Italia
La recente presentazione del Rapporto Assinform sullo stato del mercato dell’ICT e dell’IT pone all’attenzione dei decisori politici, istituzionali e aziendali un quadro complessivo fatto di molte ombre, che indicano quanto lo stato delle cose si sia aggravato, e qualche luce, che testimonia come sia possibile intraprendere nuove direzioni a patto che esse guardino con attenzione alle nuove sfide quali l’internazionalizzazione, l’aggregazione, il sostegno alla penetrazione dei servizi nella società, il coinvolgimento pieno della Pubblica Amministrazione.
Il mercato italiano complessivo dell’ICT (64,4 Mln) si colloca in Europa solo al quarto posto per dimensioni, dopo Germania (149,4 milioni, -1,7%), Regno Unito (128, 5milioni, +2%)), Francia (107,4milioni, +2,2%); mentre l’incidenza della spesa ICT sul PIL non supera nel caso dell’Italia il 4,8%, contro 5,6% medio dei Paesi europei.
Parallelamente, il mercato italiano IT, fa sì rilevare una crescita apprezzabile (+2%), ma che non regge il confronto con quella media dei Paesi europei (+4,7%), anche alla luce del maggior divario fra tassi di crescita (per l’Italia 2,7 punti percentuali in meno nel 2007, contro 2,1 nel 2006). Deludente è anche il confronto con gli stessi Paesi europei con cui ci confrontiamo: il nostro +2%, va confrontato infatti con il +4,6% Francia, il +4,7% Germania, il +5,1% Regno Unito e il +6,7% della Spagna.
Infine, il mercato delle telecomunicazioni, oltre a mostrare un ristagno, vede un disallineamento in negativo della crescita rispetto allo scenario internazionale per la componente infrastrutturale, che è poi quella che condiziona l’evoluzione del sistema. Dopo il quasi allineamento (attorno al + 3%) con le dinamiche mondiali nel 2005, si è passati a una frenata del -3,1% nel 2006 e del -4,7% nel 2007, contro rispettivamente il + 6,3% il +4,1% registrati a livello mondiale.
A margine della presentazione del Rapporto, abbiamo incontrato Giancarlo Capitani, Ceo di Netconsulting e membro de la-rete.net, che ha guidato il gruppo di lavoro che ne ha curato la redazione è che ci ha…
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