EXPO COMM ITALIA 2008: Antonio Bruzzone, ‘Occasione importante per Fiera Roma, risorsa concreta per Paese e struttura produttiva’

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Riportiamo di seguito l’intervento di Antonio Bruzzone, Direttore commerciale - Fiera Roma, in occasione della presentazione di EXPO COMM ITALIA 2008 (Roma, 17 aprile 2008).

Italia


Antonio Bruzzone

Signore e Signori,

Vorrei esprimere a voi tutti un sincero ringraziamento per aver accolto il nostro invito.

Sento di dover esprimere un particolare ringraziamento all’Ambasciatore Spogli, per la straordinaria ospitalità della quale ci ha voluto fare privilegiati destinatari.

Porto il contributo della mia organizzazione, Fiera Roma, all’evento odierno, un evento il cui oggetto rappresenta per noi un’occasione importante, perché ci consente di sviluppare e rafforzare le ragioni per le quali Fiera Roma è nata: la valorizzazione del nostro territorio, attraverso nuove manifestazioni, con nuovi utenti e nuovi pubblici.

Fiera Roma è un’organizzazione giovane, un nuovo soggetto del mondo della fieristica internazionale, che fa dell’innovazione e della ricerca di nuovi modelli nella comunicazione delle imprese e del consumo, la missione fondante della propria attività.

Ma Fiera Roma non è solo questo: è un progetto che intende costruire e che sta costruendo un percorso nuovo nel proprio settore di riferimento, evitando i rischi di fratture con l’area metropolitana nella quale si trova, perché Fiera Roma non vuole essere un corpo staccato, vuole anzi coniugare al meglio la propria attività con la tradizione del territorio e, attraverso esso, con il Paese.

Come tutti voi saprete, Fiera Roma dispone oggi di una nuova struttura che è stata immaginata, progettata, e realizzata con soluzioni del tutto allineate a quella filosofia di missione cui prima facevo riferimento. Fiera Roma ha registrato nel 2007, primo anno di esercizio del nuovo polo espositivo, un fatturato di 30 milioni di euro, con 500 mila visitatori distribuiti per 30 manifestazioni, con 350.000 mq espositivi occupati nel 2007.

Vorrei inoltre sottolineare come 11 delle 30 manifestazioni del 2007 erano inedite e questo sottolinea la nuova domanda sino ad ora inespressa che il nuovo polo fieristico riesce a intercettare o addirittura a sollecitare.

Vorrei anche aggiungere che il trend di crescita di questa fase di avvio è ulteriormente avvalorato dalla crescita delle manifestazioni in calendario, che sono 40 per il 2008.

In questa chiave, di proiezione prospettica e di costruzione di nuovi processi di crescita, la presentazione odierna di EXPO COMM ITALIA 2008 è doppiamente importante perché ha come obiettivo servire l’ampio settore che è espressione dell’industria dell’innovazione tecnologica. Si tratta di un settore che guarda per sua natura al futuro, ma non ad un futuro lontano e incerto, bensì ad un futuro già presente, poiché esso ha concrete ricadute immediate e di qualità sui mercati, sul lavoro, sulle competenze, sulla vita di ogni giorno. Un settore che vede coinvolti tutti gli ambiti produttivi e con essi tutte le aree del Paese, anzi di tutti i Paese, con un moto globale che non esclude alcuna realtà nazionale, pur in presenza di differenti passi di marcia.

E’ per questa ragione che abbiamo accettato con piacere la sfida di un nuovo progetto, che nasce ora, ma che poggia sulle solide basi di un circuito di manifestazioni internazionali sotto il marchio di EXPO COMM, e che ha bisogno di offrire valori aggiunti certi, di crescita, di nuovo dinamismo di una nuova prospettiva.

E’ per questa ragione che abbiamo realizzato la joint-venture con E.J.KRAUSE e con REED International. E’ un impresa comune al servizio della quale intendiamo dispiegare, come nostro uso, tutte le nostre competenze, valorizzando gli obiettivi di Fiera Roma e le caratteristiche del nostro territorio: quindi un polo fieristico moderno, capace di rappresentare la creatività e lo stile italiano per il quale ci apprezzano in tutto il mondo, una struttura vicina ai grandi snodi della comunicazione nazionale e internazionale, una dote incommensurabile rappresentata da una città ricca di storia che ha tutte le carte per presentarsi ancora oggi come l’ombelico culturale, logistico e geopolitico dell’intera regione mediterranea.

Vogliamo che Fiera Roma venga considerata e percepita e come una risorsa concreta per il Paese, per il sistema-Italia e per la sua articolata struttura produttiva che ha la necessità di crescere e di confrontarsi costantemente con nuovi mercati e nuovi competitor.

Vorrei infine sottolineare come il nuovo Polo fieristico non rappresenti solo una struttura bella da vedere. Il Polo fieristico è una struttura funzionale e innovativa in ogni suo piccolo dettaglio. Con soluzioni tecnologicamente avanzate sia sul lato della operatività interna nel rapporto Fiera-uffici, sia su quello dell’interfaccia tra le aree espositive e il mondo esterno: fibre ottiche, connessioni wireless, soluzioni tecnologicamente avanzate costituiscono il corredo fondamentale della nostra struttura.

In fine una considerazione sui contenuti sui quali ci sentiamo chiamati a operare.

Fiera Roma non è e non vuole essere una mera piattaforma logistica alle sole esigenze espositive.

Questo è il nostro mestiere e sappiamo di farlo bene.

Ma ciò su cui vogliamo puntare maggiormente è quel valore aggiunto che ci rende anche più competitivi rispetto ai nostri concorrenti.

È un asse unico e prezioso, che ci rende più forti, perché rende più forte la nostra offerta. E quest’asset è la città di Roma, con la sua storia, con le sue testimonianze con la sua collocazione universalmente accettata di reale baricentro del Mediterraneo.

Anche in questa chiave la joint-venture che abbiamo lanciato con E.J.Krause e Reed International intende esaltare questi contenuti e queste opportunità come valori inestimabili di un’offerta unica, che intende unire passato, presente e futuro.

Un’offerta che scaturisce da una nuova cultura espositiva, fondata sulle relazioni tra Paesi, sull’apertura di nuovi territori di mercato, sulla comprensione delle diverse esigenze produttive, capace di creare delle forti connessioni tra le imprese, le istituzioni e le università. Ciò che stiamo considerando sono i nuovi format verso cui il mondo della fieristica si va spostando: non più singoli appuntamenti annuali, rigidamente cadenzati per i prevedibili vincoli dei calendari internazionali, ma la Fiera diffusa che sviluppa tra un’edizione e l’altra, nel corso dei mesi, iniziative diffuse capaci di far crescere attenzione e consapevolezza, ma che oggettivamente segua in presa diretta e nel suo divenire le evoluzioni dei mercati di riferimento.

Il mondo non sta cambiando, ma non sta diventando solo più piccolo, perché il cambiamento non è solo quantitativo.

Il mondo sta cambiando il suo modo si comunicare e noi vogliamo essere parte attiva di questo cambiamento, più che semplici gestori di spazi espositivi.

EXPO COMM ITALIA 2008 rientra per intero in questa nuova filosofia, in questo approccio moderno di nuovi modi di comunicare tra imprese, di presentare nuovi prodotti e nuovi servizi e su questo terreno vogliamo spendere il nostro piccolo e doveroso contributo al rilancio del sistema Paese-Italia, quel rilancio di cui tutti abbiamo consapevolezza e di cui tutti avvertiamo, l’improcrastinabile necessità.

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