Ict: l’Information Technology uno dei fattori chiave per avviare la ripresa economica. Studio Accenture ed EIU

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Il 72% dei dirigenti attribuisce maggiore importanza alla funzione IT rispetto al periodo antecedente la crisi economica e vede l’IT come parte integrante dei programmi per l’avvio della ripresa. E’ questo il risultato di una recente indagine diffusa da Accenture, società globale di consulenza direzionale, servizi tecnologici e outsourcing, realizzata in collaborazione con la Economist Intelligence Unit (EIU) su oltre 577 dirigenti in Italia, Stati Uniti, Inghilterra, Irlanda, Germania, Francia, e Spagna.

Il campione è costituito da responsabili senior, il 55% dei quali dirigenti: direttori informatici, direttori finanziari e amministratori delegati. Due terzi degli intervistati appartengono alla funzione informatica, mentre i rimanenti ricoprono altre mansioni funzionali. Tutti gli intervistati sono al corrente degli investimenti tecnologici effettuati nella divisione di loro competenza e nel business in generale. Le aziende prese in considerazione appartengono a diversi settori e il 62% raggiunge ricavi annui superiori ai 500 milioni di dollari.

 

Secondo la maggior parte dei manager intervistati la spesa in Information Technology sarà uno dei fattori chiave per avviare la ripresa: si prevede che nei prossimi mesi ci sarà un aumento della spesa tecnologica, il 47% relativamente alla propria divisione, mentre il 10% per l’azienda nel suo complesso. Il dato più sorprendente è che i dirigenti che non operano nell’area IT sembrano ancora più ottimisti dei diretti responsabili dell’area: il 61% di loro prevede un aumento della spesa tecnologica nel prossimo anno, a fronte del 57% dei dirigenti IT.

 

La fiducia appare massima in Inghilterra e in Irlanda, dove il 63% degli intervistati prevede un aumento degli investimenti. In Italia, l’aumento degli investimenti è una priorità per il 54% degli intervistati mentre il 30% manterrà gli attuali livelli di spesa (contro il 20% in UK e US), l’11% li ridurrà selettivamente, il 4% li ridurrà e il 2% non lo sa ancora.

 

Per quanto riguarda le singole aree d’investimento, i responsabili IT hanno un’idea molto più chiara dei responsabili del business sulle priorità relative ai nuovi progetti per il prossimo anno, che riguardano principalmente la virtualizzazione e il consolidamento dei server (44%).

Mentre secondo i business manager la virtualizzazione è importante al pari di una maggior cura delle relazioni e dei servizi ai propri clienti.

Pur riconoscendo l’importanza di questi ultimi aspetti, i responsabili informatici prevedono anche consistenti finanziamenti per l’eBusiness (32%) e per i progetti di architettura orientata al servizio, service-oriented architecture, SOA (31%).

 

Oltre alla necessità di investire in tecnologia, lo studio evidenzia come le imprese prestino grande attenzione al ritorno derivante dall’IT. Secondo la gran parte (81%) degli intervistati, aumenta l’esigenza di realizzare progetti che siano più flessibili rispetto al passato. Negli Stati Uniti, l’87% degli intervistati concorda con questa affermazione, mentre in Europa l’esigenza di maggiore flessibilità è sentita maggiormente in Francia, Inghilterra e Irlanda.

 

Dalla ricerca Accenture-EIU emerge, inoltre, che il controllo e risparmio dei costi siano ancora gli elementi fondamentali quando si programmano investimenti nell’IT. Secondo il campione intervistato, le tre misure più efficaci per ridurre il costo di realizzazione dei progetti informatici sono:

 

* la stabilità e l’economicità dei requisiti di progetto

* il rinnovamento o la razionalizzazione dei sistemi esistenti

* il passaggio a piattaforme aperte

 

“I risultati dell’indagine dimostrano che le imprese riconoscono la necessità d’investire nella tecnologia per tutelare e favorire la propria posizione competitiva anche in tempi difficili, a differenza di quanto succedeva in passato”, dichiara Antonio Pezzinga, Responsabile Technology Accenture Igem (Italia, Grecia, Russia, Est Europa, Medio Oriente). “Le incertezze degli ultimi 18 mesi hanno sottolineato la necessità di aumentare la flessibilità e la scalabilità per mantenersi all’avanguardia nel business e per stimolare un profondo cambiamento.”

 

Risultano sempre più importanti anche le misurazioni della performance tecnologica e una più chiara definizione dei rischi. Più di tre quarti dei dirigenti d’azienda infatti utilizzano attualmente misure finanziarie, della produttività o dei progressi, per valutare la performance e i benefici dei propri investimenti tecnologici. Inoltre, il 27% dei dirigenti informatici utilizza una particolare metodologia o un quadro di governance per valutare l’impatto degli investimenti nell’informatica sul business. Tuttavia, in circa la metà dei casi studiati, le misurazioni dei rischi vengono realizzate solo in parte e addirittura mancano del tutto in circa un terzo delle aziende.

 

“L’IT è un importante componente per il business e per il mantenimento della leadership, come dimostra l’aumento degli investimenti previsto per il prossimo anno malgrado la difficile situazione economica,” ha osservato Pezzinga. “Mentre si tagliano altri budget di esercizio, le imprese globali guardano all’IT come modo possibile per recuperare vigore. Efficienze e risparmi di costo sempre maggiori possono essere realizzati attraverso virtualizzazione e tecnologie emergenti quali architetture composite, SaaS e Open Source, associati a rigorosi strumenti di misurazione e governo.”

  

  

Per approfondimenti:  

    

Technology Investment in the Downturn: Shifting Perspectives – December 2009  (Slides)

di Accenture and Economist Intelligence Unit

 

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