3G: ancora intoppi sulla strada della 4° licenza. Sarkozy esprime dubbi sull’arrivo di un nuovo operatore ‘low cost’

di Alessandra Talarico |

Francia


Nicolas Sarkozy

Continua a riservare sorprese l’assegnazione della quarta licenza 3G in Francia.

Il presidente Nicolas Sarkozy ha infatti espresso delle riserve circa l’arrivo di un operatore mobile ‘low cost’.

“Il prezzo più basso non è necessariamente il migliore”, avrebbe dichiarato Sarkozy nel corso di un incontro con i deputati dell’UMP.

L’allusione a Iliad, casa madre di Free – insieme a Virgin Mobile, l’unico operatore ad aver presentato domanda per ottenere la licenza – è appena velata.

 

Il governo d’oltralpe ha messo in vendita tre lotti, corrispondenti a 5 mégahertz di frequenze e ha stabilito che i primi due lotti saranno aperti a tutti, il terzo sarà riservato a un nuovo operatore. Le condizioni sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale il primo agosto.

 

Il prezzo è stato fissato a 240 milioni di euro, una cifra decisamente inferiore agli oltre 600 milioni di euro sborsati nel 2000 da SFR, Orange e Bouygues Telecom, che si sono fortemente opposti all’ingresso nel mercato mobile di un nuovo operatore.

Un precedente tentativo di vendere la licenza in un singolo lotto al prezzo di 619 milioni di euro è andato fallito: Free è stato l’unico operatore a presentare domanda per ottenere la licenza, ma il regolatore ha ritenuto che la proposta presentata non rispettasse i criteri economici stabiliti –  così il governo ha deciso di suddividere il blocco, fissando inizialmente il prezzo di ogni lotto a 206 milioni di euro.

Un panel di esperti incaricati dall’esecutivo di effettuare una valutazione supplementare al fine di rendere il governo ‘inattaccabile’, ha però consigliato di aumentare l’importo a 240 milioni.

 

Anche se l’Eliseo ha precisato ieri in serata che il processo di attribuzione della quarta licenza non viene messo in discussione, le parole di Sarkozy portano acqua al mulino della ‘banda dei tre’, come le associazioni dei consumatori chiamano i tre operatori mobili attivi nel Paese.

La decisione di abbassare il prezzo della licenza, infatti, ha immediatamente scatenato le proteste di France Telecom, secondo cui il prezzo richiesto dal governo “non rispetta il principio di trattamento equo tra gli operatori”. L’ex monopolista ha quindi presentato ricorso a Bruxelles per appurare se l’intervento del governo possa considerarsi un ‘aiuto di Stato’, sostenuto nella sua azione da Vivendi (casa madre di SFR) e Bouygues Telecom.

 

Dall’entourage del presidente si insiste che non si tratta di una frase buttata lì, quanto di una considerazione frutto di una riflessione durata “diverse settimane”: pur non mettendo in discussione la volontà di assegnare una nuova licenza, l’esecutivo ha lasciato intendere di non approvare il modello ‘low cost’ rappresentato da Free e di privilegiare un operatore che metta al primo posto gli investimenti e l’occupazione.

 

I candidati alla quarta licenza mobile dovranno depositare la loro domanda entro il 29 ottobre: il vincitore sarà decretato dall’Arcep (l’Autorità tlc) in funzione di 9 criteri tra cui lo sfruttamento razionale del territorio, il prezzo e lo sviluppo della concorrenza.

 

Le associazioni dei consumatori sono rimaste sorprese dalla sortita del presidente: Edouard Barreiro di UFC-Que Choisir ha sottolineato di non comprenderne i propositi dal momento che “anche la Commissione europea ha sottolineato che un new entrant è necessario per ristabilire la concorrenza su un mercato mobile paralizzato”.