 3UK aveva denunciato la possibilità di venire estromessa dal mercato dei nuovi servizi internet mobile se non fosse riuscito a portare a casa nuove frequenze dall’asta. Se gli operatori saranno liberi di acquistare qualsiasi quantità di spettro in un’asta aperta, infatti, potrebbero esserci problemi di concorrenza in futuro.

L’Autorità ha quindi proposto degli ‘spectrum floors‘ che dovrebbero garantire che ogni operatore esca dall’asta con una quantità di frequenze nella banda sub-1GHZ adeguata alle proprie esigenze e degli ‘spectrum caps’ che limiterebbero la quantità totale di spettro che ogni operatore potrà acquistare.

Limiti che, evidentemente, non sono piaciuti a tutti gli operatori: secondo O2 e Vodafone favorirebbero Everything Everywhere (il principale operatore mobile sul mercato) e 3 UK. Ma quest’ultimo, dal canto suo, denuncia che il ritardo dell’asta aiuterebbe i competitor, che nel frattempo potranno avvalersi, per la trasmissione dati, delle porzioni aggiuntive di spettro ottenute col refaming delle frequenze 2G.

 

Il ministro britannico della cultura Jeremy Hunt, negli ultimi mesi ha sottolineato più volte l’importanza delle reti 4G e ha annunciato la convocazione di un incontro con i principali operatori per cercare di assicurarsi che il calendario non sia ulteriormente messo in pericolo da azioni legali.  

 

Accelerare l’assegnazione delle frequenze è una priorità, ha affermato Hunt, ma nonostante le rassicurazioni dell’Ofcom sulla disponibilità dei nuovi servizi per il 2013 – così come richiesto anche dalla Commissione europea – c’è chi teme che il nuovo rinvio aggiunga incertezza.

Benoit Reillier di KPMG ha sottolineato che “le nuove date non dovrebbero ritardare il roll out del servizio, ma gli operatori dovranno convivere più a lungo con l’incertezza dell’esito del processo di assegnazione, soprattutto se dalla consultazione emergeranno nuovo dubbi. Ulteriori ritardi – ha aggiunto – impatteranno con le date di lancio dei nuovi servizi”.

 

Le frequenze sono state già assegnate in Italia e in Germania. La Francia ne ha assegnato una parte e concluderà l’asta per gli 800 Mhz a dicembre.

 

Secondo le valutazioni dell’associazione Open Digital Policy Organisation il ritardo nella realizzazione delle nuove reti 4G costerà qualcosa come 732 milioni all’anno e porrà le aziende britanniche in svantaggio rispetto a quelle degli altri paesi dove la tecnologia è già disponibile.