Terminazione, la Ue ammonisce la Gran Bretagna: le nuove tariffe ‘più alte del necessario’

di Alessandra Talarico |

Riconsiderare la valutazione dei costi sull’attuale valore dello spettro

Unione Europea


Viviane Reding

I piani dell’Authority britannica per le tlc riguardo le tariffe di terminazione mobile all’ingrosso hanno sollevato le critiche della Commissione europea.

In una lettera all’Ofcom, la Ue ha sottolineato che le proposte di valutazione mantengono le tariffe di terminazione “più alte del necessario” e ha chiesto all’Authority di rivalutare il suo approccio “contrario a una concorrenza equilibrata sul mercato mobile britannico”.

 

La terminazione è il servizio grazie al quale un operatore “consegna” la chiamata a un proprio cliente quando questa arriva dalla rete di un altro operatore, fisso o mobile che sia.

I prezzi che i 5 operatori mobili britannici si praticano l’un l’altro per garantire il servizio, in definitiva, si riflettono sulle tariffe al dettaglio, in questo caso a discapito degli utenti.

 

L’Ofcom ha avviato la revisione delle tariffe di terminazione mobili all’ingrosso in vista della scadenza dell’attuale regolazione a marzo 2007, includendo anche le reti di terza generazione.

Quando nel 2004, per proteggere i consumatori dai prezzi eccessivi per le chiamate effettuate dai telefonini, l’Oftel (ora Ofcom) aveva avviato la regolamentazione delle tariffe di terminazione relative alle reti di seconda generazione, quelle per il 3G vennero escluse poiché non trasportavano ancora abbastanza traffico.

 

Questo mercato genera vendite per 2 miliardi di sterline l’anno e rappresenta un’importante fonte di reddito per l’industria.

 

L’Ofcom ha notificato il 13 settembre alla Commissione le misure che intende imporre ai 5 operatori, in base alle quali le nuove tariffe medie di terminazione dovrebbero attestarsi a 7,8 centesimi di euro a minuto per gli operatori 2G/3G (O2, Orange, T-Mobile e Vodafone) e a 8,9 centesimi per l’operatore 3G (H3G).

Obiettivi che tengono conto dei costi dello spettro e, secondo l’Ofcom, comportano un surplus di 1,63 centesimi di euro a minuto per le tariffe di terminazione 2G/3G e di 2,81 centesimi a minuto per H3G.

 

Il Commissario Viviane Reding si dice però preoccupato dell’approccio dell’Ofcom, che “potrebbe frenare il movimento verso tariffe di interconnessione mobile più basse”.

 

Secondo la Commissione, le tariffe proposte dall’Ofcom non riflettono il valore corrente dello spettro 3G bensì, e in maniera spropositata, il suo valore storico stabilito al momento dell’asta nel 2000.

In sostanza, la Ue ritiene che i costi calcolati sulla base dei prezzi pagati in occasione delle aste, potrebbero generare distorsioni della concorrenza e un aumento dei prezzi a livello consumer.

 

La Commissione invita dunque l’Ofcom a “riconsiderare la valutazione dei costi” affinché gli utenti possano beneficiare degli effetti della regolamentazione per quanto riguarda in particolare i costi delle chiamate.

 

Più generalmente la Ue propende per un “approccio comune, più basato sui meccanismi del mercato, per l’assegnazione dello spettro a servizi e dispositivi innovativi di dimensione pan-europea”.

Gli operatori mobili avrebbero così la possibilità di vendere lo spettro ad altri operatori, al prezzo stabilito al momento della transazione.

 

 

 

27 novembre 2002 – 27 novembre 2006

      

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