ICT: cresce l’uso della banda larga nelle imprese. Una su 5 usa internet mobile

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L’83% delle imprese italiane si connette a internet in banda larga, mentre una su 5 ha utilizzato una connessione mobile.

Sono i dati diffusi oggi dall’Istat sull’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) nelle imprese con almeno 10 addetti attive nell’industria e nei servizi. Questi dati si riferiscono a gennaio 2009 e indicano che la “diffusione delle tecnologie informatiche di base nelle imprese industriali e dei servizi è ormai prossima alla saturazione” – il 96,2% delle imprese con almeno 10 addetti ha dichiarato di utilizzare il computer e il 93,9% di avere una connessione a internet – sottolineando però che le imprese italiane non sembrano ancora pronte all’utilizzo di tecnologie “più complesse”.

Dalle cifre emerge comunque il permanere di un forte divario, nell’uso delle tecnologie ICT, tra le piccole imprese (meno di 50 addetti) e quelle di maggiori

dimensioni.

 

Pur in presenza di una predominanza di connessioni veloci in banda larga, e in particolare di quelle DSL (79,6%), a gennaio 2009 ancora 3 imprese su 10 utilizzano una connessione lenta (modem o Isdn). Le tecnologie di collegamento più veloci sono presenti soprattutto nelle imprese con almeno 50 addetti (oltre il 92,4% adotta la connessione a banda larga e circa l’85% quella DSL), mentre la connessione mobile interessa complessivamente circa il 21% delle imprese ed è fortemente influenzata sia dalla dimensione aziendale (la percentuale di utilizzo passa dal 18,0% delle imprese con meno di 50 addetti al 66,9% di quelle con oltre 249), sia dall’attività economica, come emerge dal confronto tra le imprese di assicurazioni (80,9%), quelle delle attività editoriali (39,9%) e della fornitura di energia (32,2%).

 

I sistemi operativi open source sono stati utilizzati dal 13,1% delle imprese, mentre la firma digitale è stata impiegata dal 20,2% delle unità.

 

I dati Istat, questi però relativi al 2008, indicano quindi che l’81% delle imprese con almeno 10 addetti ha fatto ricorso a servizi online della Pubblica Amministrazione, mentre circa il 75% ha utilizzato servizi diversi da quelli esclusivamente informativi.

 

La percentuale di imprese che utilizza i servizi online della PA raggiunge oltre il 95% nelle imprese con almeno 50 addetti. Tuttavia, i servizi a maggiore contenuto interattivo, come l’inoltro di moduli compilati via web, sono utilizzati in alcuni settori specifici quali l’intermediazione monetaria (88,6%), le assicurazioni (87,2%) e le telecomunicazioni (84,0%). In particolare, lo svolgimento di procedure amministrative interamente per via elettronica è una prassi più diffusa tra le imprese dei servizi monetari (78,5%), quelle dell’informatica (71,2%) e quelle della fabbricazione di computer (70%). Appena il 9,2% delle imprese presenta offerte per gare di appalto online; tale percentuale sale fino a circa il 16,0% nelle imprese che operano nella fornitura di energia, di acqua, nelle costruzioni, fino a raggiungere il 24,4% in quelle di telecomunicazioni e il 22,1% in quelle con oltre 249 addetti.

 

Tra i servizi online più utilizzati nelle imprese (86,3%), quelli bancari o finanziari, l’acquisizione di informazioni sui mercati (62,3%) o di servizi e informazioni in formato digitale (51,2%).

Progetti di formazione e istruzione online del personale sono stati proposti dal 17,5% delle imprese, mentre sei imprese su dieci, dice ancora l’Istat, dispongono di un sito web, con incidenze molto più elevate per quelle più grandi.

 

Nel Nord circa il 64,0% delle imprese è presente nel web con un proprio sito, il 55,3% nel Centro e il 49,3% nel Sud e Isole. L’offerta di servizi tramite sito web evidenzia tuttavia una relativa scarsità nei servizi più complessi, quali la personalizzazione dei contenuti del sito web, la possibilità per i clienti di progettare prodotti online, di effettuare ordini e prenotazioni (rispettivamente 2,3%, 5,3% e 14,7%). La diffusione sul sito delle informazioni sulla politica in materia di privacy coinvolge il 36,3% delle imprese, con percentuali che raggiungono valori anche superiori al 70% per quelle coinvolte in attività creditizie o assicurative.

 

Gli acquisti online sono stati effettuati nel 2008 dal 32,4% delle imprese con almeno 10 addetti: di queste, il 56,9% scambia attraverso il canale elettronico meno dell’1% del valore totale degli acquisti e il 21,5% tra l’1 e meno del 5 per cento.

Sempre nel 2008, le vendite online hanno coinvolto il 5,5% delle imprese con almeno 10 addetti, per un valore complessivo pari al 3,5% del fatturato totale; il 73,8% delle imprese vende online per una cifra superiore all’1% del proprio fatturato, ma solo il 6,9% fattura più della metà del valore complessivo delle vendite.

Le imprese che generalmente realizzano online almeno la metà del loro fatturato totale appartengono ai comparti della fabbricazione di computer (15,8%), degli autoveicoli (12,4%), delle telecomunicazioni (16,%) e delle agenzie di viaggio (12%).

Tra i vantaggi riscontrati dall’utilizzo di internet, le imprese hanno indicato l’aumento delle potenzialità di vendita, l’accesso a nuovi mercati, la riduzione dei costi di transazione e l’aumento del fatturato. Tra gli ostacoli  alla diffusione del commercio elettronico, la non adattabilità del prodotto o servizio offerto e la sicurezza della transazione elettronica. (a.t.)

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