Digital Agenda. Neelie Kroes: ‘Spettro è spina dorsale della rivoluzione internet e dell’economia Ue’

di Alessandra Talarico |

La banda larga mobile, trainata dal crescente utilizzo di dispositivi quali smartphone e tablet, è uno degli elementi principali per raggiungere l'obiettivo della completa digitalizzazione dell'Europa.

Unione Europea


Neelie Kroes

La gestione dello spettro radio ha un ruolo essenziale per il raggiungimento degli obiettivi della Digital Agenda e, quindi, per l’intera economia europea.
Lo ha ribadito il commissario Ue per l”Agenda Digitale, Neelie Kroes che, intervenendo alla sesta Conferenza annuale sulla gestione dello spettro radio, ha sottolineato che lo spettro radio deve essere “la spina dorsale della rivoluzione internet, non il suo collo di bottiglia”.

La banda larga mobile, trainata dal crescente utilizzo di dispositivi quali smartphone e tablet, è uno degli elementi principali per raggiungere l’obiettivo della completa digitalizzazione dell’Europa, inclusi quei 10 milioni di abitazioni ancora prive di accesso a internet, nonché per accelerare l’adozione dell’ultra banda larga.

La convergenza tra banda larga fissa e mobile creerà, inoltre, “enormi opportunità per nuovi servizi che non sarebbero possibili senza il fattore ‘mobilità’, come i servizi basati sulla localizzazione”.

La Ue viaggia spedita sull’LTE, la tecnologia che sottostà alla banda larga mobile di quarta generazione: dei 60 paesi in cui l’implementazione LTE è già in programma, 29 sono in Europa e sono nella Ue 8 dei 14 Paesi che già dispongono di reti attive.

Per questo, il Radio Spectrum Policy Programme può essere considerato la “pietra angolare per facilitare l’accesso, rendendo lo spettro disponibile in tutti gli Stati Membri in maniera rapida e in condizioni che possano favorire il benessere dei consumatori”.

Le parole d’ordine della Ue sono ‘flessibilità‘ e ‘competizione‘, ma anche ‘collaborazione‘: “E’ solo lavorando insieme e unendo le nostre risorse intellettuali, possiamo raggiungere il massimo livello di coerenza ed efficienza”, ha detto la Kroes sottolineando il rischio che l’Europa possa essere esclusa da una ‘partita globale’, in cui le iniziative degli altri giocatori sono già in una fase avanzata: gli Usa in termini di contenuti (basti pensare allo scontro tra le telco europee e i fornitori over-the-top come Google e Facebook), l’Asia in termini di produzione (è di ieri la notizia che Samsung sta per togliere a Nokia il primato nel segmento smartphone).

Lo scorso 11 maggio, il Parlamento europeo ha adottato la proposta della Commissione, che assicurerà alla banda larga mobile le frequenze radio dedicate e ininterrotte necessarie per il decollo dei nuovi servizi, e che dovrebbe essere adottata entro a fine del 2011.

La proposta della Commissione prevede che gli Stati membri predispongano per il 2013 una copertura con banda a frequenza di 800MHz, per permettere un accesso a uguali condizioni per i servizi internet su cellulare. Gli eurodeputati hanno approvato anche un emendamento per permettere ai governi nazionali di rimandare il raggiungimento di tale obiettivo fino al 2015, nel caso di problemi di coordinamento con le frequenze di paesi terzi e hanno inoltre modificato la proposta originale per chiedere che per il 2015 siano disponibili bande di 1.5GHz e 2.3GHz, e uno spettro radio per il traffico internet su telefonia mobile di almeno 1200MHz per servizi di qualità (leggi articolo Key4biz).

“Naturalmente – ha detto ancora – ci rendiamo conto dell’eventuale necessità di deroghe limitate in casi debitamente giustificati. In questi casi, mi impegno ad aiutare gli Stati membri che hanno problemi seri e oggettivi. In particolare, si lavorerà in stretta collaborazione con gli Stati membri per risolvere i problemi di coordinamento con i paesi terzi, fornendo al contempo le necessarie assicurazioni che il quadro giuridico ospiterà eventuali ritardi determinati da questioni al di fuori del loro controllo”.

In secondo luogo, c’è bisogno di avere un inventario europeo dell’uso dello spettro: non si può, infatti, contare solo sulla ‘autovalutazione’ dei singoli Stati membri.

“Come potremmo condurre una politica dello spettro efficace e coerente senza una chiara e reale comprensione di come lo spettro viene usato in tutta Europa?”, si chiede la Kroes, sottolineando altresì che la Ue non può fare tutto da sola: “dobbiamo lavorare con i partner internazionali e quindi dobbiamo risolvere i problemi del ruolo della Ue nei negoziati internazionali e nelle politiche di coordinamento”, così da difendere in maniera efficace gli interessi della Ue in ambito internazionale.

In vista della prossima World Radiocommunications Conference del 2012, la Kroes ha anche spiegato che “la dimensione internazionale dello spettro è essenziale per consentire all’Unione europea di conseguire la crescita e l’innovazione di cui ha bisogno”.

La Kroes si è infine soffermata sulla miriade di nuove tecnologie che consentiranno di condividere l’uso dello spettro in modo più efficiente ed economico – dalla cognitive radio all’aggregazione dinamica dei canali per aumentare l’ampiezza di banda.
“Siamo fiduciosi che queste tecnologie permetteranno una maggiore condivisione tra usi commerciali e pubblici e la cosa buone è che non stiamo semplicemente prendendo spettro da un utente per darlo a un altro. Piuttosto, facciamo in modo che lo spettro esistente possa essere utilizzato più intensamente. In realtà, siamo in grado di ridurre la scarsità di frequenze e di rendere la “torta” più grande per tutti”, sulla base di un modello che garantisca vantaggi per tutti, ha aggiunto.

“Se riusciremo a usarlo in maniera giusta, intelligente e coerente, lo spettro radio sarà la spina dorsale dell’esplosione di internet nei decenni a venire. Sbagliamo e sarà invece un collo di bottiglia che frenerà lo sviluppo del settore, minandone il potenziale in termini di occupazione e competitività”, ha concluso la Kroes.