Crisi editoria: il primo gruppo spagnolo Prisa crolla sotto 5 mld di debiti. Licenziati 2.500 dipendenti

di Raffaella Natale |

La società ha commentato che la trasformazione in atto del mercato dei media ha reso necessario ridefinire i piani strategici dell’azienda.

Spagna


Prisa

Troppi debiti per il primo gruppo editoriale spagnolo Prisa, proprietario del quotidiano El Pais, che ha annunciato 2.500 licenziamenti tra Spagna, Portogallo e America latina. Parliamo del 18% del personale impiegato. Più dettagliatamente: 2.000 persone in Spagna e 500 tra Portogallo e America latina.

La società non esclude che possa esserci una seconda ondata di tagli che colpirebbe gli uffici spagnoli.

 

Prisa è presente sul mercato della stampa con il quotidiano El Pais, su quello editoriale con  Santillana, su quello televisivo con la pay-tv Digital+ e radiofonico con Union Radio.

 

I licenziamenti verranno effettuati entro il primo trimestre del 2012 e verranno esaminate diverse soluzioni, per esempio pensionamenti anticipati, nell’intenzione di “salvaguardare quanti più posti possibili”.

La società ha precisato che questa operazione si inserisce nell’ambito della trasformazione in atto nel settore dei media, che rende necessario il cambiamento di Prisa in una nuova compagnia, non esclusivamente incentrata sulla distribuzione di contenuti in spagnolo o portoghese, ma anche sulla conoscenza dei nuovi business strategici e sull’uso delle nuove tecnologie.

L’azienda dovrà, quindi, ammodernare il proprio modello di produzione in modo da garantire la solidità futura del gruppo.

 

Creata nel 1975 dopo la fine della dittatura franchista e il ritorno della Spagna alla democrazia, oggi Prisa naviga in cattive acque con un indebitamento pari a 5 miliardi di euro e a fine dicembre ha deciso di chiudere il proprio canale di informazione CNN+.

A fine anno, gli investitori anglosassoni dei fondi Liberty hanno iniettato 650 milioni di euro nel capitale in cambio di una partecipazione nella società spagnola.