Apple abbandona la ‘Soft Sim’ e passa alla ‘micro Sim’, stavolta col sostegno degli operatori

di Alessandra Talarico |

La società ha depositato il progetto all'ETSI ma stavolta punta sul sostegno degli operatori, che invece si erano fermamente opposti al precedente tentativo di sviluppare una Sim da integrare direttamente nell'iPhone.

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Dopo le polemiche suscitate dal progetto ‘Soft Sim‘ (leggi articolo Key4biz), Apple sembrerebbe aver deciso di adottare una strategia che eviti lo scontro con gli operatori mobili. La società di Cupertino, la scorsa settimana, ha depositato presso l’Istituto europeo delle norme di telecomunicazione (ETSI) un progetto di una carta Sim più piccola di quella attualmente utilizzata nei suoi dispositivi e, stavolta, col sostegno degli operatori. La notizia è stata rivelata dalla direttrice delle attività mobili di France Telecom, Anne Bouverot, nel corso di una conferenza sulle nuove tecnologie organizzata da Reuters. L’ETSI, dal canto suo, ha confermato che Apple ha depositato la proposta di questo nuovo standard.

 

La decisione segnala un cambiamento di approccio per Apple, che in realtà non ha mai confermato di lavorare alla realizzazione di una carta Sim direttamente integrata nel cellulare. Il progetto, avrebbe permesso a Apple di ‘sganciarsi’ dalla dipendenza dagli operatori, fin qui proprietari della carta in cui vengono memorizzate tutte le informazioni degli utenti.

Oggi, infatti, la carta Sim è attivata dall’operatore quando un cliente si abbona ai suoi servizi, e permette di identificare la persona che la utilizza, di autentificare la comunicazione e, quindi, di fatturarla. Da qui l’acronimo SIM – Subscriber Identity Module (Modulo di identificazione dell’abbonato).

Ora, con il passaggio dalla telefonia di seconda generazione (GSM) e il decollo dirompente di internet mobile, che ha portato alla moltiplicazione dei punti di connessione alternativi alle reti mobili (tramite il Wi-Fi, ad esempio) le ‘vecchie’ Sim appaiono però non solo meno indispensabili, ma anche fattori in grado di rallentare lo sviluppo di nuovi servizi come i pagamenti mobili, dal momento che gli operatori non vogliono ‘dividere’ la carte con le banche.

Il fatto che Apple abbia deciso di abbandonare il suo progetto originario scegliendo la via della standardizzazione e con l’appoggio dei maggiori operatori mobili “dimostra che la società è pronta a collaborare con l’ETSI e a rientrare nei ranghi”, ha affermato la Bouverot.

Gli operatori, dunque, resteranno attori chiave dell’industria mobile, mentre Apple prosegue nel suo tentativo di miniaturizzare ulteriormente i suoi dispositivi. La Sim dell’iPhone e dell’iPad è già il 52% più piccola di quelle classiche  (15 mm x 12 mm contro 25 mm x 15 mm) e non è compatibile con gli altri smartphone o tablet.
Secondo la manager di France Telecom, i primi dispositivi dotati della nuova micro Sim dovrebbero arrivare non prima del prossimo anno, visti i tempi impiegati da ETSI per la standardizzazione di una nuova tecnologia.

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