Botnet: arrestati i creatori di Mariposa, la rete zombie che ha infettato 13 mln di PC in tutto il mondo

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Sono stati arrestati dalla polizia spagnola i tre creatori di quella che gli esperti hanno definito “una delle più grandi botnet al mondo finalizzata alla sottrazione di informazioni personali riservate, credenziali bancarie, password e numeri di carte di credito”.

Mariposa – questo il nome della rete di Pc zombie – ha infettato fino ad oggi 13 milioni di PC in 190 Paesi, inclusi numerosi PC di grandi aziende (oltre la metà delle 1.000 aziende più grandi al mondo) e almeno 40 importanti banche.

 

L’arresto dei responsabili di Mariposa, ha sottolineato il ricercatore di Trend Micro Rik Ferguson, “…costituisce un piccolo ma significativo successo contro la piaga delle botnet, diventate ormai lo strumento preferito dai criminali informatici”.

 

Una rete botnet è un gruppo di computer che ricadono sotto il controllo di un singolo individuo o di una banda criminale. Questi criminali usano i computer infettati come risorsa per guadagnare denaro e, con l’esplosione di una vera e propria economia sotterranea, hanno messo a punto vari metodi per monetizzare i loro “investimenti”.

 

Recenti statistiche pubblicate da TrendLabs indicano che il 75% di tutti i computer infettati da un bot risiedono in qualche abitazione, e in tutto il mondo se ne contano decine di milioni.

 

I bot sono innanzitutto progettati per sottrarre i dati per il login ai servizi di home banking, credenziali per l’uso di servizi online come PayPal ed eBay, o per accedere alla webmail – in pratica qualunque combinazione username/password che possa esistere su un computer. I bot sono anche in grado di aggiungere surrettiziamente contenuti supplementari alle pagine dei siti bancari per acquisire ulteriori informazioni: un esempio può essere una reale pagina di login del sito di una carta di credito che venga estesa per richiedere non solo username e password, come di consueto, ma anche il PIN del bancomat.

 

Oltre a essere utilizzate per la sottrazione di informazioni, le reti botnet vengono spesso affittate ad altri gruppi criminali come piattaforma di distribuzione. Chi per esempio intende distribuire un software antivirus fasullo può pagare il proprietario di una botnet in base al numero di copie del programma scaricate sui computer controllati dalla botnet stessa; chi deve inviare grandi quantità di messaggi spam può subappaltarne la spedizione al proprietario di una botnet che userà i PC infetti per diffondere spam ovunque.

 

I bot sono impiegati anche per installare siti Web pericolosi approntati in maniera tale da allargare la catena delle infezioni o siti di phishing progettati per sottrarre informazioni. In alcuni casi i PC infettati sono usati per rendere possibile il download di contenuti pornografici legali e illegali.

 

Il malware usato per infettare i computer è spesso realizzato affinché eluda i controlli dei software antivirus tradizionali, e molti siti Web legittimi vengono compromessi per infettare il visitatore di passaggio. Il software necessario per crearsi una propria botnet è gratuitamente disponibile nei forum online. Criminali incalliti e principianti assoluti si dedicano sempre più a queste attività. Una botnet è la piattaforma preferita dalla maggior parte dei cybercriminali.

 

Sempre più computer vengono infettati, e restano tali per periodi di tempo sempre più lunghi. Una precedente analisi condotta da Trend Micro su 100 milioni di PC compromessi ha evidenziato che in molti casi i computer restano infetti per circa 2 anni.

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