Social network: News Corp conferma la messa in vendita di MySpace

di Raffaella Natale |

Nel 2005 era la prima piattaforma sociale, successivamente l’avanzata di Facebook ne ha determinato un brusco calo delle entrate pubblicitarie e degli accessi.

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MySpace

La News Corp di Rupert Murdoch ha confermato stamani le voci, che circolavano già da tempo, sulla messa in vendita del social network MySpace.

La società aveva comprato il sito nel 2005, tuttavia il grande successo di altre reti sociali, prima fra tutte Facebook, ha messo in crisi il modello di questa piattaforma che ancora stenta a decollare.

In occasione della presentazione della trimestrale Chase Carey, Chief operating officer del gruppo, ha commentato che, grazie alle novità introdotte nell’area dei contenuti e a una nuova struttura, “sia arrivato il momento di valutare delle nuove opportunità strategiche”.

Oggi MySpace, ha detto ancora Carey, è molto noto e da diverse settimane ha registrato un numero di accessi incoraggiante, tuttavia “riteniamo che il piano di rilancio possa essere sviluppato meglio” da un nuovo proprietario.

 

Lo scorso mese, MySpace aveva annunciato il licenziamento di quasi la metà dei propri dipendenti, 500 persone, dopo aver realizzato un restyling del sito che dà più spazio ai contenuti video, videoclip musicali, serie tv esclusive per la rete sociale, perfino cinema e più capacità di sincronizzare le reti, anche con i concorrenti diretti come Facebook, Twitter e MSN.

Una mossa che, secondo l’analista Lou Kerner di Wedbush Securities, preparava all’imminente vendita.

 

Dai conti del secondo trimestre di News Corp, i risultati di MySpace figuravano già in una categoria dai contorni imprecisi, “altro”, le cui perdite di esercizio si attestavano tra i 125 e i 156 milioni di dollari. Questi dati, poco incoraggianti, secondo la società erano dovuti al “calo delle entrate pubblicitarie e delle ricerche effettuate sul sito”.

 

MySpace, acquistata nel 2005 per 580 milioni di dollari quando era il primo social network, ha subito l’avanzata di Facebook che conta un numero di utenti 5 volte maggiore.

A novembre Carey aveva dichiarato senza mezzi termini che il sito aveva davanti solo alcuni trimestri per dimostrare la propria vitalità.

 

Oggi possiamo dire che s’è ufficialmente aperta la caccia al nuovo acquirente che dovrà raccogliere la grande sfida di rilanciare la piattaforma su un mercato dominato ormai da Facebook.