WiMax: sei concorrenti per l’asta tedesca, mentre BT punta sulla tecnologia per tornare nel mercato mobile

di Alessandra Talarico |

Europa


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Il WiMax corre veloce in tutta Europa, con la Gran Bretagna prossima ad assegnare nuove porzioni di spettro per i servizi broadband wireless e la Germania pronta ad assegnare le licenze in tempi brevi.

 

All’indomani della decisione dell’Ofcom di mettere a disposizione nuove frequenze per il WiMax – incluse quelle lasciate libere dalla Tv analogica – l’ex incumbent britannico BT Group ha confermato il suo interesse a rientrare nel mercato della telefonia mobile, abbandonato 5 anni fa con lo spin off di O2.

 

Il gruppo si dice “interessato al potenziale di questo nuovo spettro” e continuerà a “valutarne i possibili usi, includendo il WiMax”.

 

Molto probabilmente il WiMax andrà a completare il servizio fisso-mobile BT Fusion che combina Wi-Fi e tecnologie cellulari per offrire agli utenti un servizio ancora più convergente.

 

Un passo quasi obbligato per BT, che attualmente offre solo servizi di telefonia fissa, ma si trova a competere con colossi del calibro di Vodafone – che sta tentando di farsi largo nel mondo del fisso e della banda larga – e con la proliferazione delle cosiddette offerte ‘triple-play’, sempre più popolari in Gran Bretagna.

 

Nel 2001, BT era tra gli operatori che si erano aggiudicati una licenza per i servizi mobili di terza generazione, ma si trovò poi costretta ad a vendere la divisione Cellnet – poi ribattezzata O2 – per ridurre i debiti.

 

La società cominciò allora a concentrarsi sui servizi IT, la banda larga e, più recentemente, sulle televisione via internet e i servizi IP. Il gruppo offre attualmente servizi mobili grazie a un accordo con Vodafone, ma appare evidente che le due società hanno bisogno di nuovi sbocchi per poter continuare a essere competitive.

 

Le licenze per il nuovo spettro si baseranno sul principio della neutralità tecnologica: le società che le acquisteranno non saranno dunque obbligate a offrire una tecnologia specifica, ma potranno utilizzarlo per i servizi che riterranno più appropriati alle loro esigenze, con specifiche tecniche minime per evitare interferenze.

Questo in contrasto con i vincoli delle licenze 3G, vendute a specifiche condizioni per quanto riguarda l’uso dello spettro, anche se l’Ofcom potrebbe presto decidere di allentare alcuni vincoli, permettendo agli operatori di offrire servizi di terza generazione sulle frequenze 900 MHz, attualmente utilizzate per il GSM. Decisione verso la quale si sta muovendo anche la Francia.

 

Nel frattempo, in Germania, il regolatore per le tlc (Bundesnetzagentur) ha fatto sapere che tutte e sei le compagnie che hanno manifestato interesse per una licenza WiMax potranno prendere parte all’asta.

 

All’asta parteciperanno dunque Clearwire Europe (filiale dell’operatore wireless statunitense), l’italiana MGM Productions Group, l’ISP Televersa Online e gli operatori regionali tedeschi Deutsche Breitbanddienste, Ewe Tel e Inquam Broadband.

 

Tre società hanno presentato richiesta per una licenza nazionale, le alter tre per una licenza regionale.

 

In ogni caso, il regolatore spiega che l’assegnazione delle nuove licenze favorirà lo sviluppo della concorrenza sul mercato della banda larga e la penetrazione delle tecnologie di accesso nelle aree poco servite dal DSL e dalle tecnologie via cavo.

 

L’asta si svolgerà in diversi round di 120 minuti ciascuno e assegnerà 112 pacchetti di frequenze divise in 28 regioni.

 

Le frequenze, ha spiegato il presidente della Federal Network Agency, Matthias Kurt, “saranno assegnate a compagnie preparate a investire i fondi necessari per realizzare le infrastrutture adeguate”.

Scopo dell’asta – ha concluso – “non è quello di incrementare le entrate dello Stato, ma di determinare – con un procedimento aperto, trasparente e non discriminatorio – quali richiedenti siano idonei a usare efficacemente le scarse frequenze”.

 

All’asta non parteciperà l’ex incumbent Deutsche Telekom che ha annunciato all’inizio di novembre di non prendere parte alla messa all’asta dei pacchetti di licenze dal momento che il WiMax, ha spiegato il gruppo, “è certo una tecnologia interessante”, ma essa non rappresenta un’alternativa alle attuali tecnologie a banda larga.

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