ICT: il workshop a Silicon Valley produce i primi risultati, Cisco e Micron rafforzeranno presenza e investimenti in Italia

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Information and Communication Technology

Il barometro dell’attrazione degli investimenti tecnologici stranieri in Italia volge al bello. La tendenza è emersa a Palo Alto, nel cuore della Silicon Valley californiana, alla conferenza organizzata da InvestinItaly – la joint-venture tra Sviluppo Italia e Ice – e il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, per illustrare ai rappresentanti di società altamente tecnologiche e di venture capital l’attrattività italiana per gli investimenti high-tech.

“Abbiamo riscontrato un interesse e una disponibilità che non immaginavamo e, soprattutto, è stato molto apprezzato lo sforzo di modernizzazione in atto in Italia, dove in questi anni sono stati investiti 1,5 miliardi per creare e diffondere l’innovazione per la competitività del Sistema Paese“, ha detto il Ministro Stanca al termine della conferenza, dove i manager di alcune aziende americane già presenti in Italia hanno testimoniato la positività della loro scelte e degli investimenti effettuati.

 

“La presenza di InvestinItaly nella Silicon Valley rappresenta una tappa fondamentale del nostro lavoro – ha dichiarato Giampaolo Russo, responsabile di InvestinItaly – la concentrazione di imprese e venture capitalist attivi nel settore ICT, unitamente a una sensibile presenza di ricercatori italiani, sono un’opportunità sulla quale intendiamo lavorare con continuità. Il risultato di oggi testimonia che, attraverso un lavoro mirato e di qualità, è possibile coinvolgere una comunità di business estremamente qualificata”.

Nel corso dell’evento, alcune aziende hanno annunciato la volontà di rafforzare la propria presenza in Italia. È il caso di due americane doc: Cisco System, all’avanguardia nelle tecnologie di rete, e della Micron Technology, leader nei semiconduttori (microchip), nelle memorie e nei sensori di immagine.

 

“L’Italia ha dimostrato di essere un Paese con una forte attenzione all’utilizzo delle tecnologie per automatizzare i processi e acquisire competitività”, ha dichiarato Stefano Venturi, vicepresidente di Cisco. Il manager ha ricordato poi che Cisco, con i suoi 25 milioni di euro investiti in Italia e la partecipazione del 19% in Italtel, mira a diffondere la cultura tecnologica e a investire in ricerca e sviluppo. È proprio a questo scopo che, con un investimento di 50 milioni di euro l’anno, è stato creato a Monza un laboratorio d’avanguardia per la fotonica.

“Entro la fine del 2006 – ha annunciato Venturi – aumenteremo ancora la nostra presenza sul territorio, elevando a 300 il numero dei ricercatori. Anzi, continueremo a portare innovazione e sostenere la crescita culturale dell’Italia, perchè il Paese ha capito che la competitività si acquisisce con l’efficienza, con la capacità di gestire le infrastrutture e con il valore aggiunto dei servizi che solo la tecnologia e la preparazione culturale rendono possibili”.

 

Fiducia e la prospettiva di nuovi investimenti in Italia è stata espressa anche da Micron Technology. Pat Otte, site manager dell’azienda della Virginia, ha infatti annunciato la volontà di rafforzare la presenza dell’azienda in Italia, fino a oggi caratterizzata dall’insediamento di Avezzano rilevato nel ’98 dove lavorano 1.800 persone (di cui 500 ingegneri).

“Ad Avezzano, dove ora c’è solo la produzione di semiconduttori, memorie e sensori di immagini, contiamo di portare anche la ricerca e lo sviluppo di questi prodotti, radicandoci così ulteriormente nella realtà locale”, ha affermato Otte. “Il valore dell’investimento nella ricerca e nello sviluppo è dato dalla capacità umana e professionale“, ha continuato.

“Gli italiani messi a lavorare in un circuito internazionale altamente tecnologico, si sono dimostrati più duttili e creativi dei colleghi di altri Paesi. Questo dipende dal fatto che la loro formazione, soprattutto quella degli ingegneri, ha dato loro la capacità di essere innovativi e di adattarsi alle nuove sfide”.

 

A sfatare i luoghi comuni di un’Italia negata all’innovazione è stato non solo il ministro Stanca, il quale ha ricordato che “il mercato italiano è ormai uno dei più grossi in Europa”, ma anche Mauro Sentinelli, direttore generale di TIM International.

Conviene investire in Italia perchè il nostro Paese non è più quello della pizza e dei mandolini, come veniva presentato nella cinematografia di successo, ma è un Paese tecnologicamente molto avanzato”, ha dichiarato Sentinelli.

“Ad esempio nel campo del wireless, siamo partiti per ultimi nella sperimentazione, ma dopo soli sei anni siamo diventati il primo mercato radiomobile europeo e ora siamo i primi ad aver intrapreso la strada dell’Umts. Siamo il Paese leader per l’innovazione, e la nostra eccellenza ci viene riconosciuta anche dalla Gsm Association. Siamo un Paese estremamente avanzato – ha concluso Sentinelli – anche nel settore della sicurezza soprattutto in quello dell’identificazione della persona”.

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