Safer Internet Day. Save the Children denuncia ‘troppo sesso in rete’ mentre Fini invita a ‘perseguire severamente abusi e reati’

di Raffaella Natale |

Da Strasburgo, Roberta Angelilli: ‘Non criminalizzare rete ma più impegno da istituzioni a tutela minori’.

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Pedofilia

“Internet costituisce un potente mezzo di comunicazione e di interazione tra gli uomini, un simbolo della modernità, uno strumento mediatico la cui fruibilità è sempre più ampiamente diffusa. Eventuali reati e abusi perpetrati attraverso tale strumento devono certamente essere severamente perseguiti”.

E’ quando dichiara il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in occasione del Safer internet Day, la giornata istituita dalla Commissione europea per promuovere un uso sicuro e responsabile delle nuove tecnologie fra i ragazzi con meno di 18 anni.

Secondo Fini la facilità per i ragazzi di accedere a internet e assimilarne i messaggi “pone le istituzioni e la società, la famiglia in particolare, di fronte a precise e ineludibili responsabilità”.

“Non si tratta peraltro – avverte – di controllare o di vietare l’uso di internet, ma di promuoverne sempre più efficacemente la funzione educativa, di conoscenza, di ricerca e di approfondimento culturale, consentendo così ai giovani di affrontare con maggiore padronanza le sfide di una società in continua trasformazione”.

 

A Strasburgo il vicepresidente del Parlamento europeo e rappresentante del Forum europeo per i diritti dei minori, Roberta Angelilli, afferma: “I siti di socializzazione in rete sono un fenomeno sociale ed economico in crescita esponenziale proprio per questo motivo, la settima giornata per la sicurezza in rete è stata dedicata ai social network il messaggio di oggi, ‘Think before you post’, è un messaggio chiaro, ‘Pensa prima di agire’: mira a promuovere un uso responsabile delle nuove tecnologie da parte delle nuove generazioni: le foto e i dati personali una volta inseriti in rete possono essere visti da chiunque, quindi bisogna riflettere bene sui potenziali rischi e sulle conseguenze. Nessun intento di criminalizzare internet e le nuove tecnologie – spiega Angelilli – ma collaborare tutti per un ambiente online più sicuro soprattutto per i minori”.

 

Proprio per questo, aggiunge Angelilli, la Commissione ha evidenziato e segnalato ai provider e alle autorità di telecomunicazione alcune importanti lacune rispetto al raggiungimento di un adeguato standard di protezione.

Innanzitutto le informazioni sulla sicurezza hanno spesso come target principale i genitori, non invece i ragazzi o gli insegnanti; gli strumenti di parental control in alcuni casi sono molto limitati; Alcuni social network permettono la disattivazione del profilo ma non la completa eliminazione; i meccanismi di segnalazione degli abusi sono parzialmente efficaci in quanto non sono visibili in ogni momento e non si ha la certezza sull´effettivo trattamento della richiesta di intervento in seguito alla segnalazione; solamente alcuni siti forniscono ampie informazioni sui rischi potenziali che corre il minore nel pubblicare le sue foto o i suoi contatti personali. E´ quindi difficile trovare informazioni sui rischi specifici.

 

“Spesso è possibile effettuare la ricerca di utenti con un’età di 12 anni o anche minore all’ interno dello stesso sito o visualizzare il profilo di minorenni attraverso un comune motore di ricerca. Le Istituzioni europee – conclude Angelilli – devono quindi impegnarsi maggiormente per proteggere i minori e responsabilizzare le nuove generazioni ai potenziali rischi del web”.

 

Stamani è stata presentata la Ricerca “Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italiani” di Save the Children e Adiconsum, realizzata da Ipsos (1).

Save the Children e Adiconsum sono il referente italiano del Safer Internet Programme (2).

Il Rapporto porta per la prima volta alla luce con dati chiari ed espliciti, quel segmento di vita di adolescenti e pre-adolescenti che è la sfera sessuale.

 

Stando ai dati raccolti, nella rete i giovani pre-adolescenti e adolescenti italiani portano tutto il loro mondo, a 360 gradi. Dunque non solo amici e amicizia, intrattenimento e relax, informazione e notizie di musica, moda, sport, diete, ma anche sessualità e sesso. Senza risparmiarsi nessuna esperienza, pur in bilico e rischiosa: dall’inviare foto e immagini di sé nudi, a uscire con persone conosciute in Internet ad avere rapporti sessuali con qualcuno contattato in rete. E tutto ciò accade più di frequente di quanto non si creda e anche in quell’età ponte, ancora un po’ bambina fra i 12 e i 14 anni: il 4% di ragazzini e ragazzine con questo breve curriculum vitae dichiara esplicitamente di inviare spesso fotografie di sé nudi o in pose sexy. Percentuale che sale all’8% fra i 15-17. Ma il dato è probabilmente sottostimato: perché richiesti di un proprio parere su quanto siano diffusi tra gli amici certi comportamenti come inviare video o immagini di sé nudi o semisvestiti, il 22% dice che sì, questa è una pratica diffusa. Se poi si chiede a che età si è inviato il primo messaggio un po’ osé, con sottintesi e riferimenti sessuali, le conferme fioccano e le percentuali salgono: ben il 47% dice di averlo fatto tra i 10 e 14 anni, gli altri dai 15 in su.

 

“La data del 9 è cruciale per parlare ad un ampio pubblico di come utilizzare al meglio i nuovi media. Il tema di questa settima edizione del Safer Internet Day è la tutela della privacy online, cioè di come trattare quei dati sensibili che sono la propria età, la propria identità. Tradotto nelle azioni che si fanno in rete: quando, come e se pubblicare foto o video di sé, rendere nota a tutti la propria età, l’indirizzo della propria scuola o addirittura quello di casa“, commenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.

 

“E’ molto importante essere consapevoli che qualsiasi cosa noi postiamo, rendendola accessibile a tutti, esce dal nostro controllo e si propagherà in rete senza che sia possibile fermarla o cancellarla”, osserva Paolo Landi, Segretario generale di Adiconsum. “Quindi rivolgendoci idealmente a ogni utente della rete, con il claim della campagna che abbiamo lanciato oggi insieme ad altre 18 sigle, noi gli diciamo, Posta con la Testa!”.

 

Secondo la ricerca di Save the Children e Adiconsum, i ragazzi e ragazze italiane fanno ampio uso della rete per esprimere e vivere la loro sessualità e rilasciano con relativa facilità i loro dati personali.

 

Tra i comportamenti che gli intervistati dichiarano infatti diffusi tra la propria cerchia di amici, molto presente inviare messaggi con riferimento al sesso (43%), inviare dati personali a qualcuno conosciuto in Internet (43%), guardare video o immagini a sfondo sessuale su Internet (41%), ricevere messaggi con riferimento al sesso (41%), dare il proprio numero di telefono a qualcuno conosciuto in Internet (40%) e, non ultimo, tra i più diffusi, avere rapporti intimi con qualcuno conosciuto solo in rete (22%).

 

Anche lo scambio di immagini o video personali a contenuto sessuale sembra essere un fenomeno piuttosto diffuso (fra gli amici) secondo il 22% degli intervistati (3): percentuale che scende al 17% per i giovanissimi (12-14 anni), ma risale al 25% per i 15-17enni e al 26% per gli over 17.

 

Interessante sottolineare come la percentuale di diffusione sia pari al 14% per lo scambio di immagini proprie di nudo al fine di ricevere regali come ricariche e ricompense in denaro.

 

E percentuali analoghe emergono laddove i ragazzi vengono interpellati sui loro comportamenti e non su quelli degli amici: il 45% dichiara di ricevere messaggi con riferimento al sesso, il 37% dà il suo numero di cellulare online, il 24% riceve immagini o video di persone conosciute solo online seminude o nude, il 19% ammette di avere rapporti intimi con qualcuno conosciuto in rete.

 

Quanto alla gestione dei propri dati personali, i ragazzi non sembrano curarsi molto di che fine facciano e li consegnano alla rete spesso e facilmente: il 44% degli intervistati dichiara infatti di postare proprie foto e il 34% di pubblicare video su di sé.

 

“Quello che colpisce è che questi giovani si dichiarano consapevoli dei rischi e dei pericoli nei quali rischiano di incappare“, prosegue Valerio Neri. “Le molestie via cellulare o eMail vengono segnalate come un problema all’ordine del giorno da circa un terzo degli intervistati (29%), così come l’alta probabilità – dichiarata dal 37% – di imbattersi in maniaci o squilibrati in caso di scambio di immagini a contenuto sessuale. Tuttavia anche se sono razionalmente consapevoli che prevalgono i rischi (76%) sui vantaggi (7%) questo non sembra essere un deterrente”.

 

Quanto al perché i teenager italiani decidono di “svelarsi” in rete, la risposta più frequente è su stimolo di amici (43%) e fidanzati (33%), anche se non è trascurabile l’input di persone conosciute in internet o sconosciute. E poi Internet ha, ai loro occhi, un ritorno positivo: per molti consente di vincere la timidezza, divertirsi e avere relazioni “extra”. Ciò fa pensare a un utilizzo “alternativo” del web che consente di esplorare la sessualità e le relazioni con minore inibizione e di immaginare e spesso idealizzare l'”altro” con cui capita di raggiungere livelli di intimità e confidenze più facilmente che nella vita reale. Per contro, al primo posto fra le possibili conseguenze negative delle loro pubblicazioni spregiudicate, il timore di essere “scoperti” cui si affianca il rischio di “cattive esperienze” (questo secondo problema è molto meno sentito da parte di coloro che sono molto attivi nell’invio di messaggi o video a contenuto sessuale).

 

“Le motivazioni che spingono i ragazzi sembrano essere afferenti più alla sfera dell’autostima e dell’affermazione di sé stessi che il frutto di una valutazione attenta e lucida”, commenta ancora Valerio Neri, “e questo sembra confermare come l’utilizzo che i ragazzi fanno di Internet e cellulari sia fortemente influenzato dalla sfera delle relazioni e delle emozioni e che pertanto l’affettività, insieme alla percezione del rischio e alla consapevolezza dei pericoli, sia un ambito fondamentale sul quale agire in termini di prevenzione quando si parla di sicurezza in rete”.

 

“Per questo oggi, insieme ad altri 18 partner tra istituzioni nazionali e internazionali, social network e aziende di telefonia”, spiega il Direttore di Save the Children Italia, “lanciamo la Campagna Posta con la Testa, con messaggi e consigli sul sito sicurinrete.it tesi a far riflettere ragazzi e adulti sulle possibili conseguenze di certi comportamenti, e anche a ricordare loro che è possibile tutelare la propria privacy in rete utilizzando tutta una serie di accortezze e strumenti messi a disposizione di servizi di socialnetworking, usando di più… la propria testa. Perché il primo garante della sicurezza in rete di un giovane è lui stesso”.

 

Tra le altre attività di sensibilizzazione per il Safer Internet Day, una quindicina tra scuole, blogger e associazioni non profit – coordinate da Adiconsum e Save the Children – contribuiranno nella giornata di oggi alla promozione della Campagna Posta con la Testa sia online sia attraverso incontri e seminari in diverse città italiane. Per i ragazzi ci sarà anche la possibilità di dire la loro partecipando a una chat in rete.

 

E il tema centrale del Safer Internet Day 2010 – la gestione dei dati e delle immagini personali online – è stato anche al centro delle attività dell’Easy Bus. L’autobus attrezzato con postazioni Internet che sta girando l’Italia per promuovere tra i giovani un utilizzo consapevole e sicuro dei nuovi media nell’ambito della Campagna Easy di Save the Children e Adiconsum (4), ha fatto tappa sabato scorso (6 febbraio) a Roma dove un gruppo di studenti della Scuola Media “Settembrini”sono stati coinvolti in attività partecipative per riflettere sul tema della giornata.

 

 

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1. La ricerca è il risultato di 453 interviste CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), effettuate presso adolescenti e pre-adolescenti dai 12 ai 19 anni di Nord, Centro, Sud Italia e Isole, tutti con accesso al web. Il campione è stato intenzionalmente sbilanciato a favore dei ragazzi di 12-17 anni perché l’obiettivo dell’analisi era quello di fotografare il fenomeno tra i minorenni.

 

2. Il programma Safer Internet è il principale piano di intervento della Commissione Europea in materia di nuovi media e tutela dei minori. Save the Children e Adiconsum rappresentano lo snodo italiano del programma, nel quale si inserisce EASY, la campagna di sensibilizzazione portata avanti da Save the Children e Adiconsum che mira a diffondere nei più giovani, un utilizzo consapevole e positivo dei nuovi media, attraverso, tra l’altro, attività nelle scuole, un Ludobus attrezzato che gira l’Italia, attività di advocacy e un sito dedicato (www.easy4.it).

 

3. Va sotto il nome di sexting – parola che nasce dall’unione di sex +texting – il postare o lo scambiare via cellulare immagini particolarmente provocanti di sé (nudi o semi-nudi) con amici e/o sconosciuti.

 

4. Vedere nota 1.

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