Biblioteca digitale: il Dipartimento di Giustizia Usa delibera sull’accordo di Google con gli editori

di Raffaella Natale |

Intanto la società si allea con gli inventori del libro ‘Espresso’.

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Google - sede

Il Dipartimento di Giustizia Usa delibererà oggi in merito alle preoccupazioni riguardo l’accordo di Google con autori ed editori sui diritti per distribuire copie digitali di alcuni libri. E’ quanto riporta il Wall Street Journal che cita fonti vicine alla vicenda. Il Dipartimento della Giustizia intende presentare le sue conclusioni al Tribunale distrettuale di New York, che sta valutando l’accordo. Nel documento saranno indicate le preoccupazioni per il fatto che alcuni termini dell’accordo potrebbero ledere gli interessi di altre parti, ad esempio i potenziali rivali di Google nel nascente mercato dei libri digitali.

 

Per quanto riguarda invece Google News, il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, si augura che la società avvii presto una trattativa con gli editori italiani, per concordare una contropartita per l’uso delle notizie sulla propria piattaforma.

Intervenendo a un seminario organizzato da ItaliaFestival, Catricalà ha anche ricordato che il procedimento aperto dall’Antitrust a fine agosto contro il motore di ricerca per abuso di posizione dominante, prevede forti sanzioni.

Vedo che negli Usa e in altri paesi Google ha avviato trattative con gli editori ipotizzando di dare un riconoscimento per l’uso delle notizie. Io spero che anche in Italia si imbocchi questa strada per chiudere senza troppi incidenti questa che è una procedura altamente sanzionatoria“, ha detto Catricalà.

 

Il 27 agosto l’Antitrust ha annunciato l’apertura di un’istruttoria contro Google Italia, poi estesa alla capogruppo americana sulla base di una denuncia degli editori.

Questi si lamentano dell’uso improprio delle notizie da parte del motore di ricerca che realizza un vero e proprio sito, Google News, con degli abstract realizzati prelevando e lavorando gli articoli dai siti di giornali e Tv. Inoltre, sempre secondo la denuncia degli editori, Google avrebbe minacciato ritorsioni a quelli che si erano lamentati e avevano chiesto come avvenisse la selezione delle news.

Google, in un comunicato, si è difesa dicendo che la propria attività porta lettori ulteriori ai siti di notizie e che la scelta dei titoli viene fatta con un algoritmo matematico.

La settimana scorsa il colosso americano ha avviato una trattativa con i gruppi editoriali statunitensi per concordare un eventuale contropartita economica per gli editori.

Google Italia ha un fatturato di 12 milioni di euro. L’Antitrust italiano è stato il primo in Europa ad aprire un procedimento contro il motore di ricerca.

 

Proseguono intanto i lavori per la grande biblioteca digitale. E’ stato annunciato un accordo con cui almeno 2 milioni di titoli saranno accessibili e stampabili con la macchina “Espresso Book Machine“, in grado di produrre un libro di circa 300 pagine in meno di cinque minuti. Il leader mondiale della ricerca internet riconosce così implicitamente che il libro come oggetto resta desiderabile per buona parte del pubblico, nonostante l’aumento della diffusione dei lettori eBook come il Kindle di Amazon. Potenzialmente molti utenti potranno anche stamparsi versioni cartacee di libri rarissimi, posseduti solo da poche biblioteche.

 

“E’ come se il cerchio si fosse chiuso“, ha detto Jennie Johnson, portavoce di Google, “Questo consentirà alla gente di ottenere una copia fisica di un libro anche se ne esistono solo una o due altre copie in qualche biblioteca, o che magari non sono neanche disponibili in questo paese“.

 

Le macchine “Espresso“, prodotte dalla società On Demand Books di New York, sono disponibili negli Stati Uniti e in Canada, Australia, Inghilterra ed Egitto, per la maggior parte nei campus universitari e nelle biblioteche. Costano circa 100.000 dollari l’una, ma On Demand punta a concederle in affitto ai rivenditori.

 

Nominata ‘Invenzione dell’anno’ da Time Magazine nel 2007, l’apparecchio, a partire da un file, è in grado di stampare e rilegare un libro in formato tascabile, con tanto di copertina a colori, nel tempo necessario a preparare un caffè espresso.

“In pochi minuti si potrà avere un paperback identico a quelli che si possono comprare nei negozi” si legge in una nota. “Con l’archivio di Google – ha spiegato il presidente di On Demand Books, Jason Epstein – l“Espresso Book Machine’ renderà possibile per i lettori di tutto il mondo avere accesso a milioni di titoli digitali in diversi linguaggi, compresi titoli rari o mai ristampati”.

 

La libreria di Harvard sarà la prima ad essere equipaggiata con macchine per l’instant publishing e l’accesso alla biblioteca online di Google.

I libri venduti in quel modo avranno un prezzo consigliato di 8 dollari, ma i rivenditori saranno liberi di decidere. On Demand Books e Google ricaveranno un dollaro ciascuna su ogni copia venduta. Il colosso di Mountain View ha detto che donerà la sua commissione ad organizzazioni no profit o filantropiche.

 

Google consentirà la pubblicazione solamente dei titoli pubblicati prima del 1923 e quindi non più protetti da copyright.

Questi titoli di “pubblico dominio” includono classici come “Moby Dick” e “Le avventure di Huckleberry Finn” e migliaia di meno conosciuti. A questi potrebbero aggiungersene milioni di altri se a Google verrà dato il diritto di scannerizzare e vendere libri protetti da copyright ma ormai fuori stampa. Rivali come Microsoft, Sony e Amazon si oppongono con forza e dicono che in quel modo Google avrà di fatto il monopolio sui libri fuori stampa e potrebbe ottenere troppo facilmente informazioni sulle letture degli utenti.  

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