Internet e minori: il Parlamento Ue propone il dominio .kid contro le insidie del Web

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Il Parlamento europeo ha rivolto all¿Unione europea una proposta di raccomandazione, perch&#233 si prendano presto le misure necessarie atte a proteggere i minori dai pericoli e dalle insidie di Internet. In questo senso ha proposto la creazione di un dominio Web definito dal suffisso ¿.kid¿, sottoposto al controllo di un¿Autorit&#224 indipendente.

La relazione, presentata in prima lettura dall¿eurodeputato Marielle de Sarnez (Francia/Alliance des d&#233mocrates et lib&#233raux), racchiude la richiesta di una navigazione pi&#249 sicura per i bambini e principi minimi per l”attuazione del diritto di replica ad affermazioni divulgate con qualsiasi mezzo di comunicazione.

Come informa una nota del Parlamento Ue, la raccomandazione &#232 tesa a completare e integrare un provvedimento analogo del 1998 per affrontare le sfide poste dall”evoluzione tecnologica, in linea con l”ultima valutazione effettuata sul funzionamento delle vigenti disposizioni. Pi&#249 in particolare, verte sul contenuto dei servizi audiovisivi e d”informazione ed interessa la diffusione in tutte le sue forme, dalla radiodiffusione a Internet.

Pi&#249 precisamente, la relazione chiede che vengano adottate misure adeguate per la difesa dei bambini dai contenuti inappropriati presenti sulla Rete. I deputati, innanzitutto, ritengono necessario che non solo i politici, ma anche la societ&#224, la scuola e genitori prendano provvedimenti per soluzioni concrete e a loro dovrebbe quindi essere destinata una formazione permanente sull”utilizzo di Internet. I bambini, inoltre, dovrebbero beneficiare di un insegnamento specifico sulla navigazione e su come evitare ¿i tranelli e i pericoli¿ in cui possono imbattersi. E” poi raccomandata la creazione di un dominio di primo livello chiamato “.kid” (analogo a .com o .org) che, individuando un”area sicura di Internet, presenterebbe unicamente contenuti adatti ai bambini.

La relazione invita inoltre la Commissione a istituire un numero verde europeo che fornisca informazioni sui sistemi di filtraggio esistenti, cosa che semplificherebbe anche la presentazione di denunce alle Autorit&#224 competenti e la segnalazione dei siti pericolosi. Ci&#242, inoltre, permetterebbe di supplire all”assenza di hotline di questo genere in alcuni Stati membri.

Marielle De Sarnez ha sottolineato che ¿Le statistiche pi&#249 recenti hanno dimostrato che i giovani spendono pi&#249 tempo su Internet che davanti al televisore e che online vi sono circa 260 milioni di pagine web dai contenuti pornografici. La relazione segnala, inoltre, che in alcuni Stati membri (tra cui Irlanda, Svezia e Danimarca) un giovane su tre che prende parte a forum o chat &#232 soggetto a proposte sessuali¿.

“Succede che l”autoregolamentazione non basta pi&#249 e che la responsabilit&#224 dei provider &#232 insufficiente“, ha aggiunto la parlamentare europea.

Il testo, che prevede tra l”altro negli allegati l”istituzione di un diritto di risposta su Internet, dovr&#224 essere approvato dai governi prima di tornare al voto in seconda lettura al Parlamento europeo.

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti:

Relazione del Parlamento europeo

Proposta della Commissione


Raccomandazione del Consiglio del 1998


Rapporto di valutazione sull”applicazione della Raccomandazione (2001)


Relazione del Parlamento europeo sul Rapporto di valutazione 2001


Rapporto di valutazione sull”applicazione della Raccomandazione (2003)

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