Editoria: settore in crisi e pericolo licenziamenti. Tra testate che perdono quota, sono in pochi a festeggiare

di Antonietta Bruno |

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Festa grande a Osimo per i festeggiamenti dei 125 anni di vita de ‘Il Resto Del Carlino’, nell’ambito di un tour nelle regioni di riferimento del quotidiano, per festeggiare una vita di successi ma anche di tantissimi sacrifici, raccontati in una apposita mostra allestita nell’atrio del Municipio osimano fino al prossimo 26 settembre.

 

Ma mentre una testata festeggia evidenziando il buono stato di salute in cui versa, in Italia tante altre vivono la piena crisi del settore. E’ questo il caso de ‘L’Unità’ in sciopero per “respingere la minaccia dell’azienda” di  sospendere, ad appena quattro mesi dal rilancio, le cronache locali dell’Emilia Romagna e della Toscana a partire dal prossimo 15 ottobre.

 

La decisione che, ovviamente, ha riacceso i riflettori sull’intero settore editoriale italiano colpito in questi mesi, anche dal decreto ‘blocca-tariffe‘ entrato in vigore lo scorso primo aprile e che grava sulle spalle degli editori, il 500% in più rispetto al passato. Per contestare questo stesso provvedimento e richiamare il Governo all’identificazione di “norme certe che permettano alle organizzazioni del terzo settore di programmare con giusto anticipo le attività di comunicazione, la stampa delle testate e la loro spedizione”, nella giornata di ieri sono scesi in campo anche i due senatori del Pd, Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, presentando un’interrogazione parlamentare sul tema.

 

Ritornando alla crisi che sta investendo il quotidiano nazionale fondato nel lontano 1924 da Antonio Gramsci, la redazione in un comunicato stampa spiega: “La crisi che investe il giornale non può essere scaricata ulteriormente su una redazione che si è già fatta carico di enormi sacrifici. E’ arrivato il momento di dire basta a scelte contraddittorie e sbagliate, che  indeboliscono il prodotto e colpiscono la diffusione del giornale. I ripetuti richiami del sindacato e della redazione sono rimasti finora inascoltati. Ai quasi 50 giornalisti, tra cui molti giovani colleghi che non fanno più parte dell’organico in virtù dello stato di crisi, si aggiunge oggi la prospettiva concreta di altri 11 redattori che rischiano il posto di lavoro. L’editore deve esserne consapevole: colpendo le redazioni della Toscana e dell’Emilia Romagna si assume l’intera responsabilità di mettere in discussione l’esistenza stessa del quotidiano”.

 

Sulla vicenda che va a “mortificare il pluralismo di informazione locale in Toscana ed Emilia Romagna”, sono intervenuti anche il Cdr e la redazione del Corriere Fiorentino che hanno chiesto “all’editore, all’Fnsi, alle istituzioni nazionali e locali di salvaguardare i livelli occupazionali e l’esperienza di questa storica testata”. Stesso appello è stato lanciato per la sopravvivenza dell’altra testata giornalistica semigratuita E-Polis.

 

Anch’essa al centro di una difficilissima vertenza, ha perso ieri, per dimissioni presentate all’editore Alberto Rigotti, anche il suo direttore Enzo Cirillo. Un’altra testata in agonia, dunque – anche se a quanto pare il piano di rilancio del giornale per quanto riguarda la sede di Cagliari è ancora in piedi – e per la quale si cercherà di trovare una soluzione durante l’incontro previsto per mercoledì prossimo tra le rappresentanze sindacali e la stessa azienda.

Motivo dell’incontro, l’esamina di documenti relativi alle soluzioni da adottare per far fronte alla grave crisi che ha portato alla cessazione delle pubblicazioni ed al mancato pagamento degli ultimi stipendi.