AT&T: avviati contatti per la vendita di asset e spettro ai competitor per salvare l’acquisizione di T-Mobile

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Il gruppo americano sta cercando in ogni modo di non far fallire il merger, che lo porterebbe a diventare il primo operatore mobile americano. Ma la stradaè tutta in salita.

Stati Uniti


AT&T.mo

AT&T passa al piano B. La società americana deve salvare l’accordo per l’acquisizione di T-Mobile dopo lo stop all’operazione da parte del Dipartimento di Giustizia americano, arrivato lo scorso 31 agosto. Per fugare i timori del Governo, la società avrebbe preso contatti altre aziende di settore, tra cui MetroPCS e Leap Wireless International, con l’obiettivo di cedere loro parte dello spettro e dei clienti e salvare così il takeover da 39 miliardi di dollari che la porterebbe a diventare il primo operatore mobile del Paese.

 

AT&T avrebbe contattato anche CenturyLink, Dish Network e Sprint Nextel per vagliare il loro interesse all’acquisto di qualche asset. Si tratta, spiega il WSJ, di contatti preliminari che potrebbero anche non portare a un accordo.

 

AT&T, secondo operatore tlc degli Stati Uniti, ha presentato a marzo un’offerta da 39 miliardi di dollari per acquisire T-Mobile Usa, controllato da Deutsche Telekom e quarta società mobile sul mercato.

 

Un’operazione che il DoJ americano ha bloccato, considerandola pericolosa per la concorrenza nel settore wireless e per i consumatori.

 

A nulla, per evitare lo stallo, sono valse le rassicurazioni rese da AT&T, che aveva assicurato che l’accordo non avrebbe avuto impatto sull’occupazione, anzi, avrebbe generato 5 mila nuovi posti di lavoro generati dal ritorno negli Usa delle attività legate ai call center.

 

AT&T ha fatto sapere di voler combattere la decisione del DoJ in tribunale. Una prima udienza sul caso si terrà il 21 settembre, quando si valuterà la possibilità di trovare un accordo per scongiurare l’annullamento dell’operazione. Se questo non fosse trovato e il merger non si farà, la società americana dovrà, infatti, pagare una penale di 6 miliardi di dollari (3 miliardi in contanti il resto in spettro e accordi di roaming) a Deutsche Telekom, casa madre di T-Mobile.

 

Alla causa intrapresa dal DoJ, si aggiunge, inoltre, quella presentata il 6 settembre da Sprint Nextel, che ha presentato una denuncia contro AT&T, T-Mobile USA e Deutsche Telekom presso la Corte del Distretto di Columbia, la stessa scelta dal DoJ.

Secondo Sprint, acquisendo T-Mobile, AT&T rimuoverebbe dal mercato un antagonista altamente innovativo, il cui ingresso è stato dirompente per la concorrenza e il danno per Sprint e i concorrenti sarebbe irreparabile.