WiMax e MVNO: per Parisi (Fastweb), punto di partenza del nuovo governo per colmare il gap col resto d’Europa

di Alessandra Talarico |

Italia


Stefano Parisi - Amministratore delegato Fastweb

Apertura del mercato tlc agli operatori mobili virtuali e accelerazione sul fronte dell’assegnazione delle frequenze WiMax per colmare il gap col resto d’Europa.

Sono queste le priorità per il nuovo governo sul fronte delle nuove tecnologie, secondo l’amministratore delegato di Fastweb, Stefano Parisi, intervenuto alla quinta edizione dell’Italian Wireless Business Forum de ‘Il sole 24 Ore’, appuntamento dedicato alle soluzioni wireless e ai modelli di business collegati

 

Il rilascio delle frequenze 3.5 GHz per WiMax – attualmente utilizzate anche dal Ministero delle Difesa per applicazioni in ambito NATO – deve essere accelerato, così come è essenziale permettere l’ingresso sul mercato delle tlc anche agli operatori mobili virtuali, per garantire agli utenti la possibilità di usufruire di servizi convergenti nel più breve tempo possibile.

 

L’Ad ha sottolineato in diverse sedi come sia molto importante che anche la Commissione Ue vigili sull’assegnazione delle frequenze nel WiMax nel processo che dovrebbe portare la banda larga nelle zone rurali o comunque non raggiungibili con l’Adsl.

Secondo Parisi, però, basare l’assegnazione delle frequenze su un’asta “sarebbe un errore”: bisogna piuttosto fare in modo che gli operatori garantiscano una copertura totale del territorio, come a suo tempo avvenne col Gsm.

 

Parisi si è poi soffermato sul tema della convergenza, uno degli argomenti più caldi del panorama delle telecomunicazioni, una realtà “inevitabile”, sottolineando come la paura che un operatore possa cannibalizzarne un altro rischia di bloccare il mercato e di impedire ai player del nostro mercato di assumere una dimensione internazionale.

 

In Italia, si può già contare su “un buon set di regole”, ma bisogna fare di più per stimolare la concorrenza: “Più c’è competizione sul mercato nazionale – ha precisato Parisi – più si fanno i muscoli anche per andare all’estero. L’importante è che le aziende abbiano muscoli, poiché la competizione globale e’ la chiave di questo mercato”.

 

Non ritardare ulteriormente la creazione di un contesto favorevole alla realizzazione di una convergenza piena “è un vantaggio per tutti quanti”, ha dichiarato Parisi, sottolineando che Fastweb non è al momento interessato al ruolo di operatore mobile virtuale, ma “non esclude” una tale possibilità in futuro.

 

A proposito di WiMax, anche la Croazia ha appena assegnato 4 licenze – a Wimax Telekom, Odasiljaci i Veze, Iskon Internet e Optima Telekom – per l’uso delle frequenze per fornire servizi basati sulla tecnologia, mentre in Italia siamo ancora alla fase delle negoziazioni tra il ministero della Difesa e delle Comunicazioni.

 

Alcune settimane fa, i ministri Antonio Martino e Mario Landolfi hanno dato il via libera alla costituzione di un tavolo di lavoro congiunto per accelerare la liberazione delle frequenze, tenendo conto delle esigenze rappresentate della Difesa.

 

Il ministro Landolfi, che ha prorogato di altri sei mesi le sperimentazioni della tecnologia – che si concluderanno entro il 30 giugno – “punta alla liberazione rapida delle frequenze da utilizzare per il WiMax” e ha ricordato che la sperimentazione è indispensabile per dimostrare le potenzialità concrete della tecnologia.

 

I mercati, ha spiegato Landolfi, vogliono avere “subito una chiara percezione dei costi e dei ritorni prodotti dallo sfruttamento delle nuove tecnologie”.

 

Per questo è essenziale accelerare la liberalizzazione delle frequenze e “realizzare quelle condizioni che permetteranno al WiMax di partire in un contesto industriale convinto della sostenibilità finanziaria, economica e di mercato dell’operazione”.

 

Le società impegnate nei test sul WiMax nel nostro Paese sono diverse: Siemens, ad esempio, ha già sviluppato un progetto di copertura per l’intero territorio italiano, prevedendo investimenti dell’ordine di 200-300 milioni di euro, l’installazione di un numero di stazioni radio-base compreso tra 2.000 e 3.000 e tempi di realizzazione tra 1 e 2 anni.

 

Tra gli operatori attivi nelle sperimentazioni della tecnologia nel nostro Paese, Fastweb, Siemens e Rai Way stanno conducendo dei test in Val d’Aosta,Alcatel nel comune di Arezzo, Marconi in Piemonte e Sicilia, Enterprise Digital Architects nella città di Milano, mentre Ericsson ha lanciato l’iniziativa Wimax Open Trial, per valutare caratteristiche e applicabilità delle soluzioni Wimax.

 

Nel frattempo, il presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Corrado Calabrò, e il presidente del Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA) Livio Zoffoli hanno firmato un accordo di collaborazione biennale relativo ad attività istituzionali e operative di interesse comune, finalizzato, in particolare, all’utilizzo di sistemi avanzati di comunicazione, comprese le tecnologie VoIP, wireless, Wi-Fi, WiMax e l’interconnessione di reti a banda larga.

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