Roaming: da domani tariffe più basse ma Neelie Kroes promette nuove norme per aumentare la competitività

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Le norme attualmente in vigore non hanno infatti risolto il problema principale dietro le alte tariffe di roaming, ossia la mancanza di concorrenza, che fa sì che i prezzi restino ostinatamente vicini ai limiti massimi al dettaglio.

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A partire da domani 1° luglio, gli operatori mobili europei saranno nuovamente costretti ad abbassare le tariffe al dettaglio per le chiamate in roaming, allineandosi così alle norme introdotte dalla Commissione europea nel 2007, modificate nel 2009 e che resteranno in vigore fino al 30 giugno 2012.

I consumatori che usufruiranno dell’eurotariffa pagheranno 35 centesimi al minuto (dagli attuali 39) per le chiamate effettuate e 11 centesimi al minuto (dagli attuali 15) per le chiamate ricevute in uno Stato membro diverso dal proprio.

 

Per quanto riguarda, invece, il traffico dati (ossia la navigazione in internet dal telefonino), a partire da domani le tariffe all’ingrosso per la trasmissione in roaming (quindi quelle che gli operatori si praticano l’un l’altro, non i prezzi all’utente finale) scenderanno da 80 centesimi a 50 centesimi per megabyte.

Spetterà alle  autorità nazionali garantire che gli operatori si attengano a queste norme e rispettino i limiti più bassi imposti ai prezzi delle chiamate vocali. In caso di problemi o dubbi sui nuovi limiti i consumatori possono rivolgersi all’autorità nazionale di regolamentazione dello Stato membro in cui ha sede il loro operatore di telefonia mobile.
 

Per Neelie Kroes, vice-presidente della Commissione europea responsabile per l’Agenda digitale, “…questi nuovi massimali ridurranno temporaneamente i prezzi al dettaglio per le chiamate vocali effettuate e ricevute mentre ci si trova in un altro Stato membro nel corso del prossimo anno. Occorre tuttavia affrontare i problemi legati al roaming alla radice, mediante una strategia strutturale di lunga durata. A tal fine la Commissione si accinge a presentare nuove proposte globali atte ad offrire soluzioni a lungo termine al problema fondamentale, ossia la mancanza di competitività sui mercati del roaming.”

Secondo una relazione presentata dalla Commissione il 30 giugno, le norme attualmente in vigore non hanno infatti risolto il problema principale dietro le alte tariffe di roaming, ossia la mancanza di concorrenza, che fa sì che i prezzi restino ostinatamente vicini ai limiti massimi al dettaglio.
Per l’esecutivo, dunque, si rende necessario un nuovo intervento normativo che permetta di raggiungere durevolmente l’obiettivo definito Agenda digitale per l’Europa di azzerare – o quasi – entro il 2015, la differenza tra le tariffe di roaming e quelle nazionali.

“Questo obiettivo – sottolinea la Commissione – sarà raggiunto se la concorrenza sui mercati di telefonia mobile offrirà ai consumatori la possibilità di scegliere rapidamente e facilmente i servizi di roaming a prezzi identici o simili a quelli dei corrispondenti servizi nazionali offerti in concorrenza. A tal fine, la Commissione presenterà, a brevissima scadenza, una proposta in grado di offrire una soluzione a lungo termine ai problemi strutturali dei mercati dei servizi di roaming vocale, di testo e di dati”.

Per ulteriori informazioni sul roaming
 

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