Umts 900: Vodafone Portugal testa il 3G sulle bande del GSM

di Alessandra Talarico |

Europa


GSM

La filiale portoghese di Vodafone ha annunciato di aver realizzato la prima trasmissione 3G voce, video e dati sulle bande di spettro a 900 MHz, riservate ai sistemi mobili di seconda generazione.

Si tratta del primo esperimento di questo tipo condotto in un ambiente reale, dopo che la finlandese Nokia aveva già dimostrato che si possono utilizzare queste frequenze per il 3G.

 

Il trial, autorizzato dall’Anacom – l’Authority portoghese per le tlc – si sta svolgendo a Penamacor, nel distretto di Castelo Branco.

Vodafone utilizza per la sperimentazione le soluzioni di rete Nortel Networks, i terminali Qualcomm e le data card Option.

 

I servizi 3G utilizzano attualmente la banda intorno ai 2GHz e la possibilità di usare le frequenze più basse dedicate al GSM potrebbe rappresentare un modo per estendere la copertura fino a 4 volte gli attuali livelli, oltre che per migliorare la ricezione indoor.

 

Una decisione in questo senso permetterebbe inoltre agli operatori di effettuare il roll-out delle reti 3G e HSDPA nelle aree rurali, poiché i costi per le infrastrutture sarebbero decisamente più bassi.

 

Sia l’Autorità britannica che quella francese – Ofcom e Arcep – stanno valutando la possibilità di offrire questa opportunità agli operatori, nell’ambito di una strategia europea volta a rendere l’uso delle frequenze più libero e flessibile.

 

Lo spettro radio è una risorsa pubblica – e un bene economico – sempre più richiesta, poiché fondamentale per tutte le applicazioni basate sulle comunicazioni senza fili, dalla telefonia mobile e la radiodiffusione televisiva, ai sistemi di guida per aerei, navi, satelliti e alla difesa.

 

È opportuno, dunque, “assegnare sempre più lo spettro in base al principio della domanda di mercato”, ha sottolineato Viviane Reding, Commissario Ue per la Società dell’informazione e i media.

 

Gli operatori francesi hanno sollecitato già diverse volte l’Arcep a mettere a punto un simile dispositivo, sottolineando che anche l’accesso ad altre bande di frequenze più basse sarebbe uno strumento importante per garantire una migliore copertura 3G all’interno degli edifici.

 

“L’accesso alle frequenze 900MHz è particolarmente importante, sia per gli operatori esistenti che per i new entrant, in vista di un’estensione della copertura del territorio”, ha spiegato l’Arcep.

 

In Gran Bretagna, Vodafone e O2 già utilizzano la banda 900MHz per i loro servizi GSM. Alla 3GSM Conference a febbraio di quest’anno, il CTO di O2 – Dave Williams – aveva pregato l’Ofcom ad ascoltare le ragioni degli operatori e avviare il processo per permettere loro di riutilizzare le frequenze del 2G per i servizi di nuova generazione.

 

Sull’argomento si è pronunciato anche l’UMTS Forum, che ha di recente pubblicato anche un White Paper per sottolineare i benefici di un simile approccio, che consentirebbe la rapida estensione della copertura 3G da parte di tutti gli operatori mobili.

 

Di recente, anche il Ceo di Vodafone, Arun Sarin, aveva spiegato che la compagnia stava cercando di convincere le Authority di alcuni Paesi a ripensare i criteri di utilizzo dello spettro 900MHz.

 

I test condotti in Portogallo, ha spiegato Vodafone, rappresentano “un passaggio essenziale per determinare il potenziale di implementazione di questa tecnologia”.

 

Vodafone Portugal si dice convinta che l’Umts sui 900 MHz “porterà vantaggi significativi agli utenti, abilitando le comunicazioni mobili a banda larga nelle aree suburbane e rurali e migliorando la copertura e la qualità delle comunicazioni mobili indoor”.

 

Appena sarà possibile in termini tecnici e regolatori, Vodafone Portugal intende utilizzare la tecnologia Umts 900 nell’espansione della rete 3G/Umts.

 

Ci sono tuttavia diversi dubbi sull’apertura delle frequenze 900MHz per i servizi non GSM, innanzitutto per il fatto che operatori come T-Mobile e Orange che usano la banda 1800MHz per i servizi 2G potrebbero non essere d’accordo.

 

Gli operatori, inoltre, hanno pagato fior di quattrini per le licenze 3G e l’apertura dello spettro potrebbe tradursi con l’ingresso sul mercato dei promotori di tecnologie completamente diverse come il WiMax.

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