Diritto d’autore: Vincenzo Vita (Pd): ‘Non basta un regolamento. Bisogna riformare la legge’

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A piè di pagina gli interventi di Corrado Calabrò e Vincenzo Vita nell’audizione in Commissione Cultura e Comunicazioni del Senato.

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“Non vogliamo diventare sceriffi della rete, ma internet non può essere una ‘zona franca’ dove i contenuti possono essere impunemente saccheggiati”, è quanto ha dichiarato ieri il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, in audizione al Senato davanti alle Commissioni cultura e comunicazioni, in merito alle recenti problematiche emerse nel settore internet in materia di diritto d’autore. (Leggi Articolo Key4biz)

L’audizione è stata convocata dai senatori del Pd, Vincenzo Vita e Luigi Vimercati, che vogliono vederci più chiaro – ha sottolineato quest’ultimo – su uno schema di Delibera – che “ha sollevato le più disparate proteste per via della natura censoria delle previsioni in essa contenute, tra cui la chiusura dei siti e la rimozione dei contenuti senza passare per la magistratura”.

Calabrò ha ribadito che il diritto alla libera circolazione del pensiero nelle nuove forme della tecnologia è “indubbiamente un principio fondamentale per la società di oggi ma non può e non deve strangolare i diritti patrimoniali sulle opere dell’ingegno“. “Internet è un’autostrada, non è il pilota dell’automobile”. Il presidente ha anche sottolineato che l’azione dell’Agcom è orientata dal bilanciamento “tra una rete libera e aperta e la protezione della proprietà intellettuale”.

Il senatore Vincenzo Vita ha replicato che “In materia di diritto d’autore non basta un regolamento. Sono anni che l’Italia attende la riforma della legge. Basterebbe, come ha affermato il presidente dell’Agcom, una sola norma di legge ben calibrata”.

“Per questo – ha aggiunto il vicepresidente della Commissione Istruzione – è preferibile una scelta di moratoria da parte dell’Autorità, facendo precedere l’atto definitivo dell’Agcom dal varo di una breve ma impegnativa legge di principi del Parlamento italiano: “O è meglio che piovano ricorsi a proposito della legittimità della decisione dell’organismo di garanzia e della stessa competenza a decidere di quest’ultimo?”.

“E’ ormai ineludibile che il Parlamento affronti la questione con una legge, prima che si realizzi l’ambizione di Berlusconi di occuparsi della rete dopo la televisione. La tragedia italiana non avrebbe più fine”, ha concluso il parlamentare democratico.

Per maggiori informazioni:

Intervento di Corrado Calabrò

Intervento di Vincenzo Vita