Pubblicità: in vista del recepimento della Direttiva Ue, per Romani occorre realizzare ‘un mercato competitivo e parità di condizioni’

di Raffaella Natale |

Italia


Paolo Romani

La direttiva europea 2007/65/CE sui ‘Servizi di media audiovisivi‘ va alleggerita, semplificata in alcune sue parti mentre ne contiene altre che offrono importanti opportunità al mercato dell’audiovisivo europeo.

Queste, in sintesi, alcune considerazioni emerse dal convegno ‘Industria audiovisiva e normativa europea: quali scelte per competere sul mercato europeo’, organizzato dall’Osservatorio del ministero per lo Sviluppo economico – dipartimento Comunicazione, che si è tenuto ieri a Roma.

 

Rappresentanti della Fondazione Ugo Bordoni e Lazio Sviluppo Audiovisivo, dei new media e delle tv locali, produttori e aggregatori di contenuti, broadcaster si sono ritrovati per monitorare i possibili effetti del recepimento del testo europeo, che dovrà avvenire entro il 18 dicembre, sull’industria audiovisiva e per discutere dei margini di migliorabilità del testo stesso.

 

L’Italia, come gli altri, si adeguerà ai criteri stabiliti dall’Unione con l’esercizio della delega da parte del Governo. Per quanto riguarda gli spot pubblicitari, secondo la nuova direttiva non possono superare il 20% di un’ora e cioè dodici minuti, e la trasmissione di film prodotti per la televisione, film e notiziari può essere interrotta da pubblicità televisiva o televendite solo ogni 30 minuti. Il tetto attuale è di 45 minuti. Le nuove norme eliminano anche il tetto complessivo del 20% nell’arco di una giornata.

Tutti d’accordo non solo sulla necessità di alleggerire alcuni parti della direttiva ma anche rispetto ad alcune importanti opportunità che essa offre per il mercato. Come per il ‘product placement‘ e la maggiore concorrenza dovuta all’aumento dei canali televisivi trasmessi sulla piattaforma digitale terrestre.

 

La condivisione e il confronto“, ha considerato il viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, “sono fondamentali in momenti delicati, come questo del passaggio al digitale terrestre. La presenza su questa piattaforma di tanti canali e tanti contenuti sottolinea il suo carattere di risorsa culturale ed economica. Questo metodo di confronto e collaborazione – ha commentato Romani – potrebbe funzionare anche per la diffusione della banda larga”.

 

Secondo il viceministro, le norme attuative della direttiva europea, già adottata dall’Italia, potrebbero portare con sé la revisione degli affollamenti pubblicitari per tv commerciali, da un lato, e televisioni con abbonamento e canone, dall’altro.

A Romani è stato chiesto se con il decreto delegato che dovrà essere fatto entro la fine di autunno ci potranno essere modifiche alla disciplina degli affollamenti pubblicitari.

“Dove c’è solo un ricavo pubblicitario ci può essere un tipo di affollamenti, laddove ci sono altri ricavi, vedi il canone e gli abbonamenti e voi capite a chi mi riferisco, ci possono essere altri tipi di affollamenti come ad esempio ci sono per il servizio pubblico”, ha risposto.

 “Si tratta – ha spiegato Romani, che fa chiaramente riferimento al servizio pubblico e a Sky – di realizzare un mercato competitivo e concorrenziale garantendo a tutti, a prescindere dalle varie forme di finanziamento, parità di condizioni di partenza’.

 

Gina Nieri, consigliere di amministrazione di Mediaset, nel corso del suo intervento ha sottolineato che la direttiva europea contiene “un principio di neutralità tecnologica che deve portare a creare un piano di gioco uguale per le varie piattaforme'”.

Per Nieri, quindi, “la tv terrestre, quella digitale e quella analogica fin quando ci sarà non può essere l’unica che ha vincoli così pressanti“, ad esempio in tema di pubblicità.

Sky – ha aggiunto – fa lo stesso nostro affollamento“. Quanto, infine, all’imminente operatività della piattaforma satellitare Tivù Sat, composta da Mediaset, Rai e Telecom Italia, Nieri ha confermato che avverrà “a luglio”.

 

Intanto in autunno, tra settembre e ottobre, Romani ha detto che verrà organizzato un grande evento intitolato ‘Digital Italy‘.

L’evento – ha Romani – avrà lo scopo di spiegare a tutti la digitalizzazione del paese che dovremmo completare tra il 2011 e il 2012, quindi entro la fine di questa legislatura. Se riusciremo nell’impresa – ha concluso il viceministro – potremo dire di aver fatto fare un importante passo avanti al nostro paese”.

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