M&A: atteso per questa settimana il via libera della Ue alla fusione Orange-T-Mobile

di Alessandra Talarico |

Gran Bretagna


Deutsche Ttelekom

Dovrebbe arrivare nel corso di questa settimana il via libera dell’Antitrust europeo alla fusione di Orange e T-Mobile, le divisioni mobili britanniche di France Telecom e Deutsche Telekom.

 

Ne sembra convinta la stampa d’oltremanica: il Sunday Telegraph e il Sunday Times hanno spiegato che la Ue ha accordato al dossier un ‘trattamento accelerato’ dopo aver scartato le preoccupazioni espresse dall’Office of Fair Trading (OFT) britannico – l’organismo di tutela contro le pratiche commerciali abusive – e dall’Ofcom, il regolatore nazionale del mercato tlc.

 

Secondo l’OFT – che aveva chiesto alla Commissione europea di poter esaminare gli effetti della megafusione sul mercato mobile britannico – l’operazione rischia infatti di ostacolare seriamente la concorrenza nel settore della telefonia mobile del Regno Unito.

 

La scorsa settimana, quindi, per accelerare il processo di approvazione della fusione, i due operatori storici avevano proposto a Bruxelles la cessione di parte dello spettro radio per la banda larga mobile e alcune garanzie riguardo l’accordo di condivisione delle infrastrutture tra Orange e 3UK.

Secondo il Telegraph, le concessioni offerte dai due operatori hanno convinto Ofcom e OFT a rinunciare all’indagine sul dossier.

 

La Ue ha tempo fino al primo marzo per esprimere un parere sulla fusione, che darà vita a una joint-venture con quasi 30 milioni di clienti, una market share del 37% e un fatturato pro-forma che nel 2008 si sarebbe attestato a 9,4 miliardi di euro.

La nuova società contrasterà quindi la leadership di O2 (divisione della spagnola Telefonica) che controlla una quota di mercato del 27,7% e Vodafone che ha una quota del 24,7%.

 

Dalla fusione e dall’integrazione delle attività di T-Mobile e Orange, i due giganti europei contano di ottenere sinergie per circa 4 miliardi di euro.

 

Il mercato britannico, con 5 operatori attivi, è uno dei più concorrenziali d’Europa: i margini operativi lordi si attestano a circa il 25% contro quasi il 40% in Francia. Il consolidamento e il ritorno a 4 operatori (come in Italia, Spagna e Germania) potrebbero contribuire a ridurre la pressione competitiva.