Si chiude a Parigi l’Alcatel-Lucent Forum 2007. Il mondo si prepara alla New Business Generation

di Alessandra Talarico |

Europa


Andreas Schneider

In quello che è stato il primo appuntamento ufficiale Alcatel-Lucent dopo la fusione conclusa a dicembre, Francia e Stati Uniti non sono mai sembrate così unite.

Un matrimonio, quello tra i due colossi, che fa dell’innovazione nel rispetto delle realtà locali la sua mission, e tenta di unire il mantra Usa del “celebra le tue sconfitte” alla cultura del servizio tipicamente europea.

 

Un’industria, quella servita dal colosso franco-americano, in cui come ha spiegato il Ceo Patricia Russo “i confini sono sempre più sfumati”, mentre crescono esponenzialmente le aspettative di utenti, aziende ed amministrazioni pubbliche in fatto di nuove tecnologie.

Ogni Paese, ogni cultura, rappresenta una sfida diversa, il cui trait d’union è costituito da quella che Alcatel-Lucent definisce la new business generation, un’opportunità, ma anche una sfida per le aziende, che dovranno avere la dinamicità per rispondere alle esigenze di utenti sempre più hyperconnected, abituati alla risposta istantanea, ad avere quello che vogliono quando ne hanno bisogno.

 

Portata globale, focus sul locale, sulle peculiarità e sulle priorità dei singoli mercati, che in Italia sono assolutamente il superamento del digital divide e l’informatizzazione di Pubblica Amministrazione e PMI.

Su tutti e tre i fronti Acatel Lucent Italia è impegnata a tutto campo, attraverso l’implementazione del WiMax, gli accordi di collaborazione col CNIPA, un portfolio soluzioni in grado di semplificare la vita anche delle aziende che non dispongono di un grosso budget.

 

Di fatto  la Pubblica Amministrazione italiana è sempre più ricettiva verso i vantaggi delle nuove applicazioni ICT e l’obiettivo di Alcatel-Lucent Italia, come ci ha spiegato l’ad Andreas Schneider, è quello di “aumentare il numero e la qualità dei servizi ai cittadini, e dunque la qualità di vita”.

 

Nell’ambito tecnologico, la spesa media annuale della PA centrale supera i 300 milioni di euro.

Come ha spiegato anche il sottosegretario alle Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione Beatrice Magnolfi, “… la Pubblica Amministrazione centrale è il più grande produttore di conoscenza e la più grande azienda italiana, in quanto a dotazione informatica. Ma, a fronte di queste potenzialità, non corrispondono sempre risultati adeguati né una percezione di omogeneità da parte dei cittadini. Dobbiamo fare molto di più, perché dall’Innovazione della PA passano obiettivi fondamentali, come una maggiore equità sociale e il rilancio della competitività del Paese sul piano internazionale”.

 

Un obiettivo che vede Alcatel-Lucent tra i principali protagonisti, così com’è per lo sviluppo e l’implementazione delle tecnologie  WiMax.

Come ha spiegato il direttore comunicazioni e relazioni istituzionali della divisione italiana, Andrea Radic, “lo sblocco delle frequenze da parte del governo in seguito all’accordo tra il ministero della Difesa e quello delle Comunicazioni facilita finalmente il mercato e lo rende percorribile”.

Alcatel-Lucent ha largamente sperimentato la tecnologia con dei trial in situazioni e contesti territoriali diversi: le sperimentazioni si sono svolte in Toscana, Veneto, Val D’Aosta, Umbria.

Alcatel-Lucent, ci ha spiegato ancora Radic, “ha vinto la gara per testare il WiMax nella provincia autonoma di Trento, per collegare tutto il territorio con una rete Wimax secondo la nostra impostazione tecnologica, che soprattutto è a minore impatto elettromagnetico”.

Con questo tipo di tecnologia, il gruppo sta “infrastrutturando tutto il territorio geomorfologicamente complesso della provincia di Trento“, un modello che Alcatel-Lucent vorrebbe riproporre sul tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di colmare il digital divide. Un obiettivo, aggiunge Radic, “finalmente inquadrato dai ministeri competenti che stanno lavorando sia dal punto di vista programmatico-strategico che da quello normativo”.

 

L’unione tra le tecnologie Alcatel e quelle Lucent e soprattutto l’acquisizione della parte mobile di Nortel, ha quindi concluso Radic, “ci porta a non essere più solo integratori ma anche portatori di una soluzione completa. E questo è il vantaggio del nuovo gruppo, nato proprio con lo scopo di riuscire a fornire una soluzione completa e un portafogli che permette di confermare la leadership nei settori che hanno fatto la tradizione di Alcatel, e di competere in settori che prima non si riuscivano a coprire”.

 

La realtà che emerge dalle parole del management italiano è che rispetto agli anni scorsi, anche le aziende nostrane – piccole e grandi – hanno voglia di cambiare, di saltare sul treno dell’innovazione.

L’Italia – rispetto ad altri Paesi europei come la Francia – è in una situazione decisamente atipica: si contano infatti circa 5,2 milioni di aziende con una media di 9,2 dipendenti incluso il padrone. Un mercato per certi versi ultra-small che è, però, già nel dna di Alcatel-Lucent: “circa il 40% delle revenues sul mercato enterprise in Italia – ci ha spiegato Francesco Fidicaro, direttore enterprise & vertical markets per l’Italia – arrivano da questo segmento”.

 

Per queste aziende, nel portfolio del gruppo non mancano soluzioni di integrazione e semplificazione, per garantire la massima accessibilità anche alle funzionalità più complesse, il tutto col valore aggiunto apportato da Lucent e rappresentato dalla possibilità di accorpare più strumentazioni in un’unica soluzione, garantendo anche ai prodotti destinati alle aziende più piccole un ottimo livello di security.

 

Per le aziende più grandi, il gruppo ha presentato a Parigi nuovi software in grado di ottimizzare la gestione dei dipendenti in base al loro profilo e di offrire dunque ai manager soluzioni ottimizzate in base alle loro funzioni: office worker, team worker, on site roamer, mobile professional ed executive.  

 

Le tecnologie messe a punto dal Alcatel-Lucent si pongono dunque a pieno servizio delle ‘persone’ che fanno l’azienda e delle aziende che servono i cittadini.

Tipico esempio di questo spirito è la collaborazione tra Alcatel-Lucent worldwide e la University of Pittsburgh Medical Centre (Upmc), una delle più grandi realtà scientifiche americane, già in collaborazione con l’Ismet di Palermo.

Una collaborazione nata sei anni fa, che ha contribuito a fare dell’Ismet un istituto all’avanguardia nel panorama italiano, garantendo ai pazienti la possibilità, ci ha spiegato ancora Fidicaro, di “avere a disposizione 7 giorni su 7, 24 ore su 24 il migliore specialista sul campo, dovunque esso si trovi”.

 

Per quanto riguarda più nello specifico il nuovo volto dell’industria delle comunicazioni, in cui i network sono sempre più essenziali per il business, ma diventano anche sempre più complessi, Alcatel-Lucent Italia collabora dal 2004 anche con  la Rai, per la definizione di prodotti specifici per le esigenze dei broadcaster, in particolare per realizzare studi di montaggio diffusi sul territorio.

“Comprese le specifiche tecniche necessarie – ha spiegato Fidicaro – si sono realizzate soluzioni ad hoc per mutuare gli standard degli operatori agli standard broadcaster orientati al video, alla trasmissione real time. La rete che quindi trasportava i dati è stata adattata alle immagini”.

 

E ancora, con Telecom Italia Alcatel-Lucent lavora al rinnovo della rete che collega le diverse sedi di Poste Italiane. “La rete – ci ha spiegato Radic – permette anche la gestione nomadica dei dati degli operatori postali, che non sono più soltanto un legame con gli utenti finali, ma diventano, grazie alle nuove tecnologie, veri e propri operatori virtuali”.

I nuovi servizi sui quali Poste Italiane sta investendo sia in intelligenza aziendale che in risorse, possono venire gestiti a distanza, face-to-face col cliente.

“E’ questo – ha concluso Radic – il tipico esempio di come stanno cambiando i rapporti con le aziende, le quali agli investimenti di grande portata preferiscono ora lo sviluppo e l’implementazione di progetti comuni”.

 

L’impegno profuso per lo sviluppo e la competitività del sistema Italia, dunque, conferma che la missione globale del gruppo Alcatel-Lucent, come sottolineato anche da Patricia Russo, è quella di “arricchire la vita delle persone trasformando il modo in cui esse comunicano”.

 

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