Editoria: il sottosegretario Paolo Bonaiuti incontra le categorie di settore e traccia le linee guida per salvaguardare la stampa italiana

di Antonietta Bruno |

Intanto parte domani la campagna di comunicazione istituzionale 'Io sono la forza della comunicazione su carta'. Un nuovo messaggio per valorizzare il prodotto cartaceo che può convivere con le nuove tecnologie.

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Paolo Bonaiuti

Così come precedentemente stabilito e dopo la risoluzione del problema delle tariffe postali agevolate, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti assieme al consigliere Elisa Grande -capo Dipartimento Editoria della presidenza del Consiglio – ha incontrato questa mattina gli editori della stampa quotidiana, di quella periodica e della piccola editoria oltre che i rappresentanti di Uspi, Fieg e File, per fare il punto sulla grave situazione del settore in Italia e cercare di trovare una soluzione ottimale al fine di salvaguardare testate a rischio e posti di lavoro.

 

“Stiamo affrontando la crisi dell’editoria e per questo stiamo incontrando tutte quante le categorie – ha dichiarato alla stampa Bonaiuti – Vogliamo dare un colpo d’acceleratore per risolvere la crisi del settore’. ‘Avevamo già incontrato le categorie lo scorso 7 agosto e già in quell’occasione avevamo fatto un primo quadro della situazione” ha ribadito il sottosegretario ricordando che “c’è una forte diminuzione delle risorse per il settore e quindi dobbiamo sentire tutte le associazioni. Dopo l’incontro a ridosso della pausa estiva – ha aggiunto – avevo promesso che li avrei rivisti non appena non avessimo concluso la trattativa sulle tariffe postali. Così è stato. Siamo riusciti a spingere per questo nuovo contatto tra editori e tutte le associazioni, e si è arrivati ad un accordo con nuove tariffe per i prodotti editoriali. L’accordo – ha continuato Bonaiuti – è stato firmato dal Tesoro venerdì scorso e oggi siamo stati pronti a riconvocare le parti interessati per affrontare con loro gli altri problemi”.

‘Oggi tuttavia – spiega ancora ai giornalisti – è solo il primo degli incontri previsti con la categoria”. Per domani, infatti, è previsto un nuovo incontro con la federazione nazionale della stampa e tutte le altre categorie compresi edicolanti fotoreporter e tipografi. “Vogliamo sentire la voce di tutti perché è questo l’unico modo per entrare nel problema e capire capire meglio le preoccupazioni degli addetti ai lavori – ha precisato ancora Bonaiuti – stiamo raccogliendo suggerimenti e il nuovo regolamento che abbiamo preparato per ridurre i costi è passato oggi in preconsiglio dei ministri. Questo stesso documento verrà portato all’attenzione del prossimo Cdm per diventare operativo. Ma già ora  le categorie ci chiedono di anticiparne gli effetti di un anno.  In più – aggiunge e conclude – stiamo studiando altri modi per ridurre i costi di distribuzione, sempre in accordo con le categorie che ci indicano i modi migliori per farlo”.

Per quanto riguarda invece i costi di produzione, il parametro fondamentale sul quale muoversi, per Bonaiuti è quello del numero dei giornalisti.  “Stiamo cioè cercando, pur in questa crisi, di salvare i posti di lavoro dei giornalisti perche’ sappiamo che l’occupazione è quanto mai difficile”.

 

Intanto, oltre al secondo incontro con il sottosegretario Bonaiuti, domani partirà in tutta Italia la prima campagna di comunicazione istituzionale ‘Io sono la forza della comunicazione su carta’. E’ questo lo slogan scelto dalla Print Power Italy al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica circa la promozione della carta stampata che deve continuare ad essere considerata un “mezzo di comunicazione efficace e sostenibile tra i decisori degli investimenti pubblicitari”.

 

Un primo evento che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica verso un settore che negli ultimi anni, a causa anche della crisi economica del Paese, ha registrato la chiusura di numerose redazioni – alcune anche storiche – e si appresta ora alla probabile chiusura, entro al fine del 2010, di ulteriori 90 testate con la conseguente perdita di oltre 4.000 posti di lavoro.

 

Un vero e proprio allarme rosso che appena pochi giorni fa ha portato all’autoconvocazione degli Stati Generali dell’editoria per cercare di trovare una soluzione a difesa della sopravvivenza del mercato. A scendere in campo ora, dopo la presa di posizione di Cgil, Fnsi, Mediacoop, File, Comitato per la libertà di informazione e per il pluralismo e Articolo 21, saranno la Federazione italiana editori (Fieg), Poste italiane, Seat PG e tutte quelle associazioni che fanno parte della filiera della carta.

L’obiettivo invece, quello di puntare sul valore aggiunto delle edizioni cartacee che, “grazie alle distintive caratteristiche di fisicità e permanenza, si integrano perfettamente con i nuovi media aumentando l’efficacia complessiva delle campagne pubblicitarie. Quando una campagna unisce la stampa alla televisione e internet – afferma gli organizzatori citando fonti Marketing Evolution – la notorietà del marchio aumenta del 150% e la propensione all’acquisto del 50%”.

 

‘In questo particolare momento di crisi – ha spiegato altresì Paolo Mattei, presidente dell’Associazione europea dei produttori di carte fini e chairman di Print Power Italy – dobbiamo puntare sui punti di forza della carta stampata, ovvero, sulla fisicità della carta che consente contatti reiterati e tempi più lunghi di esposizione al messaggio, sulla sua permanenza sinonimo di credibilità in quanto il soggetto che comunica risulta maggiormente coinvolto in termini di responsabilità e sull’esperienza tattile che coinvolge il lettore stimolando l’immaginazione e catturandone l’attenzione”.

Altro fattore rilevante della campagna nazionale di comunicazione, è il messaggio secondo cui alla pubblicazione di pagine pubblicitarie, attraverso azioni di direct mailing, social networking e web marketing, si concretizza l’integrazione tra mezzi di comunicazione tradizionali e nuove tecnologie digitali.

 

Ma se la crisi economica ha messo in ginocchio il settore della carta stampata in Italia, di certo non ha risparmiato quello degli altri Paesi del mondo. Negli Stati Uniti, ad esempio, la diffusione di quotidiani  è continuata a calare anche nel primo semestre dell’anno confermando un deficit di settore sia per quanto riguarda la perdita di inserzioni pubblicitarie, sia per quanto riguarda l’avanzare delle nuove tecnologie. Secondo l’associazione ‘Audit Bureau of Circulations‘, infatti, la circolazione media nei giorni feriali di 635 quotidiani presi in esame, da aprile a settembre è calata del 5%  rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il calo è però rallentato rispetto alle precedenti rilevazioni.

Tra i grandi quotidiani nazionali, la circolazione di Newsday è scesa del 12% mentre il San Francisco Chronicle dell’11 per cento. Bene solo per il Wall Street Journal che ha mantenuto la ladership come quotidiano più diffuso degli Stati Uniti. La circolazione giornaliera del quotidiano di NewsCorp., che include anche gli abbonati online, è aumentata dell’1,8% a 2,1 milioni di copie. Il Journal negli ultimi tempi ha superato Usa Today. ‘Terzo classificato’  il New York Times con un declino del 5,5% di copie vendute al giorno.