Roaming dati: via libera già ad aprile, ma per il Parlamento Ue bisogna evitare una regolamentazione estesa sul lungo periodo

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Roaming

Il via libera al nuovo regolamento europeo sul roaming dati potrebbe arrivare già in prima lettura ad aprile, in occasione della prossima sessione plenaria del Parlamento europeo.

Lo ha dichiarato la relatrice del provvedimento, la liberaldemocratica Adina Ioana Valean, secondo cui ci sarebbe già ampia convergenza sul testo proposto dalla Commissione europea, la quale vorrebbe portare il prezzo degli sms inviati e ricevuti in un paese diverso dal proprio a un massimo di 0,11 euro rispetto alla media attuale di 0,29 euro.

 

L’impostazione del Commissario Ue ai media e alla società dell’informazione Viviane Reding – secondo cui utilizzare il telefono cellulare da un altro paese dell’Unione non dovrebbe avere un costo ingiustificatamente più elevato di quello pagato nel proprio paese, che si tratti di effettuare chiamate, inviare SMS o navigare su internet – a giudizio della Valean, va nella direzione giusta, ma dovrà essere rivista nel 2011, per evitare che la regolamentazione dei prezzi si estenda per un periodo troppo lungo.

 

Nel 2007, gli utenti europei hanno inviato 5 miliardi di messaggi di testo per un valore di 800 milioni di euro.

Gli utenti mobili possono aspettarsi, dunque, una riduzione consistente del costo di invio degli SMS da un altro paese dell’Unione già dall’estate prossima.

 

L’esigenza di regolamentare il prezzo degli sms in roaming deriva principalmente dal fatto che il costo del servizio varia in base al Paese di appartenenza e può essere dieci volte superiore a quello che si paga nel proprio Paese.

La Ue ha pertanto proposto di fissare un massimale, rispettivamente, di 0,11 euro e di 0,04 euro (IVA esclusa) per il prezzo al dettaglio e per quello all’ingrosso degli SMS in roaming.

 

La Ue intende inoltre migliorare la trasparenza dei contratti relativi ai servizi dati dall’estero – la navigazione su internet e il download di contenuti sul telefonino – che spesso e volentieri lascia a desiderare, al fine di evitare “bollette shock” di migliaia di euro per aver magari solo scaricato una canzone.

 

A questo scopo, gli operatori dovrebbero introdurre un meccanismo in base al quale gli utenti verranno avvisati con un messaggio automatico sulle tariffe per la trasmissione di dati in roaming per il paese in cui si trovano. Dall’estate 2010 essi dovrebbero anche essere in grado di specificare in anticipo un importo massimo prima che il servizio sia interrotto.

Inoltre un limite di salvaguardia delle tariffe all’ingrosso di 1 euro per megabyte dovrebbe garantire parità di condizioni e stimolare la concorrenza.

 

Nell’estate 2007 la Commissione ha ridotto del 60% le tariffe per effettuare e ricevere chiamate dall’estero (servizi di roaming vocale), creando grande malcontento tra gli operatori del Vecchio Continente, che hanno visto venir meno un’ingente fonte di guadagno. Dopo di che, il commissario Reding ha avviato la crociata degli sms per far sì che i 37 milioni di turisti e i 110 milioni di persone che viaggiano per lavoro in Europa traggano veri vantaggi dal mercato unico senza frontiere.

 

Gli utenti dovrebbero inoltre beneficiare dell’introduzione della fatturazione al secondo dopo i primi 30 secondi di chiamate effettuate e per tutta la durata delle chiamate ricevute. Attualmente, infatti, i consumatori sono fatturati in media del 24% in più per le chiamate effettuate e il 19% in più per le chiamate ricevute quando si trovano all’estero, in quanto le chiamate in roaming sono molto spesso fatturate non al secondo, ma al minuto.

 

Entro il 1° luglio 2012, infine, la Commissione intende ridurre il massimale per le chiamate telefoniche in roaming, introdotto nel 2007, a 0,34 euro per le chiamate effettuate dall’estero e a 0,10 euro per le chiamate ricevute all’estero (IVA esclusa) rispetto agli attuali 0,46 e 0,22 euro.

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