Digitale terrestre: per Romani, ‘Prosegue bene lo switch-over del Piemonte’. Presto manuale di istruzione per le fasce svantaggiate

di Raffaella Natale |

Italia


TDT

“Ad una settimana dell’avvio dello switch-over di Rete2 e Rete4 a Torino e nel Piemonte occidentale si può dire che la situazione è altamente positiva”, ha commentato il viceministro allo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni Paolo Romani, che ha osservato: “Il passaggio dalla tecnologia analogica a quella digitale, che coinvolge 568 comuni con un bacino di circa 3 milioni di persone, quasi il doppio della Sardegna che è stata la prima area all digital di Europa, e una città metropolitana come Torino, sta andando bene e prosegue senza particolari problemi tecnici. I dati in nostro possesso indicano che la campagna di informazione è stata efficace e i piemontesi stanno partecipando attivamente a questa vera e propria rivoluzione tecnologica”.

 

“Dai dati aggiornati a ieri – ha informato Romani in una nota – risulta che il call center è diventato il vero e proprio punto di riferimento dell’utenza. Il picco delle telefonate si è avuto nei giorni a cavallo dello switch-over. Tra il 18 e il 21 maggio sono state ricevute complessivamente quasi 45 mila telefonate con una percentuale alta (quasi il 37% nel giorno dello spegnimento delle due reti analogiche) di richieste di assistenza tecnica per la sintonizzazione dei decoder. Dato che dai giorni successivi è in costante flessione e si sta stabilizzando su circa 3mila telefonate al giorno”.

 

“I dati disaggregati dimostrano che mentre sono in flessione le richieste di assistenza tecnica (ad oggi non si supera il 20%), a dimostrazione che la nuova televisione è una realtà operativa nelle case dei piemontesi, rimane sempre alta, tra il 40 e il 50% delle telefonate, la percentuale di cittadini chiedono informazioni sul contributo statale per l’acquisto dei decoder a favore delle fasce più deboli. Fino ad oggi sono stati erogati oltre 7mila e cinquecento contributi, il 70% dei quali nel capoluogo di regione e riguardano cittadini over 65 anni, che abbiano un reddito entro i 10mila euro e siano in regola con il pagamento del canone Rai. Nelle telefonate dei cittadini seguono, a percentuali fisiologiche, altre domande: di informazioni sul’iniziativa in generale (sempre intorno al 15%), sulla copertura del segnale (dal 12% dei primi giorni si è scesi al 6% di ieri) e sulla rete dei rivenditori (circa il 7% costante)”.

 

“Il call center – ha concluso la nota – sta svolgendo anche un’opera di collegamento per casi individuali o segnalazioni di difficoltà nel ricevere il segnale. Le segnalazioni, infatti, vengono raccolte, selezionate e, là dove necessario, inviate alle singole emittenti per gli interventi necessari“.

 

Ha polemizzato sulle dichiarazioni di Romani il deputato del Pd Giorgio Merlo che ha dichiarato: “…Il viceministro sostiene che la transizione al digitale in Piemonte è tutta un successo: non abitando in Piemonte e non parlando con i piemontesi, lo comprendiamo e lo giustifichiamo”.

“…Una cosa sola ci permettiamo di sottolineare: ad oggi – ha detto ancora Merlo – decine di migliaia di piemontesi continuano a telefonare ai centri preposti e a lamentarsi sui disservizi e sulla mancata informazione relativamente alla transizione al digitale. Basta questo per dire al viceministro Romani di evitare di cadere nel ridicolo e nel grottesco. Semmai, si attrezzi per scongiurare che con lo spegnimento totale dell’analogico vada in tilt l’altra metà del Piemonte”.

 

Normale che ci siano problemi tecnici in questa delicata fase di passaggio, ma si tratta di un processo che va avviato e non può essere arrestato, come ha ribadito più volte la Commissione Ue.

 

Per andare incontro alle difficoltà dei telespettatori, Adiconsum Piemonte realizzerà un manuale d’istruzioni per aiutare in particolare le fasce svantaggiate, per ragioni culturali e anagrafiche, della popolazione piemontese nella transizione dalla televisione analogica a quella digitale terrestre.

 

Il manuale sarà distribuito in 10mila copie presso le sedi dell’associazione e nel corso di 35 incontri che la stessa Adiconsum organizzerà dal mese di giugno in tutte le province.

 

L’iniziativa è il risultato di un accordo raggiunto con la Regione e rientra nel quadro delle numerose attività d’informazione dei cittadini e di tutela dei consumatori che la Regione attiverà per accompagnare il passaggio al digitale terrestre, che si completerà nella primavera del 2010.

 

La campagna informativa della Regione si affianca a quella già attivata da Dgtvi, il consorzio nazionale che guida il processo di transizione formato dalle televisioni locali e da Mediaset, Rai, Telecom e Italia Media.

 

Nei territori dove è già partito lo switch-over, per vedere i due canali è quindi necessario disporre di un apposito decoder digitale terrestre o di un impianto satellitare, con esclusione di alcune vallate alpine nelle quali per ora non cambia nulla perché il segnale analogico rimarrà attivo sino ad ottobre per consentire di aggiornare i ripetitori di segnale. La completa transizione al digitale terrestre di tutti gli altri canali televisivi nel Piemonte occidentale si concluderà tra il 24 settembre e il 9 ottobre prossimi.

 

Nel Piemonte orientale, causa problemi tecnici per l’interferenza dei segnali con la vicina Lombardia , lo spegnimento dei canali televisivi analogici e l’attivazione dei segnali del digitale terrestre avverrà in un’unica fase entro la primavera del 2010, in contemporanea con la Lombardia e la provincia di Piacenza.

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