ICT: l’Italia in linea con la Ue per i servizi mobili. Bene anche l’eGov per le imprese, ma la PA potrebbe fare di più per i cittadini

di Alessandra Talarico |

Italia


Società dell’Informazione

L’Italia ha conseguito notevoli progressi negli ultimi anni nel settore delle infrastrutture di comunicazione – in particolare le reti mobili – e dell’eGovernemnt. Il Paese, tuttavia, non riesce a usare e a sfruttare il pieno potenziale della società dell’informazione.

E’  quanto emerge dal Digital Competitiveness Report della Commissione europea, che punta a esaminare i risultati della strategia Ue in termini di penetrazione della banda larga fissa e mobile, uso di internet e diffusione dei servizi di eGovernment e di eCommerce.

 

Il rapporto della Ue pone l’accento, in particolare, sullo scarso utilizzo di internet da parte della popolazione: usa il web in maniera ‘regolare’ (cioè almeno una volta a settimana) il 42% degli italiani, contro una media Ue 27 del 60%, mentre il 40% lo usa in maniera frequente (una volta al giorno o quasi), contro la media Ue del 48%. Il dato saliente, però, è che quasi la metà della popolazione (45%) non ha mai usato internet, contro il 30% di media Ue, il 10% dei Paesi Bassi, il 15% del Regno Unito, il 19% della Germania e il 26% della Francia.

Riguardo la penetrazione di internet nelle famiglie nel 2009, la percentuale italiana è del 53% contro una media Ue del 65%. Il 74% delle connessioni è a banda larga. Dato, quest’ultimo, che rappresenta un significativo miglioramento rispetto al 2008, quando la penetrazione della banda larga nelle famiglie era del 66%. Nel 2009, tuttavia, l’aumento nel livello di penetrazione della banda è stato dell’1,6%, contro il +2% dell’anno precedente.

 

Un segnale leggermente migliore arriva dal versante delle imprese italiane, che – dice il Rapporto Ue – hanno fatto significativi progressi nell’uso dell’ICT come strumento di business: la penetrazione della banda larga è dell’84%, superiore di un punto percentuale alla media europea e il 44% delle imprese utilizza applicazioni ICT per l’integrazione dei processi di business, contro una media Ue del 41%.

 

Siamo in linea con la media europea, invece, per quanto riguarda l’accesso internet via Umts, utilizzato dal 4% della popolazione.

“L’Italia – sottolinea ancora il Rapporto – ha un mercato mobile consolidato, un segnale incoraggiante per lo sviluppo della banda larga mobile”.

 

Potrebbe fare di più, invece, la pubblica amministrazione, non tanto in termini di servizi erogati, quanto per la scarsa interazione coi cittadini: disponibili online per i cittadini il 58% dei servizi pubblici (66% di media Ue), ma i servizi di eGovernment sono utilizzati solo dal 17% degli italiani, contro il 30% degli europei. Superiore alla media Ue, invece, la percentuale di imprese che usa i servizi di eGovernment: 83% in Italia contro il 71% di media Ue.

Il bel Paese, sottolinea ancora il rapporto “ha avviato una strategia di riforma amministrativa globale e ambiziosa ponendo al centro l’eGovernment, considerato un modo per migliorare l’efficienza del governo, rafforzare la coerenza tra tutti i livelli amministrativi e sviluppare servizi condivisi”.

 

“Nel definire le sue strategie, l’Italia si è allineata alle policy europee, quali l’iniziativa i2010, ed è particolarmente significativa – si legge ancora – la decisione di dare all’eGovernment una solida base giuridica per garantirne la conformità”.

Il nostro Paese, aggiunge la Commissione, “contribuisce attivamente ai progetti e ai programmi europei in quest’area”.

 

Incoraggiante, quindi, il livello di utilizzo dell’ICT per l’insegnamento e l’apprendimento, settore in cui il governo sta investendo, con l’obiettivo di incoraggiare l’innovazione del sistema scolastico e l’apertura del mercato della didattica digitale.

 

“Il governo italiano – conclude  il rapporto – intende affrontare il divario digitale a livello sistemico, attraverso un piano nazionale per affrontare sia l’offerta che la domanda in tutti i settori, con il settore pubblico impegnato a indicare strada”.

 

Questi i punti salienti del piano italiano:

Modernizzare la pubblica amministrazione attraverso il piano eGovernment 2012, che mira a svecchiare la relazione tra la PA e i cittadini e a rafforzare le politiche settoriali quali, ad esempio, quelle relative a Scuole e Università, eHealth, eJustice, sfruttando l’ICT per rendere le dinamiche più trasparenti, efficaci e centrate sull’utente.

 

Promuovere l’innovazione e superare le barriere culturali e tecniche per incrementare la diffusione delle tecnologie sia a livello pubblico che privato, lo sfruttamento delle eccellenze e il trasferimento tecnologico.

 

Colmare il digital divide, che interessa il 12% della popolazione, attraverso il Piano Nazionale Banda Larga, che mira a fornire a tutta la popolazione una connessione di almeno 2 Mbps.