Privacy: Google pronta a collaborare con gli esperti Ue, ‘Disponibili a un confronto costruttivo nell’interesse di tutti gli utenti’ 

di Raffaella Natale |

Unione Europea


Google

Continua la polemica intorno a Google che, secondo quanto dichiarato da un Comitato di esperti Ue sulla privacy, infrangerebbe le disposizioni sulla tutela dei dati personali conservando le informazioni relative alle ricerche effettuate dai propri utenti per un periodo che può arrivare fino a due anni.

 

Il gruppo di lavoro ‘Articolo 29 , che riunisce i rappresentati degli organi nazionali che coadiuva l’Unione in materia di privacy, ha indirizzato una lettera ai vertici del primo motore di ricerca del mondo per sottolineare le preoccupazioni legate al fatto che Google memorizza queste informazioni per un periodo di tempo considerato troppo lungo. Preoccupazione condivisa anche dal vicepresidente della Commissione Ue Franco Frattini.

Un portavoce della Ue ha spiegato che si tratta di un’iniziativa del gruppo di lavoro e non della Commissione europea. Il vicepresidente Frattini ha tuttavia visto la lettera e ritiene che le questione sollevate sia appropriate e legittime. Il gruppo di lavoro, ha concluso il portavoce, aspetta una risposta da Google entro i primi di giugno, subito dopo si terrà la prossima riunione (entro fine giugno) per esaminare la risposta del gigante Usa.

 

Un portavoce della società americana ha confermato l’arrivo della lettera e dichiarato: “…I timori del gruppo di lavoro riguardano il fatto che le informazioni vengono conservate per un periodo che va dai 18 ai 24 mesi”.  Aggiungendo: “…Il gruppo ritiene che sia un lasso di tempo troppo lungo”.

 

Attraverso ogni ricerca, il motore raccoglie le informazioni sui gusti degli utenti, gli interessi e le preferenze. Dati che possono essere utilizzati da terzi (per esempio associazioni religiose o pubblicitari).

Google finora archiviava i dati per un tempo indefinito. A marzo, però, dopo diverse sollecitazioni degli organi Usa competenti ha annunciato che la permanenza sarà limitata a due anni.

 

Ma, secondo il Financial Times, il gruppo ‘Articolo 29′ ritiene che si tratti ancora di una durata troppo lunga e ha quindi chiesto di giustificare la politica aziendale in materia di privacy.

 

Anche se Peter Fleischer, un consulente di Google per la privacy, ha spiegato che la conservazione di dati per un certo tempo è necessaria per la tutela da attacchi di hacker e da eventuali abusi del sistema pubblicitario del motore di ricerca stesso.

In ogni caso l’azienda si è detta pronta a collaborare e la risposta alla lettera dovrebbe arrivare già nei prossimi giorni.

Fleischer ha sottolineato: “…Siamo pronti ad aprire un confronto costruttivo sull’argomento anche con il gruppo ‘Articolo 29′ , in modo da migliorare le pratiche nel campo della privacy nell’interesse degli utenti di Google e di tutti gli internauti in genere”.

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