Web: quanto conta la libertà di espressione? Il Tribunale di Viterbo dà ragione all’Aduc sul caso MegaTrends

di Antonietta Bruno |

L'associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori era stata chiamata in giudizio dalla MegaTrends pur avendo prontamente eliminato i commenti negativi degli utenti nella bacheca del forum 'Dì la tua'.

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Web e libertà d'espressione

“Ritenuta non sussistente la responsabilità dell’Aduc, poiché le espressioni contenute nel forum non sono diffamatorie e perché il gestore Aduc ha correttamente operato, su segnalazione, la rimozione delle stesse, il reclamo va rigettato e le spese processuali compensate”. Si chiude con la pronuncia di questa sentenza emessa dal Tribunale di Viterbo e che riconferma quanto già ottenuto in primo grado dall’Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori, la vicenda MegaTrends Srl.

Durante l’udienza conclusiva, i magistrati viterbesi hanno ribadito – grazie anche a quanto documentato in aula dai legali dell’Aduc Emmanuela Bertucci e Claudia Moretti – che un sito Internet non è assimilabile ad una testata giornalistica, per cui, i responsabili non rispondono preventivamente dei contenuti dei forum a libero accesso. Ne risponderebbero invece se, interpellati dai presunti diffamati, non provvedessero alla rimozione dei contenuti ritenuti offensivi, ma non sono tenuti ad un intervento censorio preventivo.

 

Più semplicemente, la Corte di Cassazione ha escluso che ai forum e ai newsgroup su internet si applichino le norme sull’editoria e sulla stampa che appuntano in capo al direttore di testata un obbligo di controllo preventivo su quanto verrà pubblicato.

 

Nel caso in questione, la società  MegaTrends Srl aveva chiamato in giudizio l’Aduc perché sul proprio sito Internet ‘Dì la tua’ – un forum sul quale i navigatori si possono esprimere liberamente e senza censura le proprie opinioni – gli utenti della rete avevano espresso pensieri pro e contro il modo di operare dell’azienda di intermediazione e procacciamento affari. Da qui le prime richieste della società a oscurare l’intero forum, ritenendo lesive e causa di “gravissimi ed irreparabili danni alla immagine e alla visibilità commerciale…” alcune affermazioni su di esso contenute. Affermazioni che sarebbero state, su richiesta della parte offesa, immediatamente eliminate dall’Aduc così come normativa prevede.  L’Associazione quindi, avrebbe rispettato la legge e garantito il diritto della MegaTrends alla cancellazione delle parti incriminate. Comportamento corretto e riconosciuto dai magistrati italiani in entrambi i gradi di giudizio.

 

“Ancora una volta i giudici ci hanno dato ragione, in entrambi i gradi di giudizio – si legge in comunicato Aduc – e ancora una volta non hanno condannato la società alle spese, sanzionando così  il fatto stesso che Aduc lotti per la libertà di espressione, che difenda la voce di chi scrive nei forum e i forum stessi. Essere citati in giudizio per motivi inesistenti, dover pagare un avvocato che ci difenda, dover andare a Viterbo (come Padova, o come Catania, o Bari, ecc. ecc.) tre o quattro volte, e poi vedersi dare piena ragione senza che tutte le spese sostenute per quella battaglia siano rimborsate… di fatto consiste in una sconfitta. Se non nell’immediato, in un prossimo futuro. Se va avanti questa situazione, la giurisprudenza diventerà sempre più inaccessibile. Se non si vuole correre il pericolo di trasformare il web in una ‘galera delle espressioni e delle opinioni’, con una Aduc senza più energie economiche per impedirlo, saprà e vorrà il legislatore farvi fronte? Saprà e vorrà il Parlamento fare chiarezza e dettare leggi che siano riferimento per tutti, leggi intorno alle quali armonizzare i nuovi diritti e le nuove libertà del web?”