Skype riparte dalla Cina? Dopo lo spin off da eBay, punta ad alleanze con gli operatori mobili

di Alessandra Talarico |

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A pochi giorni dall’ufficializzazione dello spin off da eBay, Skype starebbe studiando degli accordi con operatori mobili e produttori di cellulari per installare il servizio VoIP di default in una serie di dispositivi.

Skype ha già siglato un accordo col gruppo H3G – presente in Italia col marchio 3 – e sta cercando di realizzarne altri, per rafforzare la proprias posizione sul mercato VoIP e cercare nuovi vettori di crescita.

 

Farsi largo nel settore mobile non è impresa facile per la società, dal momento che molti operatori mobili considerano il VoIP una nuova minaccia per i profitti, già calati per effetto della crisi. Alcuni hanno tentato di bloccare l’installazione di sistemi VoIP – AT&T negli Usa, T-Mobile in Europa – scatenando non poche polemiche, visto che la questione rientra nel più ampio dibattito sulla neutralità della rete.

 

Il gruppo, tuttavia, è convinto di avere buone chance di successo: “…abbiamo alcune cose buone da condividere con gli operatori, e cominceranno a vedere la luce l’anno prossimo”, ha affermato Russ Shaw, general manager Skype per il mobile.

Pur non facendo i nomi dei potenziali partner, Shaw ha fatto capire che le prime partnership saranno concluse probabilmente in Cina: il mercato è considerato il motore della futura crescita delle tlc ed è importante consolidare la propria posizione per coglierne appieno i vantaggi.

 

“Non avverrà da un giorno all’altro, ma nei prossimi mesi speriamo di avere discussioni proficue con gli operatori cinesi e di essere in grado di instaurare buone relazioni”, ha detto Shaw.

 

Il mercato mobile cinese, con i suoi 600 milioni di utenti, è il più grande del mondo ed è dominato da tre operatori: China Mobile, China Unicom e China Telecom.

 

Allo studio, altre partnership in nord America, Europa e altri mercati asiatici.

 

eBay, che ha acquistato Skype nel 2005 per 2,6 miliardi di dollari, ha ceduto la quota di maggioranza della società a un gruppo di investitori privati per tornare a concentrarsi sul core business delle aste e dei pagamenti online.

La transazione dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno.

In seguito all’accordo, al gruppo di investitori formato da Silver Lake Partners, dalla venture capital Andreessen Horowitz – creata dal cofondatore di Netscape Marc Andreessen e da Ben Horowitz – e dal Canada Pension Plan Investment Board andrà il 56% di Skype. eBay manterrà una quota del 30% e un altro 14% andrà ai due fondatori di Skype, Niklas Zennstrom e Janus Friis che, per ottenere questa quota, avevano ingaggiato con eBay un contenzioso legale.

 

Secondo Shaw, si tratta di un cambiamento positivo: “I nuovi investitori possono portare tutta la loro esperienza nel business e noi saremo di nuovo una compagnia privata e indipendente, e per noi è una buona cosa”.

 

Da pioniere del VoIP, Skype si trova in una posizione di vantaggio, ma ultimamente comincia a sentire il peso dei competitor – Google Voice, ad esempio – e sta iniziando a studiare nuove strategie per imporsi oltre il mercato dei Pc.

La crescente diffusione della banda larga mobile è un segnale incoraggiante, poiché è la base necessaria per il buon funzionamento del VoIP sui cellulari.

 

Nato nel 2003, Skype conta attualmente 520 milioni di utenti registrati ma, nonostante il grande successo di pubblico, i profitti sono molto modesti: 551 milioni di dollari nel 2008. il gruppo spera di raddoppiare il giro d’affari in due anni, grazie magari a una maggiore ‘apertura’ degli operatori mobili.

 

Il software Skype è stato scaricato in circa 7 milioni di iPhone e, grazie a un accordo con Nokia, è preinstallato nei nuovi modelli N900.