L’eGov come soluzione del deficit democratico. Gli obiettivi della Ue nel Piano d’azione 2010

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


e-Government

300 miliardi di euro all’anno. Tanto potrebbero risparmiare le amministrazioni pubbliche se tutte le attività – dagli acquisti alle gare per gli appalti – venissero trasferite su internet, secondo l’eGovernment Action Plan reso noto oggi dalla Commissione europea.

 

La chiave per rendere i servizi pubblici efficienti e reattivi sono le tecnologie dell’Informazione e della comunicazione e gli Stati membri dovranno fare in modo da adottarle al 100%, come già si sono impegnati a fare a Manchester lo scorso anno non solo per tagliare i costi, ma anche per rendere i cittadini attori protagonisti della vita politica.

 

“Iniziamo a vedere i benefici degli investimenti realizzati negli ultimi anni dall’Europa nell’eGovernment, ma dobbiamo imparare di più uno dall’altro e approfittare delle economie di scala che si possono realizzare adottando approcci comuni”, ha dichiarato Viviane Reding commissario Ue ai media e alla società dell’informazione.

L’eGovernment, insomma, “non è più un semplice strumento politico, ma uno strumento di governo essenziale per la modernizzazione dell’amministrazione pubblica”.

 

Le iniziative di eGovernment già intraprese in Europa hanno già permesso agli stati membri di ottenere notevoli risparmi di tempo e denaro

Solo in Italia l’acquisizione di beni e servizi on line nel settore pubblico ha generato risparmi per 3,2 miliardi nel 2003, mentre un’adozione generalizzata dei sistemi di eProcurement in tutta Europa potrebbe ridurre i costi di 80 miliardi all’anno.

 

Il nuovo piano d’azione sull’eGovernment adottato dalla Ue dà priorità a 5 aspetti ritenuti fondamentali per la piena adozione dell’eGovernement e sottolinea la volontà della Commissione e degli Stati membri di generare vantaggi tangibili a tutti i cittadini.

 

Accesso per tutti: l’eGovernment farà davvero la differenza se tutti potranno usarlo. La Commissione lavorerà con gli Stati membri per assicurarsi che entro il 2010 tutti i cittadini – a prescindere dall’età, dalla nazionalità, dal reddito e dallo stato di salute – abbiano accesso a tutta una serie di tecnologie come la Tv digitale, i Pc, la telefonia mobile.

 

Migliore efficienza: i servizi pubblici riguardano tutti i 470 milioni di cittadini della Ue, 20 milioni di aziende e decine di migliaia di amministrazioni.

Le spese dei governi rappresentano il 45% del PIL dell’Unione europea e sono finanziate dalle tasse. La trasformazione del programma pensionistico britannico ha permesso di dirottare il 50% del personale verso funzioni di tipo sociale o altri compiti.

Tutti gli Stati membri si sono impegnati a utilizzare l’ICT per migliorare l’efficienza e ridurre il peso fiscale da qui al 2010 e in base all’Action Plan la Commissione e gli Stati membri metteranno in atto un sistema per valutare l’impatto dell’eGovernement e realizzare questi ambiziosi programmi.

 

Concretizzazione dell’eProcurement: l’acquisizione di beni e servizi nel settore pubblico rappresenta il 15% del PIL, ossia 1.500 miliardi di euro all’anno.

Una penetrazione del 50% dei sistemi di eProcurement entro il 2010 permetterebbe risparmi per 40 miliardi di euro all’anno.

Il Piano d’azione stabilirà una road map per raggiungere questi obiettivi e definirà le misure pratiche necessarie per realizzare sistemi di eProcurement su larga scala e assicurare la gestione elettronica dei documenti aziendali.

 

Accesso sicuro ai servizi: i servizi devono essere accessibili anche quando ci si trova all’estero. I governi della Ue si sono accordati per facilitare questo processo stabilendo sistemi sicuri di riconoscimento reciproco delle identità elettroniche per i siti e i servizi delle pubbliche amministrazioni che dovrebbero entrare in vigore entro il 2010.

La Commissione, da canto suo, definirà delle specifiche comuni entro il prossimo anno, rivedendo le norme sulla firma elettronica nel 2009.

 

Rafforzamento della partecipazione dei cittadini ai processi decisionali: secondo il 65% delle risposte fornite alla consultazione pubblica sull’eGov, l’eDemocracy potrebbe contribuire a ridurre il deficit democratico dell’Europa.

Il Piano d’azione propone di sostenere sperimentazioni sull’uso delle tecnologie ICT per accrescere la partecipazione del pubblico nelle decisioni politiche.

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