Il VoIP? Un business per gli incumbent. Poche speranze di sopravvivenza per i pure player

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Saranno gli operatori tradizionali a trarre il maggior vantaggio dal VoIP.
Lo rivela Forrester Research, secondo cui le telco europee manterranno un ruolo dominante nel mercato della telefonia su Internet, nonostante la crescita degli operatori VoIP ‘puri’, come Vonage e Skype.

I cosiddetti ‘pure players’, faticheranno a sopravvivere come compagnie indipendenti, poiché i loro servizi non riusciranno a essere dirompenti, ‘trasformisti’ e vantaggiosi come quelli degli incumbent, che uno dopo l’altro stanno passando al contrattacco.

l’adozione del VoIP aiuterà certamente a produrre notevoli cambiamenti negli attuali modelli tariffari: un esempio fra tutti, BT ha lanciato la scorsa settimana un’offerta per chiamate internazionali che costano la metà di quelle di Skype.

Quest’evoluzione, tuttavia, non creerà grossi problemi agli operatori dominanti, così come prevedevano i fornitori di servizi VoIP puri, almeno non sul lato retail del business.

Secondo l’analista Forrester Lars Godell, l’aggressiva promozione del VoIP ricorda molto l’enfasi riservata all’Umts e alle dot-com durante il periodo della bolla speculativa’.

Le chiamate vocali, infatti, non potranno mai essere completamente gratuite; ci sarà sempre qualcuno che ne dovrà pagare i costi.


Tutto questo entusiasmo porta comunque con se un’importante lezione: per evitare il previsto spostamento di potere nelle mani degli operatori VoIP, gli incumbent dovranno svegliarsi e rivedere i loro business, includendo importanti attività di innovazione.

Il VoIP ‘ ha spiegato Godell ‘ non è ancora veramente maturo e deve affrontare una serie di problemi, quali l’immaturità della tecnologia SIP, le ancora irrisolte questioni regolatorie e la mancanza di un sistema di gestione di rete scalabile e sostenuto da tutta l’industria’.

In base a un recente studio Forrester, soltanto l’1% degli europei usa il VoIP per chiamare da casa, mentre il 70% non sa neanche cosa sia. Se a ciò si aggiunge l’adozione relativamente bassa della banda larga, Forrester conclude che l’adozione del VoIP in Europa sarà lenta: nel 2010, la telefonia su Internet avrà conquistato il 30% del mercato voce residenziale, per giungere al 100% soltanto nel 2020.

In più, gli operatori incumbent stanno passando al contrattacco: Telecom Italia, France Telecom e Portugal Telecom hanno lanciato offerte flat dalle linee tradizionali prima ancora che il VoIP diventasse una minaccia, sono passati poi alle offerte VoIP, all’ADSL e ai servizi ‘migliorati’, combattendo i pure players sul loro stesso terreno.

Le società telefoniche minori, si stanno invece focalizzando sui bisogni degli utenti più che sulla tecnologia, destabilizzando ulteriormente i punti di forza dei fornitori di servizi VoIP.

Se gli incumbent risponderanno in tempo e con forza, avranno notevoli vantaggi’, ha spiegato ancora Godell, proprio perché sono abituati a combattere la guerra dei prezzi’.

Le telco tradizionali, inoltre, possono contare su un marchio riconosciuto, su più o meno solide finanze e su una base utenti molto più ampia di qualsiasi operatore VoIP.

I grandi portali come MSN, AOL, Yahoo! e Google hanno concluso di recente acquisizioni e lanci di servizi ruotanti attorno al VoIP e all’Instant Messaging, ma ‘ conclude Godell ‘ non saranno mai in grado di conquistare la leadership del mercato VoIP in nessun mercato dell’Europa occidentale’.

Il meglio che possa capitare a un pure player VoIP è di essere acquistato ‘ come è successo a Skype, acquisito da eBay per 2,6 miliardi di dollari ‘ o di vendere il diritto di utilizzo delle tecnologie: solo così queste compagnie potranno sperare di sopravvivere come business indipendente e profittevole.