Rai-Sky: continua l’accesso confronto sulla decisione della Tv pubblica di non rinnovare l’accordo con la Pay TV

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Pubblichiamo di seguito la lettera inviata al Direttore Raffaele Barberio da Salvatore Morello, Senior Telecommunication Consultant, in risposta a un articolo di Remigio del Grosso pubblicato su key4biz in merito alla decisione della Rai di non rinnovare l’accordo con la piattaforma satellitare Sky.  

 

 

 

 

Egregio Direttore,

 

ho letto con grande interesse su Key4biz la lettera del Vice Direttore del CNU – AGCOM e membro del Comitato Scientifico RAI, Remigio del Grosso.

Non che io voglia polemizzare, ma qualche precisazione vorrei farla, così, per amor di verità!

Intanto, non mi sento affatto di appartenere all'”insieme” dei difensori degli interessi del monopolista satellitare italiano Sky, ma semmai a quello dei consumatori/difensori del Servizio Pubblico di RAI (che per oltre 40 anni s’è “giovata della mia preziosa collaborazione”…).

A questo proposito, mi preme sottolineare che RAI ha sempre rispettato il suo Contratto di Servizio, realizzando sempre la copertura di popolazione e di territorio che via via tale Contratto imponeva: quindi mai è stata inadempiente.

 

D’altronde è evidente a chiunque abbia un po’ di competenza sul problema che lo Stato non avrebbe potuto mai prescrivere una copertura del 100%, ma, anno dopo anno, un incremento progressivo dell’estensione della rete trasmissiva che “asintoticamente” (mi scuso per l’uso di un termine matematico, molto usato fra tecnici) tendesse all’obiettivo teorico, percentuali sempre esplicitate, Contratto dopo Contratto.

 

I numeri, in assoluto, dei non-riceventi sono stati veramente modesti, perché occorre riflettere sul fatto che la copertura di “popolazione” è ovviamente maggiore della copertura di “territorio”. Per capirsi, a Cortina d’Ampezzo si riceve la TV, mentre magari no in cima al Monte Tofana o sulle tre cime del Lavaredo, dove però credo non vi siano insediamenti stabili!

 

E comunque in quei pochi casi, non mi pare che si richiedesse il pagamento del canone!

 

Diversa è invece la situazione prodotta dal passaggio alla TV digitale Terrestre TDT, perché – per motivi strettamente tecnici legati a come si realizza la trasmissione della stessa ed alla disponibilità di frequenze – improvvisamente un milione e mezzo di italiani oggi paganti il canone si vanno trovando nell’impossibilità pratica di continuare a fruire del servizio RAI.

Sul bacino d’utenza, vorrei attirare la Sua attenzione e quella dei Suoi numerosi lettori sul fatto elementare che il problema è quello di aumentare al massimo la possibilità che telespettatori si trovino nelle condizioni di passare su programmi RAI. D’altro canto, secondo l’art. 26 del Contratto di Servizio (“neutralità tecnologica”), RAI ha fornito gratis a SKY i canali “generalisti”.

 

Inoltre, a dimostrare che conviene essere presenti su più piattaforme, c’è l’evidenza che anche Mediaset e LA7 continuano ad essere presenti su SKY. Mediaset, in particolare, che è reale  concorrente di SKY con i suoi programmi “pay”, lascia su SKY i programmi “free”  e “generalisti”, mentre, giustamente, punta sulla TDT per quelli “pay” ed è interessatissima a creare una piattaforma satellitare alternativa/integrativa. Naturalmente, è per Mediaset importante condividerne gli investimenti ed i costi. Lo stesso dicasi per LA7. Per la RAI, invece, il discorso è molto diverso.

 

Non capisco, invece, come faccia la TDT integrata dalla piattaforma SKY a fornire un bacino d’utenza minore di quello raggiungibile da TDT integrata da Tivù-SAT e come si possano quindi raggiungere in due o tre anni con quest’ultima introiti pubblicitari  maggiori che con la prima (a proposito, la famosa “mancia”, come giustamente è segnalato nella Sua DailyLetter, avrebbe raggiunto i 425 milioni di euro in 7 anni – più di 60 milioni l’anno – con la possibilità abbastanza probabile che una vera trattativa avrebbe potuto ottenerne anche di più).

 

Infine, a me, che sono uno dei tanti utenti RAI, risulta incomprensibile la notizia riportata dal dott. del Grosso, secondo la quale l’evaporazione della trattativa RAI – SKY avrebbe prodotto il parere favorevole degli utenti. Sarei curioso di sapere come sia stato colto questo parere: un referendum? Un sondaggio? Una visione del Vice Presidente del Comitato Nazionale degli Utenti in seno alla AGCOM?

 

La ringrazio, gentile Direttore, per l’attenzione che vorrà dare alle mie osservazioni e in generale per la completezza e tempestività ed attualità delle DailyLetter di key4biz.

 

 

Con i migliori saluti

 

Salvatore Morello

 

 

 

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