Roaming: primo via libera del Parlamento Ue. Accordo entro giugno

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Roaming

Procede spedito l’iter parlamentare della proposta di regolamentazione sulle tariffe del roaming internazionale.

L’arrivo a un accordo definitivo entro giugno sembra un traguardo quanto mai possibile, dopo che ieri la commissione affari economici e monetari del parlamento europeo ha votato a favore della proposta della Commissione volta a ridurre i costi del roaming internazionale fino al 70%.

 

Il prezzo medio attuale per una chiamata di un minuto dall’estero è di 1,15 euro. La Ue propone un prezzo massimo di 50 centesimi al minuto per le chiamate effettuate e di 15 centesimi per quelle ricevute, dal momento che il costo di gestione del servizio da parte degli operatori non supera i 12 centesimi al minuto.

 

Chi viaggerà all’estero potrà dunque telefonare a casa con più tranquillità, senza paura di vedersi prosciugare il credito per una chiamata di pochi minuti come avviene adesso, nonostante i tagli più o meno ‘volontari’ apportati dagli operatori per scongiurare un intervento regolamentare.

 

Il commissario ai media e alla società dell’informazione Viviane Reding non si è fatta intimidire dagli ostacoli incontrati sul suo cammino né dalle pressioni dell’industria che si è da subito scagliata contro una proposta considerata inutile e lesiva degli interessi degli operatori e dei consumatori e a ridosso del voto favorevole della commissione affari economici si dichiara giustamente soddisfatta di come stanno procedendo le cose.

 

Gli operatori mobili, infatti, sostengono che un taglio alle tariffe del roaming farebbe perdere al settore introiti per 4,3 miliardi di euro, pari a una quota del 10%-18% dei profitti totali. Baggianate, ha risposto l’associazione dei consumatori europei (Beuc): nessuno dovrebbe pagare più di 33 centesimi al minuto per una chiamata in roaming, tutto il resto è fumo negli occhi.

Una riduzione delle tariffe, infatti, difficilmente farebbe crollare i profitti – coma paventato dall’industria – perché i vantaggi economici si tradurrebbero in un aumento dell’utilizzo del servizio.

 

La commissione, ha detto la Reding, “ha approvato i principali elementi della proposta avanzata dall’esecutivo: tetti per le tariffe sia al dettaglio che all’ingrosso e chiari provvedimenti per garantire la trasparenza del servizio”.

“Inoltre – ha aggiunto – la commissione parlamentare ha proposto di dare mandato alla Commissione Ue di verificare gli sviluppi delle tariffe di roaming anche per gli Sms e il traffico dati”.

 

Questo risultato per la Reding non fa che avvalorare la convinzione “che il Parlamento e il Consiglio riusciranno a raggiungere un accordo entro giugno”.

 

“Siamo tutti d’accordo – ha concluso il commissario – sul fatto che la regolamentazione retail debba essere limitata a situazioni eccezionali, ma il roaming internazionale è proprio il tipo di situazione in cui il mercato non ha saputo fare da solo”.

 

Il processo legislativo proseguirà con il voto del comitato Cultura e Istruzione e quello del comitato Mercato interno e Protezione dei consumatori, entrambi questa mattina, mentre il 12 aprile ci sarà il voto del comitato Industria, Ricerca e Energia, e a maggio è previsto il voto del Parlamento in seduta plenaria. Il 7 giugno, infine, il regolamento sarà sottoposto al Consiglio telecomunicazioni che si terrà a Lussemburgo.

 

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