Facebook, Friendfeed e la propaganda elettorale: breve cronaca di un confronto

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Tutto nell’arco di poche ore, come solo sui social network può accadere

Italia


Key4biz & You

Domenica 24 maggio alle 19,36 ho postato su Facebook (www.facebook.com) il seguente stato:

“Detesto la propaganda elettorale su Facebook. Ma com’è possibile che chi la promuove non si rende conto della sua inutilità?”

La mia dichiarazione di stato è stata immediatamente ribaltata anche su Friendfeed (www.friendfeed.com) e ne sono nate due corsie parallele di confronto che vi propongo, perché è interessante scorgere la passione che emerge dalle opinioni registrate.

Su Facebook

“Detesto la propaganda elettorale su Facebook. Ma com’è possibile che chi la promuove non si rende conto della sua inutilità?”

A Rosa Del Forno, Sara Camera, Angelo Marra e altri 11 piace questo elemento.

Massimo Melica alle 19.37 del 24 maggio

Concordo con la tua riflessione e aggiungo che la propaganda ha l’effetto contrario. Inizio ad odiare alcuni candidati.

Maurizio Galluzzo alle 19.41 del 24 maggio

Condivido perfettamente anche perché quelli che conosco non sanno nemmeno accendere il PC…

Maria Teresa Salerno alle 19.41 del 24 maggio

Condivido, non è corretto fare propaganda elettorale con i contatti/amici, esistono strumenti adeguati, esempio i gruppi e le pagine, vanno usati quelli.

Tiziana Tomeo alle 19.41 del 24 maggio

Io ancora peggio…se prima m’irritavo…ora sorrido perchè dagli 840 ipotetici…ora ne è rimasto solo uno!!!vota Antonio La Trippa!!GRANDE e attuale come non mai!!!!!!!!!!

Flavia Marzano alle 19.45 del 24 maggio

Gli si ritorce contro perché passano da queste parti solo in campagna elettorale… così come fanno siti/blog solo in campagna elettorale e li abbandonano il giorno dopo le elezioni! I nostri politici non sono pronti al 2.0… proprio no!

Questa la mia opinione:

http://www.facebook.com/ext/share.php?sid=85340746365&h=nhkFZ&u=gR2vh&ref=mf

Cesare Pistorello alle 20.00 del 24 maggio

Condivido e aggiungo..DU’ PALLE!

Giorgio Govoni alle 20.04 del 24 maggio

Sarà che mi son scelto chi leggere, ma io trovo interessante quel che leggo e i candidati che ho in lista. Forse perchè i miei fanno politica da sempre e non, come dice Flavia, passano solo ora. Questi ultimi sono solo sciocchi che nulla hanno capito di questi media. E la cosa è trasversale a tutti i partiti. Quelli arrivati ora, ne ho tre che conosco bene e personalmente, o sanno di politica o sanno di Facebook, e , ahinoi, se non fanno casino da una parte lo fanno dall’altra. In realtà la politica, la fai tu , la fa Flavia , che silenziosamente leggo tutte le volte che scrive qualcosa.

Diego Cruciani alle 20.25 del 24 maggio

Io pure stavo seguendo un candidato che un po’ poteva pure interessarmi, ma temo che non lo votero’ perche’ un suo supporter mio amico lo sta pubblicizzando con metodi da tormentone, che sinceramente mi fanno pensare al servilismo clientelare piu’ che alla politica.

Marizia Mandara alle 20.32 del 24 maggio

Sei sicuro Giorgio che Raffaele faccia politica?Attento… osserva bene le sue pubblicazioni…

Giorgio Govoni alle 20.34 del 24 maggio

@Mariza Il mio concetto di far politica non è legato a partiti, far politica è esporre le proprie idee, anche di lavoro, partecipare, vivere la vita sociale. Per cui raffaele fa politica, ,,,,in un altro modo!

Gianfranco Porchia alle 21.03 del 24 maggio

Hai proprio ragione, è una cosa veramente ridicola, anzi direi proprio patetica! I candidati farebbero bene ad utilizzare gli spazi per altre iniziative veramente serie!!!!!!!!

Daniela Bianchi alle 21.03 del 24 maggio

Sono d’accordo con Giorgio… ma anche con Flavia riguardo l’effetto boomerang x chi si improvvisa… in politica come nella vita, d’altra parte non é una bacheca a far primavera

Eva Alfieri alle 22.01 del 24 maggio

se sapessero farla avrebbe un senso… ma non san proprio di che si tratta…. riescono a contrariare quasi tutti…. pochi son quelli che han capito…

Andrea Casadei alle 8.01 del 25 maggio

Non sono d’accordo in assoluto, se accetti un’amicizia da un politico puoi aspettarti che faccia male il politico su FB… Per altro spesso lo fanno male a prescindere…

Su Friendfeed

“Detesto la propaganda elettorale su Facebook. Ma com’è possibile che chi la promuove non si rende conto della sua inutilità?”

Ieri da FacebookCommento Mi piaceShareEdit

E’ piaciuto a Marco, Matteo, ezekiel e BraGiu aka Beppe Bravi

  • Perché si dice che a Obama sia servita 😉 – Niki Costantini

  • In effetti dire che sia inutile non so quanto possa essere vero, visto quello che è successo in USA.. certo che l’Italia è tutto un’altro mondo – Claudio Rava

  • Non farei di tutte le erbe un fascio. Lo staff di Obama non ha usato i social network col fare propagandistico cui io faccio riferimento. Ha usato internet, che è una cosa diversa, ha usato in modo sapiente google analytics, ha fatto uso accorto delle mail con comunicazioni fortemente personalizzate e segmentate per gruppi di interesse o per territori, insomma nulla che abbia a che fare alla propaganda fai da te e un pò arruffona cui stiamo assistendo. – Raffaele Barberio

  • Hai ragione, vorrei scrivere un pezzo sull’argomento – Maurizio Goetz

  • Maurizio è un’ottima idea, se vuoi sarò ben lieto di ospitarlo su key4biz e magari promuovendo anche un confronto a più voci.. – Raffaele Barberio

  • Secondo me il punto è tutto nei contenuti, se tu aspirante polticante riversi tu facebook il jpeg del volantino che sta tappezzando il mio quartiere, per me è spam (mi basta già la copertura cittadina, grazie); al contrario se tu lo usi per contenuti altri, diversi, che mi raccontino cosa tu stia facendo adesso, e bada bene, TU non il tuo segretario, allora potrei anche forse leggerti. – Sara/prezzemolo

  • Intanto sto osservando per questo ho chiesto chi usa il web/social media in modo evoluto per fare comunicazione politica – Maurizio Goetz

  • Quanto all’inutilità, deriva dal pessimo uso, sciocco, fastidioso, preoccupato di far vedere al dante causa che ci si è mobilitati, orientato a fare per poi poter richiedere in caso di elezione. In tutto questo non c’è traccia del rispetto dell’interlocutore, della sua eventuale voglia di intervenire o di avere un contraddittorio ecc. Insomma un quadro desolante. Per queste ragioni non è sufficiente dire: facciamo come Obama: Obama ha fatto tutt’altre cose. – Raffaele Barberio

  • Sara sono completamente d’accordo con te – Raffaele Barberio

  • Gli elettori vogliono contenuti per decidere e non propaganda – Maurizio Goetz

  • Ho fatto un post un paio di giorni fa sulla presenza in internet dei candidati sindaco della mia città. Molto triste direi… – Felter Roberto

  • D’accordo su tutto Raffaele. In Italia però è passato il concetto (raccolto da molti politici) che Obama abbia vinto le elezioni perché stava su Facebook e ha usato Twitter. Ovviamente così non è stato e l’uso di certi strumenti da parte dei politici di cui sopra si è trasformato in quello già detto da Sara/prezzemolo. Il mezzo non basta, occorre anche il modo. Da certi atteggiamenti si rileva anche l’ignoranza e la presunzione di alcuni quando si parla di media sociali. – Niki Costantini

  • Proprio pochi giorni fa ci sono stati a Roma i rappresentanti dello staff internet di Obama che ci hanno spiegato quello che hanno fatto e credetemi non c’era traccia alcuna delle vergognose megafonate cui assistiamo in questi giorni. Anche in questo si trova superficialità, improvvisazione, presunzione ed incapacità di confrontarsi su terreni inediti o capaci di sperimentare forme nuove. La nostra è una società ferma e non disposta a rischiare. La campagna elettorale si fa ancora con il santino…. – Raffaele Barberio

  • Poi ci sono i guru del social network e qualche volta mi viene l’orticaria. Si preoccupano del mezzo e non del fine. Confondono il mezzo con il fine e usano il web 2.0 per parlare di web 2.0. Sembra che vogliano convincersi dell’appartenenza alla casta del web 2.0 e rassicurarsi che quello che dicono è accettato. Occorrerebbe approdare su sponde che non conoscono il web 2.0, sollecitare mercati nuovi (a proposito, ancora soldi veri o mercato vero sul 2.0 non è facile trovarne…ci sarà pure una ragione) – Raffaele Barberio

  • Mi sento chiamato in causa, visto che da mesi cerco di agguantare qualche elettore 🙂 Secondo me alcune cose fondamentali vengono ancora prima dell’uso e abuso dei social media e di internet più in generale. Se devi comunicare un cambiamento epocale, la rivoluzione, la candidatura di un nero alla Casa Bianca, è molto più facile trovare quegli elementi ideali che possono funzionare. Diverso quando devi spiegare, a livello comunale, come risolverai il problema della cacca dei cani. Diverso quando parli di Provincia, un ente che molte persone ritengono inutile. In tutto, per fare un esempio, gli abitanti della Provincia di Ascoli Piceno sono 240.000. Togliamo i non elettori, togliamo quelli non raggiunti o raggiungibili da Internet. Togliamo quelli che votano (destra o sinistra) per partito preso, quante persone restano fuori, interessate veramente ai contenuti, che possono usare Internet per costruirsi un’opinione diversa? Fino ad ora le cose peggiori (qualitativamente) le ho viste a riguardo delle elezioni europee, dove bacino d’ascolto e altezza d’argomenti potrebbero dare un’altro respiro alla comunicazione.Fabio Curzi

  • C’è anche da considerare che l’uso del web non può essere fatto a fini propagandistici giusto qualche settimana/mese prima delle elezioni. 2.0 si intende per relazioni da costruire, faticosamente giorno per giorno e spiegando agli elettori cosa hai fatto o vorresti fare sin da anni prima… IMHO – BraGiu aka Beppe Bravi

  • Avete colto nel segno, l’uso propagandistico della rete da una parte e l’abuso di conversazione dall’altra, tanto che qualcuno vorrebbe che noi conversassimo con Yogurt o con Insalate di mais. Mezzi e fini si scambiano, e c’è tanta ignoranza da una parte, ma anche tanta coda di paglia, sia per quanto concerne la comunicazione politica, sia per quella commerciale. – Maurizio Goetz

  • http://internetpr.it/2009…Roberto (postoditacco)

  • Mezzi senza contenuti, contenuti senza strategie, portano ai disastri – Maurizio Goetz

  • Concordo con Maurizio. In effetti usare FB come un altro muro da imbrattare con i volantini non serve… ne al politico ne all’azienda. – BraGiu aka Beppe Bravi

  • Se io fossi un politico, separerei l’utilizzo della mia pagina personale su FB (che utilizzerei come tale e non per propaganda) dalla pagina del personaggio pubblico (che creerei ed eventualmente, se non riuscissi a gestirla da solo per mancanza di tempo, mi farei supportare da qualche collaboratore, non certamente sostituire) – Roberto (postoditacco)

  • Vorrei pubblicare il nostro scambio di battute su key4biz di domani. Mi autorizzate? Chissà che non si apra un confronto… – Raffaele Barberio

  • Per me ok Raffaele. – BraGiu aka Beppe Bravi

  • Roberto, ma non basta quello. Se usi FB devi anche sapere che devi essere pronto a conversare con quelli ai quali ti rivolti (come diceva Raffaele sopra “In tutto questo non c’è traccia del rispetto dell’interlocutore, della sua eventuale voglia di intervenire o di avere un contraddittorio”), devi saper dare risposte, altrimenti è inutile o, peggio, dannoso. – Niki Costantini

  • Per me va bene, Raffaele (In teoria non avresti nemmeno bisogno di chiederlo in permesso: per chi ha il profilo aperto tutto è indicizzato real time da Google :)) – Niki Costantini

  • Affinchè la discussione sia produttiva, credo che vada ribaltata in positivo – Maurizio Goetz

  • Per chi è in LinkedIn segnalo questa mia discussione http://u.nu/3z97. Forse completa il quadro. – BraGiu aka Beppe Bravi

  • Secondo me c’è un ulteriore osservazione da fare, trattandosi di politica. Gli scopi possono essere due: 1) rafforzare e mobilitare la propria base elettorale, coinvolgendola nell’organizzazione e comunicazione di eventi; 2) allargare il bacino degli elettori a quegli indecisi che vogliono/possono modificare la propria posizione in base alle informazioni e al confronto. Ho l’impressione che Facebook sia uno strumento molto adatto per assolvere la prima funzione, molto meno per stabilire i meccanisimi di relazione più tipici di altri ambienti. – Fabio Curzi

  • @Fabio: Non possono coesistere? Secondo me assolutamente si. – BraGiu aka Beppe Bravi

  • @BraGiu Il fatto che coesistano non vuol dire che sono rivolti alle stesse persone. – Fabio Curzi

  • @Fabio: Giusto. Grazie per la precisazione. 🙂 – BraGiu aka Beppe Bravi

  • Esatto Fabio, ma si tratta di qualcosa di più elaborato del richiedere un’amicizia a chi non ha mai sentito nemmeno parlare di un candidato – Maurizio Goetz

  • Mi chiedo: ma perchè il politico italiano non trova un modo meno finto di comunicare. Capisco che si ha la voglia di vendere al meglio il proprio prodotto; ma come per i prodotti alimentari si potrebbe iniziare a dichiarare con correttezza gli ingredienti e la presenza di eventuali coloranti. Scherzi a parte, occorrerebbe un modo diverso di presentare se stessi in politica. Don’t you find? – Raffaele Barberio

  • Verissimo @Maurizio. In questi giorni sono un po’ troppo impegnato a portarla a termine questa campagna elettorale e gli spazi per la riflessione sistematica mi mancano. Approfitto di FF proprio per appuntare qualche pensiero. Magari fra dieci giorni cercherò di fare un po’ una ricostruzione di quanto abbiamo fatto e di quelli che saranno stati i risultati. Mi sento un po’ una cavia visto che inizialmente dovevo lavorare per il candidato Presidente e mi ritrovo ora candidato in prima persona. – Fabio Curzi

  • Sulla finzione della comunicazione, non so. Come si fa a stabilire quali politici hanno scelto di iniziare a confrontarsi seriamente con la rete, anche a partire da queste elezioni, e quali invece hanno avuto solo l’istinto pubblicitario? – Fabio Curzi

  • E’ difficile infatti 1) quanti hanno iniziato a conversare prima della campagna elettorale? 2) quanti lo faranno dopo? 3) quanti hanno una reale base di supporter con cui conversano di contenuti e di proposte? – Maurizio Goetz

  • Disclaimer: sono “amico” e “fan” di un candidato, con e senza le virgolette (sui social network e nella vita reale). Per me il discrimine è l’invio di richieste di amicizia a sconosciuti, che è il male assoluto. Se il social network del candidato corrisponde davvero ai suoi sostenitori/simpatizzanti, che si adoperano per promuoverlo, è tendenzialmente ok. “Tendenzialmente” perché qualcuno che esagera nella promozione per eccesso di entusiasmo lo si trova sempre (il militante che manda ai suoi amici *qualsiasi* aggiornamento del candidato/partito, per esempio) – Andrea Grassi

  • Il problema sono le europee. quanta attesa mediatica c’è sulle elezioni americane? altissima, la politica negli USA è come uno show. Che attenzione c’è invece verso le Europee? Meno di zero. Come si può avere una strategia per utilizzare internet al meglio se non c’è l’attenzione mediatica che spinge le persone a farsi un’idea su internet? – Giulio Corà

  • Beh ma questo (Giulio) perdonami, ma ha poco a che vedere con lo scopo di chi si candida (o meglio lo scopo che dovrebbe avere chi si candida). Poca o tanta visibilità dovresti comunque farti conoscere dall’elettorato per esprimere le tue idee e convincere gli indecisi. Non è che se si candidano Veltroni vs Berlusconi si va sul web a vedere la differenza… è proprio nelle elezioni meno “note” che è necessario informarsi… almeno credo.. – BraGiu aka Beppe Bravi

  • Sì ma chi sono in candidati? Non sono candidati ad essere presidente degli stati uniti (per la cui campagna ha speso più di 600M dollari). Sono candidati semplici, che non sanno neanche cosa sono i social network..cosa ci possiamo aspettare da loro? Dev’essere il partito ad avere una strategia, permettetemi ma Idv e Grillo utlizzano molto bene internet grazie alla Casaleggio. Nelle elezioni americane ci si concentrava abbastanza sui programmi. Che attenzione c’è ai programmi in Italia, per le europee? I partiti non hanno programmi… la politica europea non viene decisa dal parlamento, ma questo è tutto un altro discorso.Giulio Corà.

  • Non si sa neanche cosa si decida in Europa, è questo il problema. Senza attese da parte dei cittadini non ci possono essere proposte… – Giulio Corà

  • @Niki Dell’aspetto conversazionale ne ho parlato nei vari commenti che ho lasciato sul post di cui ho indicato il link, non li ho ripetuti nel commento in questo thread – Roberto (postoditacco)

  • Si promuovono contenuti, si fa dell’informazione o è semplicemente un vota per me qualunque? – Maurizio Goetz

  • Io ho scritto un post sull’argomento, lamentando come leggo qui la mancanza di una “strategia” nell’uso della rete e dei social network da parte del mondo politico. http://makinmyway.wordpress.com/2009…Marco Bonomo a.k.a. radel

  • @Maurizio Promuovere contenuti e informare solamente però è ancora unidirezionale: occorre anche ascoltare, conversare e comprendere, come osservava anche Niki – Roberto (postoditacco)

  • Roberto ero un po’ ironico, ma mi è riuscita male 😉 – Maurizio Goetz

  • @Maurizio ops, comunque il senso è quello – Roberto (postoditacco)

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